Dubbio

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E se fosse stata mia figlia a spingere mia sorella al suicidio? Ne ero certa, era un mostro, mi aveva mentito e non mi aveva detto della sua condizione, durante il viaggio di ritorno la guardavo con luce diversa, sotto il suo sguardo innocente si nascondeva la perfidia più congeniata ed acuta.

Mia figlia andò in camera sua, fingevo che tutto andasse per il meglio ma avevo il terrore che stesse tramando qualcosa contro di me, non ce la facevo a stare tranquilla dopo quello che avevo scoperto.

Mi rilassai sul divano ed iniziai a meditare, pensai alla casa di cura sulle montagne, sentivo come un blocco nella mente che mi impediva di ricordare, dovevo sforzarmi e mettercela tutta, l'aria vibrava nel mio corpo, mi sentivo libera dalla corporeità, un puro spirito che vagava nei corridoi dello spazio e del tempo, la meditazione mi aiutò a ricordare, entrai nel ricovero per andare a trovare mia sorella e la spinsi al suicidio, per farlo mi ero travestita da volontaria, mi ero anche messa del trucco per rendermi irriconoscibile, avevo cercato di nascondermi dal personale e di non farmi vedere da nessuno eccetto di lei, però l'orrore che avevo provato mi aveva fatto perdere la memoria, la meditazione me l'aveva fatta tornare, mi ricordai del piano messo in atto, di come mi fossi arrampicata sule finestre e di come avessi camminato silenziosamente attraverso i corridoi, a casa mi ero allenata molto per non fare suoni e non attirare l'attenzione su di me, avevo visto mia sorella adagiata sul letto, anche se era solo il suo spirito vi potevo interagire come se fosse una persona normale, l'avevo odiata molto ma rimaneva pur sempre mia sorella, eravamo cresciute insieme nel ventre materno, respirato dalla stessa aria e mangiato lo stesso cibo, si dice che tra i gemelli ci sia un legame particolare, era vero, vidi mia sorella come vera e reale anche se davanti avevo solo il suo spirito perché era mia gemella, anche se di aspetto eravamo diverse, durante quei giorni cercavo di spiarla da fuori senza dare nell'occhio, in camera entravo solo di notte senza farmi notare dagli operatori, solo mia sorella e la sua compagna non si insospettivano del fatto che entrassi solo con il buio, mia sorella non mi riconosceva perché il trucco era perfetto e ben realizzato, questo fu ciò che mi ricordai, sapevo che qualche dettaglio rimaneva dimenticato ma la malvagità da me compiuta si rivelava, rabbrividii, avevo commesso qualcosa di atroce.

Bambina scomparsaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora