Capitolo 6

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-Sì ma questo cosa c'entra in tutto ciò?
Nico era molto dubbioso. Perché mai Thanatos doveva parlare con lui di queste cose.
Ok, aveva capito benissimo che Cupido e lui erano nati da una sveltina e via, ma non capiva il senso di tutto ciò.
- Nico volevo solo dirti di stare attento con lui. Cupido è l'essere più spregevole che possa esistere. Non ha un cuore, non ha niente.
- E tu come fai a dirlo?
Chiese Nico molto irritato da quel risposta.
- Perché ho visto tanti ragazzi con il cuore spezzato, che diciamo, hanno fatto cose che non si possono dire in questa foresta.
E io rivedo ogni volta sempre la stessa scena.
Sono io che apro i cancelli della morte per loro.
Mi guardano, e mi dicono solamente una cosa:
Lui mi ha amato come io ho amato lui?
Non so cosa dirgli.
Non fare lo stesso errore...
- Capisco...
Nico aveva la voce incrinata, Cupido aveva fatto tutto questo.
-Ora devo andare Nico, alla prossima.
Parlane con qualcuno che ti sta veramente a cuore.
Anche se non lo so sono il dio dell'amore, alcune tue emozioni posso captarle.
Per magia un I-Pad spuntò fra le sue mani. Armeggio con qualche app.
Poi guardò Nico, non disse nulla, tanto aveva già detto tutto.
Gli fece un sorrisetto delizioso e schioccò le dita.
Le palpebre si fecero pesanti. La sue gambe cedettero al peso corporeo.
Due minuti dopo era accasciato sul suo letto.
Iniziò a dormire pesantemente.

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La mattina si svegliò di soprassalto. Aveva fatto un sogno?
Chi lo sa, lui purtroppo non si ricordava quasi niente del sogno, solo una parola risuanava più forte delle altre.
" Tieniti strette le persone che ami di più"
La mattina passò velocemente, senza sforzo.
un  po combattimento a corpo libero non faceva mai male a nessuno, non era un grande combattente, ma se la cavava molto bene.
Era molto agile nel muoversi, quindi dava più priorità su quello che su tutti gli altri impegni che richiedeva il combattimento.
Il pranzo fu veloce, dopo quella figuraccia non voleva nessuno attorno.
Aspettate, uno si...
Stava per ritornare dentro la sua tana ma  qualcuno lo chiamò.
- Nico! Mi puoi aspettare?
Chi caspiterina sarai mai? Nico si girò, non poteva crederci Will...
- Cosa vuoi?
Il ragazzo non si era fermato anzi aveva affrettato il passo.
Non voleva che si mettesse a fare prediche o qualcosa di molto più imbarazzante.
- NICO DI ANGELO HO DETTO DI ASPETTARMI!
-MAI!
Gli urlo contro. Perché mai dovrebbe fermarsi?
Will iniziò a seguirlo...Gli stava ormai alle costole, per risposta Nico iniziò a correre.
Odiava il fatto che qualcuno lo inseguiva.
-Perché proprio a me?
Aprì la porta della capanna e la chiuse subito dopo. Aveva le spalle contro la porta, gli occhi erano frenetici. Guardavano da tutti le parti della stanza. Il respiro affannato.
- Nico...
Una voce molto dolce e molto affannata parlava dietro la porta.
- Cosa vuoi??
-Vorrei parlare con te, un secondo.
-No.
-Dai cazzo -
-No, non sarà mai possibile.
-Ok, allora resterò qua fino a che non mi aprirai.  

Nico Di Angelo E I DONI DELL'EREDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora