Ready to run.

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Corro più che posso, corro fino a non sentire più niente, corro in discesa per una collina qualunque, con il sole che sta tramontando; da qui, riesco a vedere tutto.

Un giorno ho letto un post su Tumblr:

"Bisognerà stare attente che la tristezza non raggiunga gli occhi, perché li farà piangere, e sarà bene non farli posare sulla bocca, perché ci farà dire cose non vere.
Che non entri nelle tue mani, perché tosterà di più il caffè o lascerà cruda la pasta: alla tristezza piace il sapore amaro.
Quando ti sentirai triste "intreccia i capelli: intrappola il dolore nella matassa e lascialo scappare quando il vento del nord soffia con forza."

Beh, ora mi rendo conto: non sono mai stata capace di fare delle trecce, ma avrei potuto vincere un premio per la mia capacità di dire cose sbagliate, ho sempre bevuto caffè salato da lacrime ormai vecchie, dopo un piatto di pasta cruda, cercando di togliere il sapore cattivo, lasciando solo dell'amaro.

Corro e il vento si infuria, ma non smetto, non ancora; la strada sembra infinita e devo arrivare fino in fondo. Posso farcela.

Corro sempre più veloce, così veloce che ho bisogno di chiudere gli occhi perché bruciano.
Le mie gambe ormai non sono più controllate da me e non c'è verso di farle rallentare.

Cado. Stavo correndo ed ora sono a terra.
Sangue sulle ginocchia e le mani.

Se prima non sentivo nulla dentro di me, ora percepisco persino il sangue fluire nelle vene e a ogni battito, una fitta.

No, non riesco ... il vento, prima troppo forte da fischiare, ora non mi concede nemmeno una boccata d'aria.

Confusione.

Cerco di salvarmi, ci riprovo. No. Non ne ho le forze.

- - -

Mi sveglio di soprassalto, sudando freddo, con il cuore a mille.

Guardo fuori dalla finestra: è ancora buio.
La sveglia segna le 5.09.
Tengo la testa fra le mani, massaggiandomi le tempie, cercando di far passare il terribile mal di testa.

Mi giro leggermente e cerco sul comodino il telefono.

A: Mikey ♡

Domani parto.

Love you all.

Sologreta.