9- Obliviate

1K 42 4
                                    

20 luglio 1998, ore 23:00, Casa Riddle

-Non mi hai persa, sono qui con te e non intendo andarmene.-

Quelle parole scaldarono il cuore a Tom, era rimasto sconvolto lui stesso con quanta freddezza aveva ucciso la sua serva più fedele. Era spaventato e capì che non poteva stare affianco al bambino e a Hermione. Avrebbe potuto fare del male anche a loro.

-Hermione, tutto questo è stato ed è bello, ma non posso starvi accanto, rischio di farvi del male in qualsiasi momento. Sono rimasto sconvolto da me stesso, non voglio che vi accada nulla per cui...- tirò fuori lentamente la bacchetta, mentre fissava la ragazza che aveva iniziato nuovamente a piangere capendo ciò che lui voleva fare.

-No Tom non lo fare...-

Gli si strinse il cuore, sentendo il suo nome pronunciato con tanta dolcezza, ma non poteva fare diversamente: la vita della ragazza al suo fianco, era in costante pericolo. Se con fierezza poco prima l'aveva presentata ai Mangiamorte ora invece aveva paura per lei. Con la morte nel cuore pronunciò quell'incantesimo che mai avrebbe voluto.

-Obliviate.-

La disperazione nella voce era tale che la ragazza svenì. Rinfoderò la bacchetta, portando la ragazza in un solo posto che mai si sarebbe aspettato di rivedere: Hogwarts. La lasciò al cancello, picchiettando tre volte, nascondendosi poi dietro il primo albero. Dopo una decina di minuti, si aprì rivelando un gatto che prese lentamente forma umana. La professoressa McGranitt si coprì la mano con la bocca stupita e preoccupata nel vedere Hermione sulla soglia. Si guardò in giro probabilmente pensò Tom per vedere se c'era qualcuno nei paraggi. Poi, la fece levitare richiudendo i cancelli. Se ne andò finché non vide più del due donne: era giunto il momento di tornare alla vecchia vita.

21 luglio, 1998 Castello di Hogwarts, ore 14:00

Hermione si svegliò con un pesante cerchio alla testa. Ci mise un po nel mettere a fuoco la stanza dove si trovava. Ebbe un sussulto, quando riconobbe che era l'infermeria della scuola e un'agitata professoressa McGranitt la stava osservando ansiosa.

-Ben svegliata signorina Granger.-

Lei guardò la donna confusa, per poi guardarsi attorno e cosa indoasava. Vide la pancia leggermente ingrossata. Che avesse messo su un po di ciccia? Vide un delizioso abito blu notte, leggermente sporco, corto poco sopra al ginocchio. Perché era finita in infermeria? La sera prima stava parlando con... Già con chi stava parlando? Hermione non se lo ricordava.

-Signorina Granger tutto bene? La creravamo morta! Da quando Tu-Sai-Chi l'ha rapita non abbiamo fatto altro che cercarla e poi... Quando l'abbiamo trovata non è voluta venire con il signor Weasley... Perché non è voluta venire?-

Hermione guardava con sguardo vacuo la professoressa, sperando di ricordare qualcosa. Ma niente: nella sua testa vorticavano balle di fieno e se provava anche solo a ricordare era vittima di un acuto mal di testa.

-Non lo so professoressa... So solo che se provo a ricordare ho fitte acute alla testa.-

-Direi che qualcuno le ha fatto un Obloviate come si deve.. Troveremo il modo di sapere chi è stato e farlo sciogliere.-

Anche se mentre parlava, Hermione si accorse dello sguardo sospettoso della professoressa. Per quanto si sforzasse di ricordare, ogni volta era come sentire una dolorosa pulsazione alla testa.

-Una camera temporanea è pronta qua a castello, se vuole si può andare a fare un bagno e... Per la barba di Merlino!-

La professoressa ora le fissava il ventre un po rigonfio, chiaro segno che era incinta... Ma di chi? Era frustrante come non ricordasse nulla, e se si sforzava aveva solo un terribile mal di testa.

~ L'amore può danneggiare ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora