Capitolo 22

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“Il treno 450 di Italo da Roma Termini per Milano Centrale è in partenza dal binario 7” annuncia una voce dall’altoparlante della stazione.
Riccardo ed io ci dirigiamo verso la nostra carrozza e lui mi aiuta con la mia valigia, che rappresenta l’ostacolo più grande di questa giornata. Mi incanto a guardarlo mentre la sistema nella carrozza e gli si alza leggermente la maglia. La mia mente comincia a fantasticare e ripenso a quello che è successo tra di noi. Rivedo lui, i suoi occhi colmi di piacere, il suo sorriso sulle labbra, quando per l’ennesima volta, ha riempito il mio corpo di baci. Rivedo noi due, stretti in un abbraccio nel letto di camera mia e della sua stanza al residence. Sorrido mentre mi accomodo al mio posto e lui si siede accanto a me.
“Perché sorridi?” mi chiede prendendomi la mano.
“Nulla, ricordavo un evento piacevole” rispondo lasciandogli un bacio sulla guancia.
Sposto le mie labbra dalla sua guancia al suo orecchio e mi accorgo che comincia a respirare più in fretta.
“E sono sicura che ricordare il giorno in cui abbiamo fatto l’amore, farebbe sorridere anche te” gli sussurro, succhiando, poi, il lobo del suo orecchio.
Sorride anche lui, forse ripensando a quei momenti insieme, poi mi guarda malizioso e so che, se continuo a provocarlo, potrebbe non rispondere delle sue azioni. So quali sono i suoi punti deboli e so come prenderlo e questo mi da un vantaggio non indifferente.
Appoggio la mia testa sulla sua spalla e mi lascio trasportare nel modo dei sogni, mentre lui mia accarezza senza sosta la guancia.
Quando mi risveglio, è ancora lì, accanto a me, ed è passato a tenermi la mano. Probabilmente è rimasto vigile durante il viaggio, senza chiudere occhio, per guardarmi.
“Ben svegliata!” mi sussurra quando apro gli occhi.
“Dove siamo?” gli chiedo per ritrovare il contatto con la realtà.
“Quasi a Bologna. Dovrai sopportarmi ancora per un’ora e mezza” afferma sfiorando le mie labbra con le sue.
A parte il bacio scappato in diretta, non ci siamo mai baciati in pubblico e questo suo gesto mi fa ghiacciare un attimo. Non perché non voglio che lo faccia, ma potremmo dare in pasto la nostra relazione ai giornali e soprattutto far andare in delirio i nostri fan, senza aver ancora deciso qualcosa sul nostro futuro. So che prima o poi decideremo qualcosa, ma per adesso vorrei tenere la nostra relazione segreta. Voglio godermi i momenti con lui, i piccoli gesti tra di noi, i sorrisi, i baci rubati, le coccole al di là delle telecamere per non farci vedere. Voglio questo e tanto altro, prima di regalare al mondo i nostri momenti, prima di far parlare di noi. 
“E’ un piacere sopportarti” gli dico bagnandomi le labbra.
“Stavo pensando…”
“Pensi anche?” chiedo sarcastica.
“Ovvio” – afferma dandomi un pizzico sul fianco – “E proprio per questo, volevo chiederti se avevi da fare in questi giorni. Perché se non hai da fare, potresti venire con me al matrimonio di mia cugina. Mia madre, visto che sarò a Milano, vuole che vada anche io e volevo portarti con me” dice tutto d’un fiato.
“Sarà un piacere essere la tua dama” – rispondo con un sorriso a 32 denti, felice che voglia portarmi con sé a conoscere la sua famiglia – “Ma, non ho un vestito adatto all’occasione”.
“Appena arriviamo a Milano, allora, comincerà la nostra ricerca” ammette lasciandomi un bacio sulla guancia.
Sono davvero felice che mi abbia chiesto di poterlo accompagnare, per me significa tanto. Vuol dire che gli fa piacere che io conosca la sua famiglia, e non solo i suoi genitori e suo fratello e sua sorella, ma anche zii, nonni, cugini e chi più ne ha, più ne metta. Ancora non so con quale etichetta mi presenterà, ma già il fatto che voglia farlo, è un passo importante per me.
Forse, sto viaggiando troppo con la mente, ma sognare con costa nulla. Pensare che lui mi voglia al suo fianco, in un giorno importante per la sua famiglia, è davvero importante. Riccardo mi sta dimostrando tanto e cercherò di non deluderlo per nessuna ragione al mondo, mai più. Questo comporterà che io mi allontani quanto più possibile da Mike che, forse, non ha ancora capito qual è la mia decisione.
Quando arriviamo a Milano, saliamo su un taxi che ci accompagna alle rispettive case per posare i bagagli. Riccardo non mi dà nemmeno il tempo di salutare la mia famiglia che mi trascina per le vie di Milano a fare shopping. Ha deciso che entro questa sera dovrò avere l’abito per il matrimonio di sua cugina che sarà dopodomani.
Una corsa contro il tempo per me che ho sempre pianificato le cose molto tempo prima, ma per far felice Riccardo, farei questo ed altro.
Non ricordavo quanto fosse bella Via Montenapoleone con le vetrine illuminate, la gente che ammira i negozi e altre persone che vanno di fretta per raggiungere casa o il lavoro. Mi manca la mia Milano e non vedo l’ora di tornarci una volta che avrò finito il mio percorso ad Amici. Quando mi ritrovo il Duomo davanti agli occhi, li spalanco e mi soffermo a guardarlo per qualche secondo. Riccardo ha la mia stessa reazione e mi prende la mano, stringendola forte nella sua. Quante giornate passate qui, con le mie amiche, dopo le lezioni di danza, il sabato sera. Ho trascorso gli anni più belli della mia vita, nella mia città.
Riccardo mi trascina all’interno della Rinascente e lo guardo sbalordita al solo pensiero di dover acquistare qualcosa qui dentro. Ci sono venuta spesso, ma non ho mai speso una fortuna. Non mi è mai mancato nulla e i miei mi hanno sempre accontentata in tutto, ma adesso non mi sembra il momento di dover spendere una fortuna qui dentro.
“O sono diventata miliardaria e non lo so o abbiamo un piccolo problema” ammetto ridendo di gusto.
“Oggi, a te, ci penso io” risponde continuando a trascinarmi per i corridoi dell’immensa struttura.
“Assolutamente no. Non ho bisogno dello sceicco arabo che mi compri qualcosa” affermo quasi arrabbiata.
“Ti ho invitata io e a te ci penso io. Discorso chiuso. E se continui a ribattere, ti tappo la bocca con un bacio” dice mordendosi il labbro inferiore.
“Ma…” non riesco nemmeno a concludere la frase che le sue labbra sono giù sulle mie.
Mi porta una mano dietro al collo per avvicinarmi ancora di più a lui e approfondire il bacio. Gli porto le braccia dietro al collo e mi abbandono completamente a lui. Ci stiamo mostrando un po’ troppo in questi giorni e questo mi provoca dei sentimenti contrastanti: sono felice perché lui tiene a me e vuole farlo sapere a tutti, ma allo stesso tempo penso a quanto sarà difficile avere dei momenti nostri.
Sono ormai le 20.00 e siamo di ritorno a casa. Ho scelto finalmente l’abito per la cerimonia e Riccardo è rimasto completamente a bocca aperta e ha subito deciso che quello doveva essere il mio vestito per l’evento, nonostante costasse un bel po’. Sono, però, riuscita a convincerlo a dividere le spese e, dopo un lungo battibecco, ce l’ho fatta. Nel tragitto per raggiungere la metropolitana siamo stati fermati da una marea di fan che ha visto le nostre Instagram Stories e ci ha raggiunti alla Rinascente. La loro fantasia avrà viaggiato di brutto e sicuramente, adesso, tutti cominceranno ad etichettarci come fidanzati, anche se ancora non lo siamo, ci comportiamo da tali.
Forse, è un bene farci etichettare dagli altri, potrebbe spingerci a prendere una decisione definitiva, anche se, in cuor nostro, probabilmente, l’abbiamo già presa, ma non vogliamo ancora ammetterlo. Forse per paura, forse per poter ancora godere di momenti nostri, ma sono certa che, quando saremo pronti, lo annunceremo al mondo intero.

Perdo le parole ||Riccardo Marcuzzo|| (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora