VIII

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Era ormai ora di alzarsi e andare di nuovo in quel maledetto posto. Si alzò prima che la madre potesse venirlo a svegliare,cosa incredibile vista la grande voglia di dormire che aveva sempre Jeno.

Si sciacquò il volto con l'acqua fredda e osservò il suo riflesso nello specchio. Come riusciva ad essere così patetico anche ai suoi stessi occhi? Si asciugò il volto ed uscì dal bagno.

Stava per indossare la divisa quando si ricordò che era macchiata di sangue. Accidenti! Ed ora? Cosa doveva fare? Non poteva lavarla ora e ne tanto meno poteva non metterla. Andò in bagno e cercò di lavare via le chiazze di sangue ma erano più grandi di ciò che si credeva,la botta era stata forte,al solo pensiero faceva ancora male.

Più o meno erano andate via. Però decise di non metterla comunque,la mise dentro la borsa e se si sarebbe asciugata l'avrebbe messa. Corse fuori,di nuovo senza mangiare nulla.

Molto presto sarebbe arrivato al collasso se lo sentiva.

Corse con tutte le sue forze per arrivare in orario. Lo stomaco faceva male. Molto male.

Corse,corse e corse ma ad un certo punto le forze lo abbandonarono. Cadde sulle ginocchia con il fiato corto. Tremava,anche se non faceva freddo. Anzi non c'era neppure un alito di vento. Respirava a fatica,i polmoni si facevano sempre più pesanti ed il fiato sempre più corto.

Era arrivato al limite?

Sarebbe finita lì?

Ed ora?

Cosa doveva fare?

Chiamare qualcuno?

Nascondersi e aspettare che tutto passasse?

Scelse l'ultima.

Si alzò da terra e si diresse barcollando verso un albero. Si sedette ai piedi di esso cercando di riprendere fiato.

Gli occhi si chiusero.

"Alla fine è davvero arrivata la mia ora?"

Sarebbe davvero finita così?

Quegli occhi a mezza luna → Lee JenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora