In presidenza trovai il preside.
Anzi, non solo il preside. C'era un'altra persona girata di spalle che non riuscii a riconoscere. Cappellino, collo abbastanza lungo, e un ciuffo di capelli marrone.
Si girò.
Oh no. No no no. "Qua si mette male. Questa non può essere una coincidenza" pensai. "Perché sono in questa stanza grigia con il preside, e Giulio?".
Il pensiero di essere stato accanto alla persona che mi aveva stravolto l'ultimo periodo della mia vita, risultò spaventoso.Il preside ci fece un bel discorso, sull'educazione e le regole della scuola. Disse anche che da Giulio se lo aspettava, ma da me non se lo sarebbe mai aspettato.
Capii che per Giulio non era la prima volta in presidenza, vedendolo rispondere con sfacciataggine al preside. Sembrò avere una gran confidenza con esso, ormai.
Voglio dire, era abituato a quel tipo di rimproveri. Così tanto da essere tranquillo all'idea di rispondere ad una persona superiore.In presidenza ci restammo per una mezz'oretta, tra un rimprovero e l'altro. Tra una risposta fredda di Giulio e l'altra.
Quando fummo usciti dalla porta io presi direzione sinistra, e lui destra. Io mi precipitai a sinistra e lui a destra. Così avrei scampato una sua probabile occhiata dal bullo, che mi avrebbe scosso il cuore per un attimo.
"Sei un tipo interessante, Bravi" sentii.
Giulio? Era Giulio Volpe che parlava?
Mi fermai. Voltandomi, vidi lui che accennò un ghigno e si rivoltò per raggiungere la sua classe.
Io non fui capace di rispondere.
In realtà non fui capace di scordarmi quelle parole, di farmele uscire dalla testa e di vivere serenamente. Erano solo due stupide parole, nient'altro.
Eppure diedero un senso di rinascita. Mi sentii meglio.
E mi incamminai verso la mia classe con lo zaino in spalla.
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Così è l'amore
FanfictionCosì è l'amore. Così è l'amore che arriva, senza avvisarci, senza avvertenze. Così è l'amore che ti travolge. Così è l'amore che ti protegge. Ma così è anche l'amore che ti delude, che ti lascia. Così è l'amore che se ne va. Così è l'amore che...