Capitolo 10

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Ne passai di giorni a riflettere su quello che mi stava succedendo. Ne passai di giorni a piangere per sfogarmi. Ne passai di giorni a pensare al fatto che mi ero innamorato. Ne passai di giorni a pensare che quella persona era del mio stesso sesso. Ne passai di giorni a pensare, pensare come l'avrebbero presa gli altri. Ne passai di giorni a pensare come potevo farmi avanti con Giulio. Ne passai di giorni a pensare se magari lui ricambiava il mio amore. Ne passai di giorni a pensare a come dire ai miei amici che mi ero seriamente e fottutamente innamorato. Come dire ai miei amici che stavo diventando matto dietro al bullo della scuola. E poi? Cosa sarebbe successo? Mi avrebbero accettato per quello che sono? Ma cosa sono io? Ma sono gay? Mi soprannomineranno così? Cosa succederà dopo? Forse sarà meglio non dire nulla a nessuno. L'unica persona su cui potevo fare affidamento ero io. Ero solo io. E tutto questo disastro mi toccava risolverlo, in qualche modo, da solo.

Così è l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora