Abbandono

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Nei pensieri di Athena c'era solo il panico, non aveva più aria.. e si trovava sul fondo dell'oceano. Stavolta sarebbe morta, provò a nuotare, ma fece solo pochi metri poiché le pinne erano ormai svanite. Sentì l'acqua entrarle nei polmoni, agitava le mani agitata, provava ad urlare .. e piano piano la sua mente si annebbiava, ormai aveva inghiottito così tanta acqua da sentirsi pesante, il suo corpo si afflosciava verso il basso. Davanti a lei Poseidone era inerme, quando se ne rese conto non fece in tempo a portarla a riva perché lei era già svenuta.
La ragazza sentì qualche rumore di sottofondo che la turbava. Lei voleva solo dormire, ma adesso anche una strana luce si voleva infiltrare tra le sue palpebre non permettendoglielo. I suoni si fecero più acuti, ed adesso sentiva e distingueva le voci. Qualcuno le stava battendo forte il petto e poi le soffiava aria, una figura indistinta con dei capelli lunghi e lisci, ch dopo poco si fece sempre più chiara. Iris.
L'umana sputò fuori enormi quantità d'acqua, e l facevano male in modo incredibile tutta la parte superiore del petto e la testa, scostò Iris per non vomitarle addosso.
-Oh Apollo, hai ascoltato le mie preghiere.- sospirò la driade.
Apollo era ancora una figura indistinguibile per la ragazza, che aveva ancora gli occhi offuscati da tutta quella luce e dall'acqua.. ma in realtà le era proprio vicino, mentre lei era incosciente.
-L'hai fatta annegare! Stolto che non sei altro.- gridò Apollo alle onde.
Con un turbinio il colore del mare si fece di un grigio scuro e ne emerse Poseidone, che con il tridente sovrastava tutta la superficie dell'acqua, -Moderna le tue parole, Apollo. Non osare offendermi anche tu, rispetta il dio del mare.- tuonò severo e scomparvero entrambi.
Iris svegliò Athena e la aiutò a riprendersi, erano sulla spiaggia tutte bagnate e Iris le diede un velo per coprirsi ed asciugarsi.
-Sono.. quasi morta.- disse dopo un po'. Iris le massaggiò la schiena, -mi hai spaventata.- ammise.
-Ero giunta a cercarti, ed ho visto qualcuno trascinare il tuo corpo sulla riva, dopodiché è scomparso.- raccontò. Era Poseidone ad averla trascinata sulla sabbia, Athena ne era sicura.
Ma perché Poseidone non aveva fatto niente? Perché non l'aveva salvata prima? Athena non riusciva a spiegarsi tutto ciò.
 Quello che non sapeva però era che a salvarla era stato qualcun altro.   

Era distesa all'ombra di un albero. Non avrebbe fatto il bagno per un po', ne era sicura, o almeno non nell'acqua più alta di un metro. Iris era andata a prenderle del cibo, costringendola a restare seduta a riposare contro il suo volere. Lei poteva farcela benissimo, non le serviva che una ragazzina si prendesse cura di lei.  
Mentre si massaggiava il petto dolorante davanti a lei apparve all'improvviso il dio del mare. Pensò che fosse un'allucinazione, forse l'acqua le era entrata nel cervello, oppure era possibile?
Spaventata indietreggiò, ma aveva la schiena attaccata al tronco di un albero: non poteva andare più indietro di così, provò ad alzarsi ma quando fece forza sulle braccia queste cedettero. Era proprio una rammollita.
-Athena.- pronunciò il suo nome gentilmente. La ragazza emise un mormorio di spavento.
-Ascoltami,- cominciò severo con uno sguardo angosciato, Athena venne invasa da una tristezza mai provata prima.. sapeva cosa stava per dirgli ancor prima che lo dicesse,- voglio scusarmi per aver quasi procurato la tua morte, non era mia intenzione. Io ero.. assorto da qualcos'altro. Ma credo sia chiaro ad entrambi che ciò non accadrà più, tu sei una fanciulla umana e come tale meriti di rimanervi, il tuo mondo è terreno mentre il mio è marino. Apparteniamo a due mondi diversi che non hanno modo di incontrarsi se non per pochi minuti.- il suo tono era sempre lo stesso, austero ed indifferente, era dentro che stava scoppiando una guerra.
Non la guardò nemmeno per un attimo.
-Ma..- Athena stava per rispondergli anche se il suono della sua voce era strozzato. Non poteva essere così avventato, potevano trovare una soluzione per..stare insieme. Ma lui scomparve di nuovo e lei scoppiò a piangere. L'aveva abbandonata due volte.

La ragazza ne aveva abbastanza, voleva un po' di normalità, voleva tornare alla realtà e chiudersi in se stessa in un posto che almeno le era familiare. Così girò l'anello e tornò dai suoi genitori.
Si tolse l'anello e lo chiuse nel primo oggetto che le capitò a tiro: la sua borsa.. e non lo toccò per tre giorni interi, durante i quali non faceva che piangere e reprimere i ricordi.
I genitori erano preoccupati e le offrivano in continuazione di tornare a casa una volta per tutte, lei gli aveva raccontato che era morta una sua conoscente e l'aveva appena saputo via messaggio. Una cosa terribile ma non aveva fatto nomi, ed in parte era vero, anche se non erano proprio sue amiche sia Dafne, che Persefone, che Euridice erano morte.
Eppure non era quella la causa del suo pianto, ma almeno non aveva detto una bugia. I suoi le avevano proposto di tornare prima, il soggiorno di tre settimane era quasi concluso, mancavano solo cinque giorni al loro ritorno ma si poteva anticipare. Athena ci riflesse a lungo. Voleva tornare a casa, perché nemmeno lì nell'albergo si sentiva totalmente al sicuro ed aveva nostalgia, ma non era giusto andarsene così. Avrebbe per lo meno riportato l'anello al suo posto, così che un'altra ragazza o un altro ragazzo avrebbe potuto prenderlo. E poi voleva salutare Iris.
Il giorno dopo si fece forza ed uscì dalla stanza, anche perché avevano in conto una visita guidata ed aveva deciso che quello stesso giorno sarebbe andata dalla driade e l'avrebbe rivista per l'ultima volta.  

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