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1. C'è una goccia di rosso carminio che picchietta per terra a ritmo regolare. A primo sguardo, per qualcuno che non è abituato a saper guardare, potrebbe anche sembrare sangue.
I polpastrelli dai quali gocciola via la tempera si muovono lentamente sulla carta, alla ricerca del punto debole della tela. Ce n'è sempre uno, dove la stoffa cede e il colore si impregna più a fondo. Le dita ne sondano l'intera misura fino a che, nel viso del giovane che dipinge, non appare un piccolo sorriso di intima soddisfazione. Il punto di rottura è all'interno del corpo ritratto sulla tela, proprio al centro della fronte della figura. Come un diamante indiano scintilla un poco, e Chanyeol intinge la punta del pennello in quella tempera rossa che prima sporcava le sue dita. In basso a destra, vicino alla forma affusolata dei piedi che ha appena finito di dipingere, traccia qualche parola.
"Il dolore genera amore."

Il giovane sulla tela è di una bellezza abbagliante. I suoi occhi sono opali di notte, profondi come lagune, e le sue labbra sono del colore delle ciliegie mature, gonfie e tumide. È ritratto nudo, le gambe dischiuse e le braccia protese verso lo spettatore. Trasuda erotismo da ogni angolazione, eppure è ben lontano dall'essere volgare. Qualche ciocca di capelli inchiostro gli nasconde la pelle chiara e arrossata sugli zigomi. Le dita sottili ed eleganti sono distese in tutta la loro lunghezza come per afferrare l'aria. Non vi è alcuno sfondo. L'unico elemento estraneo a quel corpo è il baldacchino sul quale il ragazzo è accasciato. Le lenzuola drappeggiate accarezzano la sua figura esaltando la sua nudità senza coprirla. La sola nota stonata di quella meravigliosa opera sensuale, l'unico punto debole, è il rossore troppo accennato sulla fronte. Quasi non si nota se ci si perde nella bellezza integrale del ritratto, ma Chanyeol la vede, perché l'ha dipinta e fa parte della tela, fa parte del soggetto. Ed è singolare, come lui.

-È splendido-.

La voce è fuori campo, come se provenisse da un altro mondo. Chanyeol non si volta per controllare a chi appartenga, ma continua a fissare il suo dipinto. Il rumore di piccoli passi si dipana nell'aria della stanza. Il parquet scricchiola ad ogni centimetro calpestato.

-Non ne sono pienamente soddisfatto-.

Chanyeol fa scorrere il dorso della mano sulla stoffa, come se l'epidermide potesse cancellare il colore e sostituirlo con un'immagine differente. La voce si avvicina al giovane di spalle e soffia una risata cristallina mentre la sua ombra si riflette sul quadro, oscurando il bianco del baldacchino.

-Non essere troppo severo con te stesso. Cos'ha che non va?-

Quando Chanyeol abbandona lo studio del suo lavoro per voltarsi, davanti a sé si staglia in tutto il suo splendore la copia esatta del ragazzo ritratto sulla tela. I capelli bagnati dalla doccia gli incorniciano i lineamenti efebici come una corona di fiori e un minuscolo sorriso gli illumina il volto in una cascata di luce.

-Non è come l'originale-.

Il ragazzo scuote la testa e il tempo si congela. Qualche goccia di acqua finisce sul collo di Chanyeol, imperlando la sua pelle rovente.

-Non deve esserlo-.

Dita affinate si arricciano attorno al colletto chiuso della sua camicia ed iniziano ad allentarlo. Bottone per bottone, l'indumento scivola via dalla figura di Chanyeol e il giovane davanti a lui si inginocchia per sfilargli i polsini e depositare centinaia di piccoli baci sulle sue mani callose. Quando si solleva, si accosta al suo corpo e lo tocca, apprezzandone ogni centimetro e ricoprendolo di attenzione. Chanyeol solleva il viso e gli morde una guancia, perdendosi nell'odore del sesso domenicale.

Il dolore genera amore, ne è abbastanza certo. Amare qualcuno che soffre è come amare ogni singola porzione del suo dolore e farla propria. Non è semplice desiderare qualcosa di così astratto, ma c'è chi ci prova, con anima, corpo, ossa e sudore. C'è chi ci riesce, chi fallisce e c'è chi continua a provare. Chanyeol non sa identificarsi in nessuna di queste categorie. Sa solo che ama, incondizionatamente, senza un preciso obiettivo. Ama così tanto che il dolore ormai è soltanto la cornice ad un suo quadro di sproporzionate fatture, così tanto che il diamante indiano sulla fronte del ragazzo diventa quasi invisibile ai suoi occhi. Quasi, forse. Chanyeol può illudersi ed attendere che la pittura si asciughi e porti via il male. Ma la verità, unica ed immutabile, è che il dolore genera solo altro dolore. Può chiudere gli occhi, credere che non sia così, immaginare un altro finale, ma quando si sveglia Baekhyun è ancora malato e la sua malattia lo sta divorando dall'interno.

Blackholes  •{Chanbaek}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora