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12. Quando Chanyeol riesce a trascinare Baekhyun fuori di casa a settembre, quasi ci aveva rinunciato. Non sa se è per effetto della luce flebile o delle nuvole, ma la pelle di Baekhyun ha ormai assunto un tono grigiastro che rende la sua figura malsana e contagiosa alla sola vista. Chanyeol ha portato fuori anche i pennelli, centinaia, e tubetti di colore mezzo spremuti.

-Perché mi hai portato qui?-

L'erba sotto le scarpe logore di Baekhyun fruscia in risposta. Sono in un parco poco fuori dalla città, meta solo di qualche coppia e di studenti senza nulla da fare.

-Mi avevi chiesto di dipingerti-.

-Era parecchio tempo fa-.

Chanyeol raccoglie i pennelli dalla borsa e tira tra le labbra un sorriso forzato.

-E tu, parecchio tempo fa, mi dissi di voler essere luminoso. Ecco, dunque-.

Il tubetto di tempera gialla si arriccia contro la tavolozza di legno e le setole del pennello si bagnano a contatto.

-Sdraiati-.

Baekhyun fa per negare, ma poi vede Chanyeol sull'orlo del precipizio e prova un moto di pietà e compassione per entrambi. Si chiede come sia possibile essere arrivati a quel punto senza che qualcuno abbia avuto il cuore di salvarli. O salvare almeno lui. Almeno Chanyeol.

Con un movimento goffo si china sul prato e si sdraia sulla schiena, rabbrividendo per le gocce d'acqua intrappolate tra i fili d'erba. Chanyeol si inginocchia accanto a lui e solleva appena i bordi della sua maglia scoprendogli il ventre e i fianchi rotondi. Baekhyun chiude gli occhi e freme quando sente la bocca dell'altro schiudersi per baciargli la carne vicino all'ombelico. Chanyeol si ritrae e comincia a tracciare dei segni in prossimità di quel punto, intingendo il pennello di tanto in tanto nel colore. Quando conclude quel primo passaggio segue a dipingere tutto attorno radialmente, come se il primo oggetto fosse il punto focale dell'intera immagine. Con le dita accarezza il torace minuto, i punti scoperti dal colore, le anche magre e quanto più Baekhyun può.

Una volta finito si sporge in avanti e inumidisce con la lingua le labbra screpolate dell'altro, indugiando per un secondo nel loro sapore. Baekhyun allunga le braccia e gli tocca piano i capelli, intrecciandoli tra gli indici e ancorando il ragazzo a lui. L'intero torace di Baekhyun è una distesa cerulea di cielo. C'è cielo ovunque, intervallato da fronde di alberi verdi che si intrecciano sui fianchi. Giù, poco sopra l'inguine, un mare chiaro e limpido che unisce al cielo in una linea blu di orizzonte. E in quel punto, piccolo e nascosto del bacio, un sole.

-Ti piace?-

Baekhyun apre gli occhi e al posto del viso di Chanyeol vede un universo nero. Sente due lacrime pungerlo e scorrere sulle guance, lungo il mento e fino al torace, percorrendo le labbra piegate in un sorriso.

-É perfetto-.

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13. É un venerdì mattina di dicembre quando Chanyeol, ancora nella protezione del sogno, crede di sentire Baekhyun muoversi sul letto e scalciare via le coperte. Pensa anche di sentire le sue labbra baciarlo con dolcezza e le sue braccia avvolgergli il collo prima di sprofondare nell'oblio del sonno con le sue parole nella mente.

ricorda che hai promesso

Ma quando si sveglia, Baekhyun non c'è davvero. Il materasso è spoglio e le lenzuola aggrovigliate sul fondo del letto. Chanyeol scatta in piedi ignorando il capogiro e il fatto che la camera sembra si stia muovendo in cerchio intorno a lui.

-Baekhyun?-

Chiama con la voce strozzata e stridula, un nodo alla gola. Sente un fischio alle orecchie e cerca ovunque nell'appartamento. Vorrebbe sperare, vorrebbe davvero che fosse uscito, ma non ci crede neanche per un istante quando pensa che Baekhyun, ormai, non esce solo da mesi.

-Baekhyun-.

Cerca ancora, dentro la cabina della doccia, nel piccolo balcone, sotto il divano, nel ripostiglio dove tiene le tele per dipingere, dentro l'armadio nella camera da letto. Ed è mentre sta per uscire di casa che la vede. Sul tavolo del soggiorno, tra le chiavi e il cesto della frutta. Una lettera.

Non capisce nemmeno come sia effettivamente arrivato a prenderla, spiegarla e cominciare a leggere che la strappa in due tra le mani,con i denti digrignati e le lacrime che cominciano a traboccare dagli occhi.

-BAEKHYUN-.

Esce correndo e senza chiudere nemmeno la porta d'ingresso, fagocitando gli scalini in falcate tremanti e disordinate. Arriva in strada e pensa soltanto che io te l'avevo promesso, ma tu me lo avresti dovuto dire quando saresti andato, dovevi dirmelo. Corre sulla strada, attraversa la carreggiata rischiando di farsi investire, corre sui marciapiedi, travolgendo le persone, corre per ore. Finché non lo vede. Per un attimo neanche ci fa caso, preso dalla foga della sua ricerca. Eppure è lui, davanti a sé. Perfetto e nudo, con un punto rosso sulla fronte, come nel suo dipinto. Bellissimo e pieno di vita. Come non è mai stato. Come in un'immagine iconografica marchiata a fuoco nella sua testa. Ed è così perfetto, e bellissimo e pieno di vita che Chanyeol cede.

eppure avevi promesso di non seguirmi

Chiude gli occhi e avanza dei passi nella sua direzione. Baekhyun sorride e allarga le braccia, e così fa Chanyeol. Ad un centimetro di distanza l'uno dall'altro, Baekhyun lo bacia.

ti amo

Chanyeol ricaccia indietro le lacrime.

-Sono pronto-.

E lo segue.

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Park Chanyeol ha diciannove anni il giorno della sua morte. Lo ritrovano nel suo appartamento, sdraiato sul pavimento, completamente nudo e sporco di pittura. Che si tratti di suicidio è indubbio, ma nessuno azzarda ipotesi sul perché abbia deciso di mettere fine alla sua vita. Quando portano via il suo corpo, dalla mano di Chanyeol scivola un pennello sporco di tempera gialla che viene calpestato dal coroner.

Nessuno trova decine e decine di tele raffiguranti lo stesso ragazzo. Nessuno trova pacchi di antidolorifici totalmente intatti. Nessuno trova sigarette alla menta e bottiglie di gin. Nessuno trova una lettera spezzata a metà. Nessuno.


-Avevi detto che non mi avresti seguito-.

-Sapevi che non l'avrei fatto-.

-Ti amo, e sei un bugiardo-.



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Fuori, da qualche parte nell'infinito, c'è un mondo parallelo. Lì c'è un Baekhyun che corre sul prato in una giornata soleggiata e c'é un Chanyeol che lo rincorre e cade nel tentativo di prenderlo. Ci siamo noi due che ridiamo e che beviamo fino all'alba, ci buttiamo per terra e ci stringiamo per non avere freddo. Abbiamo fiori sul balcone e rugiada tra i capelli. Non piove mai. C'è sempre il sole. Tu potevi davvero essere luminoso, potevi davvero splendere, avere fiori sul balcone e rugiada nei capelli. Ma hai scelto me.

Hai scelto me.






fine.

Blackholes  •{Chanbaek}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora