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6. La primavera dei diciotto anni di Baekhyun ha il sapore scialbo e insipido di pioggia. Piove sempre, ogni giorno. I fiori non riescono a spuntare e quei pochi che lo fanno marciscono sotto le cascate d'acqua. Ha cominciato a fumare, Baekhyun, anche se ha rinunciato alla sua carriera di scrittore. Non era proprio adatto tutto sommato. Fuma le sigarette alla menta di Chanyeol e lascia che il sapore fresco gli riempia la bocca prima di soffiare via i residui. Quando guarda da dietro il vetro della finestra le gocce d'acqua che picchiettano sulle pozzanghere, sospira affranto.

Chanyeol bivacca sul divano con le gambe arricciate sul pavimento. Sbuffa, e la voce è roca come se si fosse appena svegliato.

-Hai voglia di un tè?-

-Mh-.

Baekhyun spegne il mozzicone in un vasetto pieno di terra. Fa schioccare la lingua contro il palato e con qualche passo si dirige verso la cucina per mettere a bollire nel pentolino l'acqua del rubinetto. Mentre cerca i filtri del tè alla frutta dietro gli sportelli della dispensa si arresta.

Sente la carne sotto la sua pelle ghiacciarsi all'istante e bloccare il passaggio delle informazioni. Cerca di focalizzare qualcosa, qualsiasi. Invece fissa il muro, schiude le labbra e al posto di un grido ciò che viene fuori è un sussurro.

-Chanyeol-.

Baekhyun trema e allunga una mano davanti a sé. Gli occhi si bagnano e traboccano come la pioggia. Con le dita stringe l'aria e le vene si ingrossano sui polsi pulsando giù il sangue.

-Chanyeol-. biascica.

Chanyeol alza la testa dalla spalliera del divano e guarda le spalle del compagno piegate in avanti, fragili come un giunco.

-Cosa c'è?-

Baekhyun sgrana ancora di più gli occhi e non trattiene una lacrima che gli riga le guance e gli imperla il mento rotondo. Strizza le palpebre e le migliaia di sfumature di colori scompaiono da davanti a sé. I suoi muscoli si rilassano involontariamente. Sente rumore di cocci che si infrangono e poi come se il suo cervello si staccasse dalla calotta cranica per navigare all'interno del liquido cerebrale.

-Chanyeol, dove sono?-

Chanyeol scatta in piedi alla velocità della luce e sorregge Baekhyun prima che questi si schianti sul pavimento e cozzi contro uno spigolo. La sua testa come riflesso incondizionato si protrae in avanti e con il rinculo sbatte contro il mento di Chanyeol.

-Dove sei tu?-

Baekhyun si agita contro il petto dell'altro e continua a tremare di spasmi convulsi. Digrigna i denti e tenta di sgusciare via dall'abbraccio stretto di Chanyeol.

ti amo dillo che ti amo e che mi vedi io ti vedo dimmelo

-Sono qui. Sono dietro di te. Non ti lascio-.

Si gira in preda ad una forza illusa e con le dita va a tentoni alla ricerca del viso. Tasta labbra, occhi, capelli, zigomi, stringe le nocche e morsica la propria lingua.

-Chanyeol, io non ti vedo-.

Baekhyun ha la voce che trema come soldati in battaglia contro la loro volontà. Apre la bocca due o tre volte, ma le parole gli si asciugano come un deserto. Un soffio di vento e parla flebile.

-Chanyeol, io non vedo niente-.

no no no no no no

-Anche il quadro. Non lo vedevo più. Non è vero che mi era scivolato dalle mani-.

Baekhyun sgorga come un fiume in piena e a Chanyeol si inumidiscono gli occhi. In una frazione di secondo prende consapevolezza di sé, di lui, di tutto ciò che galleggia nella sua mente. Eppure è come fosse vuota. Ma lo sa. Lui lo sa.

-Non c'era-.

dillo che ci sono e mi vedi perché sono qui e non ti lascio dillo dillo dillo che--

-Era solo un buco nero-.

ti prego

-Ti ho mentito-.

non voglio

-Non ti ho mai detto com'è morta mia madre-.

-Baekhyun-.

-No. Mi devi ascoltare-.

Chanyeol sente la gola bruciare come se qualcuno stesse fumando all'interno del suo stomaco. Sente il retrogusto della cenere nella bocca dell'esofago e cerca di mandare giù. Ma non va giù nulla.

-Sai cos'è il glaucoma?-

-Non credo di volerlo sapere-.

-È una malattia che colpisce la vista. Gli occhi accumulano acqua e aumenta la pressione interna delle retine. Non si sente dolore. Per questo viene diagnosticata sempre troppo tardi. È come se gli occhi annegassero nelle lacrime-.

Chanyeol muore un po' ad ogni parola, come se Baekhyun vomitasse inchiostro e lui fosse un calamaio che raccoglie i rifiuti fantasma.

-Lei non sopportava l'idea di non poter più vedere-.

-Non è detto che--

-Ho il novanta per cento di possibilità di averla contratta anche io-.

Chanyeol cade. Cade per rampe di scale ripide di pietra. Quelle antiche, come le aveva a casa di sua nonna. Inciampa e cade. Cade per un tempo che non finisce mai e cade dentro un pozzo oscuro. Non tocca il fondo e continua a precipitare nel freddo. Prova a urlare ma per farlo servirebbe ossigeno, e i suoi polmoni si contraggono sputando anidride carbonica, perché di ossigeno non ce n'è più. Allora si aggrappa ai muri, striscia le dita e scortica la pelle. Un grido rimbomba, ma la voce non è la sua.

Blackholes  •{Chanbaek}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora