Avevo fame ma non volevo darlo a vedere , ne accettare la carità di nessuno , bella palla vero ?
Passai davanti ad un negozio di gelati dove sopra cera affisso un grande cartello con su scritto
CERCASI COMMESSA.decisi di entrare li dentro e dopo ore di consulti con le altre commesse , il direttore, il proprietario ecc.
Decisi di farmi assumere ed anche per svolgere le pulizie dopo l orario di chiusura , cosi avrei potuto avere una paga maggiore, decisi logorante dalla fame di mangiare quel cornetto alla crema che mi era stato offerto dalla signora amy ,era stata cosi gentile ad offrirmelo, ma poi dopo la mia faccia fu sorpresa dal vedere cosa c era dentro a quel sacchetto, una banconota da venti euro?
Ma perché regalava soldi a me?Decisi poi di metterla nel portafoglio e di restituirgliela il giorno dopo.
Dopo fatto ciò andai al supermercato , dove feci un breve giro ma i prezzi erano davvero troppo alti per potermi permettere qualcosa.
Chiesi allora alla cassiera:
Io: mi scusi, potrei chiederle una cortesia?
Cassiera: no almeno che tu non voglia comprare qualcosa , non diamo niente ai senza tetto.
Io : mi scusi per il disturbo , e buona giornata.
Cassiera: buona giornata anche a lei.Aveva subito riconosciuto che ero una barbona, forse perché avevo i vestiti sporchi e il volto sporco , non avevo la possibilità di lavarmi, forse avrei dovuto accettare la proposta di amy.
E forse no , non lo sapevo ero combattuta.Andai qualche isolato più avanti ed indossai di nuovo le punte ballai fino alle tre circa del pomeriggio , tanto che stanca smisi avevo racimolato solo 50 centesimi .
In tasca avevo quattro euro e 50 centesimi, provai in un altro supermercato e questa volta invece mi capitò un cassiere maschio .
Io:salve buongiorno, potrei chiederle una cortesia?
Cassiere: si dimmi
Io: avete per caso roba scaduta che dovete buttare ? Sa io ho molta fame, e non posso permettermi di comprare nulla nel vostro negozio , ma appena ne avrò la possibilità lo farò.
Cassiere: ah , no mi dispiace ma non possiamo darti niente.
Cassiera: dai Luca , è una ragazzina , chiediamo al direttore.
Cassiere: fallo tu Tina.
Cassiera : ok , torno subito.
Io: grazie mille.Dopo poco torna la cassiera con un aria dispiaciuta.
Tina: mi dispiace piccola, ma non possiamo darti niente, ce lo hanno vietato.
Io : va bene , grazie mille lo stesso , è stata davvero gentile, anzi lo siete stati entrambi, buona giornata.
Tina: aspetta , tieni prendi questo panino , te lo offro io dal mio stipendio.
Io: oh no grazie, mi arrangerò in qualche altro modo.Iniziai a tossire ed avere brividi di freddo.
Io: grazie ed arrivederci.
Tina: tieni e consideralo un piccolo prestito.
Io: grazie sei stata gentilissima.Continuavo a tossire e l unica mia preoccupazione era quella di potermi ammalare, andai a fare un giro LER al città e vidi una splendida casetta abbandonata , non c era nessuno all interno , ma comunque sembrava ben curata .
Mi avvicinai ed entrai era calda e accogliente.
Ma tornai a chiedere l elemosina senza neanche dire una parola, avevo il telefono scarico, ma non mi importava tanto non dovevo vedere nessuno.
La sera calò velocemente ed io decisi che avrei passato la notte li in quel posto entrai ed era deserta.
All improvviso mi svegliai di soprassalto da alcune urla impaurite.
Signora: chi sei cosa ci fai qui?
Brutta ladrona.
Io: oh mi scusi non pensavo fosse casa sua .
Signore :e di chi se non altro.
Io : mi dispiace sono mortificata , lascio subito il disturbo.
Signore: chi ti ha mandato?
Io: come scusi?
Signore: hai capito bene , chi ti ha mandato qui a rubare?
Io: oh ma no , io non ho rubato nulla, volevo solo un posto tranquillo per dormire.
Signore: per tutto quello che rubato , avreste dovuto avere un tetto sulla testa.
E quella collana?
Io: un ricordo di mio padre
Signore : dammela .
Io: mi scusi ma..
Signore : ho detto dammela.Cominciai a piangere e cedetti a loro la collana , per paura di essere picchiata.
Signore: non ho mai visto quest uomo , amore vieni qui
La collana era un medaglione con incisa una ballerina e dentro la foto mia e di mio padre , lo stesso aveva Kate ma con la sua foto all interno.
Signora: no , non può essere
Signore: cosa ?
Signora: è lui , è Arthur quel signore gentile che ci lasciava sempre il pranzo pagato tutti i giorni.
Io: conoscete mio padre?
Signora: tu sei sua figlia?
Io: si perché
Signora: dov'è tuo padre?
Io: lui , beh lui è morto tre anni fa.
Signore: oh pover uomo.
Signora: vieni cara hai fame , come mai sei qui?Ed incominciai a raccontare di nuovo tutto da capo , ma penso che a voi risentire un altra volta tutta la storia non faccia piacere.
Finalmente avevo trovato persone a cui importava qualcosa di me , persone a cui importavo e non potevate immaginare la mia felicità in quel momento, ma una sola cosa mi tormentava, con il nuovo lavoro sarei dovuta ritornare a casa? E se la parola avesse significato solo dolore? Mia sorella? Chi si sarebbe preso cura di lei ? Beh era questo quello che occupava la mia mente, solo indissolubili pensieri.
#spazio autrice#
Ciao amoriniiiiNuovo capitolo molto più breve questa volta , grazie al consiglio di una nuova lettrice Federica_bb, se volete passate a leggere la sua nuova storia E tu saresti mia sorella?
Se volete passate lasciate una stellina ,un commento e seguitemi se vi va a presto pandiniiiii
Un bacio
- Martina*****<3
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dreamers
RomanceSogniamo per dimenticare Sogniamo per nasconderci e non voler ricordare Ma alla fine della nostra vita non serve proprio a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere