Prologo - Ottava Dimensione

50 3 0
                                    

La pioggia torrenziale cadeva scrosciante su Maligna, spegnendo le ultime fiamme nere rimaste accese, nell'aria non rimaneva che un odore acre e pungente di fumo.
Le strade erano deserte, i pochi alberi sulla sponda del Lago Oscuro ormai non erano nient'altro che un mucchio di legna morta ed incenerita. La bellezza crudele di Maligna era stata sostituita dalla desolazione.
Nelle poche case ancora intatte si riuscivano a scorgere scene di vita quotidiana lasciate a metà: piatti ancora fumanti sul tavolo imbandito, una vasca da bagno piena fino all'orlo, e così via.
Una figura incappucciata camminava veloce nascondendosi nell'ombra, sbirciando dietro agli angoli come se avesse alle calcagna una spia. Si muoveva agilmente, senza paura, dopotutto era nel suo elemento. Attorno a lui si poteva notare una cupola trasparente contro alla quale le gocce di pioggia si infrangevano, per poi evaporare in pochi attimi, lasciando dietro di loro una cortina di vapore denso.
Calpestò accidentalmente una fiammella nera, che si richiuse dolcemente attorno al suo piede, come a volerlo abbracciare. Un abbraccio dalla quale la figura si scostò velocemente, continuando imperterrita a camminare tra viottole e passaggi, tra strade e cammini, per poter arrivar fino al centro pulsante di Maligna; la Piazza.
La Piazza non era una comune piazza come la si potrebbe immaginare. Le case le si chiudevano attorno formando una sorta di cupola oscura, che lasciava però un buco in cima, dentro alla quale brillava, di luce sempre più fioca, il Cuore di Maligna.
A vederlo incuteva timore; nei giorni di sole la sua ombra si proiettava sul pavimento di marmo nero della Piazza, minaccioso come non mai. Era grande all'incirca tre metri quadrati, o forse di più, ma la cosa più scioccante era che il cuore battesse.
Quel giorno però non era pauroso, tutt'al più incuteva pena, con quel bagliore fioco ed il battito quasi assente.
La figura, che si era rivelata essere un uomo incappucciato, non pareva interessarsi minimamente allo stato del Cuore, ma più che altro a quello delle persone distese per tutta la piazza, senza vita.
Era soddisfatto del lavoro che aveva svolto, prima uccidendo e poi radunando tutti gli abitanti di Maligna, difatti alla vista del suo lavoro completo sorrise compiaciuto. O per meglio dire, fece un ghigno malevolo.
Già si pregustava le valanghe di tesori che avrebbe posseduto una volta rientrato, per non parlare della gloria e del rispetto di tutti.
Un bagliore improvviso lo distrasse da quei pensieri, facendogli alzare gli occhi verso il portale in fase di apertura, che aspettava solo lui.
Si diresse verso di esso con passo trionfante, passando in mezzo ai corpi senza vita, così come Mosè passò attraverso le acque.
Era talmente concentrato sul suo obbiettivo e sul suo attraversamento che non si accorse, però, di un piccolo particolare, davvero importante. Una testolina si alzò di scatto dal pavimento, seguita subito dopo dal corpo.
Un salto.
Uno sfarfallio.
Un portale richiuso

Il battito di speranza di un Cuore Nero.

---------------------------------------------------

Ciao a tutti!
Benvenuti in questa nuova storia, nonché la prima che, come avrete capito dal titolo è una ff su Luke Hemmings, la mia più grande crush, ma è anche (attenzione attenzione) un fantasy.
Spero davvero che questa ff vi entusiasmi tanto quanto sta entusiasmando me lidea di essa!
Vi dico subito che mi sono prefissata di aggiornare almeno una volta alla settimana, e se tutto andrà bene sarà così, ma non fate troppo riferimento su questa cosa, hahahaha!
#qotd: come vi sembra questa storia dal prologo? Vi ispira interesse?
Un Bacio Alla Vaniglia
Rin<3

Jet Black Heart // Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora