§ 3 - Zoe & Clara §

400 61 116
                                    

Situazione di partenza: Clara è particolarmente triste. Zoe entra in camera sua per portarle la roba che la mamma ha stirato.

Personaggi: Zoe, 30 anni & Clara, 14 anni 

Zoe: *entra nella stanza* *inciampa nei calzini sparsi per terra* Certo che potresti anche pulire, eh?

Clara: *scocciata* è la tua camera? Non mi pare...

- Per fortuna che non lo è, non vivrei mai in un porcile del genere. Comunque ho portato la roba stirata da mamma. Adesso alzi il culo da quel letto e mi dai una mano.

- *senza staccare gli occhi dal libro* Lasciali sulla scrivania, ora li metto a posto.

- Ora quando? Fra duecento anni? *le strappa il libro di mano e lo butta per terra* Dai su, alzati.

- *si alza di scatto arrabbiata e riprende il suo libro* Ora in senso ora. Non avrei mai pensato che tu non sapessi il significato di quella parola. E non toccare mai più le mie cose, specialmente i miei libri!

- *ride* oh, ma stai calmina, eh! *solleva le lenzuola per rifare il letto e cade per terra il cellulare*

- Io sto "calmina" se mi dai un motivo per esserlo. E dammi il cellulare, grazie.

- Te lo raccogli. Non è colpa mia se lo lasci in mezzo alle lenzuola.

- *sarcastica* Oh, scusa, ti sciupi le tue manine di fata sennò, scusa!

- *respira* Dai, prendi e dammi una mano a mettere via questa roba. Sei così scocciata per un motivo o sei sempre così?

- *arrabbiata* Secondo te sono così a caso?! NO. Tanto difficile da capire? Così pare.

- Che ne so! Gli adolescenti sono sempre arrabbiati.

- Forse perché siete voi adulti a farci incazzare!

- Va beh, dai, tanto è sempre colpa nostra *apre un cassetto* no ma oddio il cassetto è anche peggio della stanza! Mutande appallottolate, calzini sporchi...

- Ascoltami: esci dalla mia camera. Faccio io. Vattene adesso.

- Va bene, va bene, scusa, è camera tua... *chiude il cassetto*

- Ecco, vattene. *inizia a riordinare*

- *finge di uscire* senti...

- *senza guardarla* cosa vuoi ancora?!

- Non so cosa ti sia successo esattamente, ma...insomma.. ecco... spero niente di grave...

- Hai finito di fingere di interessarti o dobbiamo andare avanti ancora un po' col teatrino? Vuoi ancora dirmi di quanto faccia schifo camera mia? Fai pure, non mi importa.

- Ceh, fammi capire. Cerco di essere gentile e non va bene comunque? E poi non dico mica delle balle, questa camera è disordinatissima.

- *ridendo* Se devi essere falsa, insultami almeno... sei... autentica. Pensa alla tua di camera, che non è meglio.

- Ci sei mai entrata in camera mia? No dico, vieni a vedere! Dopo potrai giudicare!

- *sarcastica* Non ci tengo ad entrare, non vorrei essere invasa dal tuo cosiddetto "ordine".

- L'ordine è un modo di vivere. Comunque dai, cos'è successo? *si siede sul suo letto*

- Hai altre frasi da dirmi, maestro Yoda? *incrocia le braccia* nulla.

- Se avessi risposto "qualcosa" ci avrei creduto di più. Dimmi solo se mamma lo sa.

- Non lo sa, e non mi interessa dirglielo.

EQUILIBRISTI SOSPESIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora