capitolo 1

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P.O.V    Kandace

«McCall!Stilinski!Lahey! Qualcuno li ha visti?» gridava il coach agitandosi. Era buffo.
Il primo giorno di scuola mi avevano detto che a Beacon Hills succedevano cose strane o, almeno l'avevo sentito dire nei corridoi. Non mi ero fatta nessun amico in questi tre mesi a Beacon, sia per colpa mia sia perché erano tutti così strani.
Il fischietto del coach mi riportò alla realtà. Ero seduta sugli spalti ad assistere all'allenamento di lacrosse e finalmente il coach si era calmato alla visione dei tre ragazzi ritardatari.
Scott McCall,capitano della squadra. Non andava male a scuola,ma questo solo a grazie a Stiles Stilinski,il figlio iperattivo dello sceriffo.
Poi c'era Isaac Lahey,un ragazzo semplice con un paio di occhi stupendi,ma così tristi. Veniva picchiato dal padre, che è morto qualche mese fa.
Fanno parte tutti dello stesso gruppo di amici,stanno sempre insieme e,certe volte, sono veramente strani.

È vero,non ho amici,non parlo con nessuno se non per scambiare gli appunti. Ma ho una macchina fotografica sempre con me, che mi aiuta molto. Ho sempre avuto la passione di fotografare tutto ciò intorno a me e raccogliere tutte le informazioni.

Ascoltare "Don't let me down" Cover di Conor Maynard

Proprio in quel momento vidi arrivare un ragazzo mai visto prima, ma di sicuro amico di Scott per via dei loro scambi di sguardi.
Era più grande di noi, alto, slanciato con un fisico ben definito che si poteva notare anche con la maglietta nera attillata,che indossava.
Il nero faceva risaltare i suoi occhi e la barba dello stesso colore dei capelli corvini.
Non era proprio il ragazzo che i padri vorrebbero per le proprie figlie,ma era attraente e misterioso nello stesso  tempo.

Non so da quanto tempo lo stavo fissando, ma lui l'aveva dovuto capire perché ora era lui a fissarmi.
Distolsi lo sguardo e tornai a fotografare i ragazzi in campo e lui,quando era intento a fissare Isaac. Ma potevo sentire il suo sguardo su di me,quando guardavo altro.

Il pomeriggio ero abituata a uscire in moto, l'unica cosa che mi rimaneva della mia famiglia, ma già da tempo non uscivo più in moto solo per un semplice giro.
I miei genitori e mio fratello Alec erano morti qualche anno fa e io avevo trovato aiuto quando,per caso un giorno incontrai un ragazzo, che era caduto dalla moto e lo aiutai. Anche lui era rimasto solo e così trasferirci a Beacon Hills ci sembrò la miglior scelta. Ormai Brett era un fratello per me.
<<Sei in ritardo, Kandace>>
<<Neanche il tempo di levarmi il casco e già mi aggredisci? Ti ricordo che sei stato tu quello che ieri non si è fatto vedere per tutto il giorno>> feci con tono scherzoso.
Brett era completamente diverso da me; mentre io cercavo sempre di trovare un motivo per essere felice e sorridere, lui rideva sempre e usava sempre quel tono,che io usavo solo con lui poche volte.
Non aveva risposto e guardava un punto fisso tra gli alberi e, guardandomi negli occhi, potevo vedere che qualcosa lo turbava.
Glielo stavo chiedendo ma fu più veloce e iniziò: <<Ho avuto da fare,c'è un branco qua a Beacon Hills. Dobbiamo stare attenti, Kandace, siamo soli e>> non continuò ,ma sapevo benissimo cosa stava per dire.
Mi avvicinai e lo abbracciai <<Non mi perderai,nessuno ci dividerà. E ora finiamola con queste scene e alleniamoci.>>

Dopo l'allenamento Brett se ne andò,diceva di avere un impegno e io,rimasta sola,  decisi di fermarmi a mangiare qualcosa in un fast food.
Il locale era vuoto, ma notai subito un ragazzo seduto in un tavolo,di sicuro aspettava qualcuno.
Stavo mangiando il mio panino quando vidi una figura sedersi davanti a me
<<Piacere Stiles>>,sorrideva ma poi capiiì il mio sguardo e continuò <<ti ho visto qui sola e magari ho pensato di venire a scambiare qualche parola. Sei nuova? Se vuoi puoi uscire con noi,Scott,Malia,Lydia e poi c'è quell'antipatico di De..>> Stiles notò che non mi interessava cosa stesse dicendo,poichè fissavo qualcos'altro e guardò dietro le sue spalle.

P.O.V Derek

Di pomeriggio ero andato alla casa nel bosco e subito avevo sentito qualcosa intorno a me, c'era un odore forte,di paura;c'era un ragazzo che si stava nascondendo tra gli alberi.
In macchina non parlò molto,ma rimase a fissare fuori dal finestrino, mentre io guidavo immerso nei miei pensieri, talmente da non accorgermi che eravamo arrivati a destinazione.
<<Hai paura?>> il ragazzo fece cenno di no ed entrammo.
Sentii subito un profumo di fragole e muschio e un battito accelerato e poi la vidi, seduta con Stiles, che continuava a parlare a raffica- quel ragazzo mi dava sui nervi-ma lei sembrava non farci caso perchè i suoi occhi verdi erano fissi su di me e il ragazzo al mio fianco.
Mi avvicinai e  la ragazza,quando  vide in faccia il ragazzo, cambiò totalmente espressione.
Inspirai quel poco da permettermi di poter sentire  l'imbarazzo e la rabbia.
Eravamo tutti in silenzio ma non durò molto per via di Stiles.
<<Vi conoscete?>> riferendosi alla ragazza e Brett.
<<Si>> risposero insieme, ma il tono della ragazza era freddo.

Ci sedemmo e parlammo, o almeno parlava sempre Stiles e certe volte intervenivano i due amici. Io preferivo starmene in silenzio e osservare la ragazza.
Poi tornai alla realtà e iniziai ad ascoltare Brett.
<<Ero rimasto solo e poi ho trovato Kandace, mi ha aiutato sempre sopratutto,duran..>>
Accadde tutto in un attimo, ci alzammo e dal vetro in frantumi erano entrati  tre uomini.
Brett ed io eravamo pronti ad attaccare ma,qualcosa dietro di noi fu più veloce.
Tre,cinque,sette,nove spari e poi il silenzio. Mi girai e vidi Kandace con due pistole in mano,sopra il tavolo. Potevo sentire l'adrenalina scorrere nel suo corpo e il suo battito accelerato. Si girò verso di noi con aria tranquilla e un piccolo sorriso,sembrava che fosse normale per lei trovarsi in situazioni come questa.
Sapevo che non era una semplice ragazzina,lo sapevo dal momento in cui i miei occhi si incrociarono con i suoi.

The blue-eyed wolf and the hunterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora