«Ragazze! Ci siamo! Ha conquistato milioni di fan grazie al suo volto così sfacciato ed al suo ciuffo così ribelle, è considerato uno dei modelli più sexy e versatili della scena fotografica. È riuscito a stregare con la sua disinvoltura ed il suo aspetto così tronfio più di cento marchi commerciali!
Riconosciuto come il maggior esponente e presenza della marchio Calvin Klein, è qui con noi, sulla rete televisiva BBC News: Aaron Pollock! Forza Aaron! Vieni a sederti qui, insieme a noi!»
Con sguardo ammiccante ed una veloce aggiustata di ciuffo, il ragazzo si fece largo tra gli studi della rete televisiva.Il mio racconto si apre proprio così: dal nulla e con lo scopo di rendervi partecipe della storia di quel ragazzo, un po' troppo saccente ed interessato principalmente alla sua immagine ed alla sua fama, che decise che forse la sua vita non era così giusta come sembrava. Credeva che l'essere accerchiato da così tanta gente lo facesse sentire veramente amato, confondendo l'affetto di una famiglia da quello di centinaia di fan, che neanche lo conoscevano.
A questo punto c'è una cosa che, signori, dovete tener ben acconto: non sempre avere tanti amici implichi averne di veri.
Io conoscevo bene quel ragazzo ed, ahimè, contritamente devo rivelarvi che sì, la sua era una vera e propria mancanza, purtroppo l'unico a non essersene accorto era proprio il soggetto interessato. Una sorta di amore platonico, se consideriamo la vera accezione datagli da Platone.
A lui piaceva vivere con questa convinzione: credeva che il suo aspetto così belloccio e nerboruto potesse dargli ciò di cui avesse bisogno. Si sentiva al disopra di qualunque cosa, come un'entità sovrannaturale. Credeva di poter trasumanare qualunque limite.
Però, devo confessarvi una cosa, la colpa non era solo di quel povero ragazzetto: a fargli montare in quel modo la testa fu proprio la sua notorietà così affrettata: lo stravolse, facendogli toccare le vette del successo troppo velocemente.Ma, ehi, aspettate! Vi avevo lasciato con la sua intervista, non vi sarete mica dimenticati?
«Allora Aaron, benvenuto! Come stai?» aveva chiesto la conduttrice. Questa tizia, una certa Corinne McGuire se ricordo ancora, era una delle più virtuose nel suo campo, Aaron l'aveva sempre seguita da quando aveva dodici anni; durante la sua carriera aveva intervistato alcune delle celebrità più famose del decennio precedente e le più esclusive dei primi anni novanta.
Al tempo, il nostro Aaron, era ancora troppo ingenuo e distratto da comprendere il falso sorriso montato su dalla donna, accecato dell'enorme eccitazione di trovarsi proprio in quello studio televisivo, tra i più famosi d'America.«Corinne! È veramente un piacere essere qui con te e con tutti voi! Se posso, dal vivo sei ancora più bella, come voi, del resto!»
Sapeva decisamente come riuscire a far impazzire le ragazzine che a quei tempi lo seguivano; di fatto, le numerose fan che erano riuscite ad assicurarsi un posto in quello studio si alzarono, cominciando a saltellare ed applaudire. Si creò addirittura un coro da stadio, un classico alla Leonardo DiCaprio o Johnny Depp, infatti dai vari gridolini stizziti che si sentivano si riuscivano a comprendere chiaramente le parole "bellissimo" o "ti amo".
Insomma, il nostro caro ragazzo sapeva come piacere e, sopratutto, amava farsi idolatrare.
Si ritrovò addirittura a gonfiare ancor di più il petto, assecondando con le mani gli applausi delle fanatiche ragazze.«Ragazze! È un vero gentiluomo!» aveva fintamente asserito a tal punto la conduttrice, fingendosi addirittura esterrefatta. Si sarebbe scoperto di lì a poco che in realtà quell'intervistatrice odiava con tutta se stessa quel ragazzo.
Questa Connor McGuire lasciò un paio di mesi dopo il suo lavoro, passando ad un tipo di giornalismo molto più asettico e politico. Infatti, avrebbe poi riferito ad un giornale locale che: "Aaron Pollock? Sfacciato e mediocre. Non a caso l'idolo delle bambine»
Fu molto schietta nei suoi confronti, come d'altronde, di qualunque altra celebrità intervistata durante il suo ex programma pomeridiano. Non si sa ancora a cosa fu dovuto il suo cambiamento, né che fine abbia fatto, ad oggi si pensa abbia lasciato l'America e, da alcune riviste che lessi un po' di tempo fa, pare essere stata avvistata in Africa. Be', pace all'anima sua, ricatapulciamoci su questa intervista!«Allora, caro, come stai vivendo la tua avventura? Ho saputo che recentemente sei stato in Australia per alcuni scatti, che ci dici a riguardo?» chiese questa tizia di cui non parlerò più, prometto!
Aaron non ci mise molto a rispondere; be', non so se lo sapete, ma questi due avevano già programmato qualunque cosa: domande, risposte, battutine, intercalari... per lui era tutto un copione, come la sua vita, d'altronde.
Rilasciò una piccola risata, prima di rispondere, o meglio, recitare a memoria la sua risposta:
«È stato molto divertente, infatti non ci siamo solo limitati a qualche scatto, siamo rimasti in Australia per circa una settimana e con me ci sono stati alcuni amici, abbiamo fatto qualche bagno ed abbiamo cercato di surfare... Abbiamo fatto quattro passi per alcune città e poi siamo tornati qui un paio di giorni fa.»«Lo trovo fantastico! Sappiamo che hai stretto un bel legame con il fotografo ed il suo staff, ti segue ovunque, non è così?»
«Esattamente! Mi piace conoscere più a fondo le persone che mi seguiranno nel corso dello shooting, mi fa sentire più sicuro di me. Inoltre, avendo fatto alcuni scatti in costume, saper di conoscere i fotografi e vederli come dei veri e propri amici mi fa sentire meno in imbarazzo»
In realtà non era esattamente così, Aaron non conosceva il nome di un singolo elemento in quel set, come in qualunque altro, non gli interessava molto sapere chi ci fosse dietro l'obbiettivo, in fin dei conti chi contava era chi si trovava di fronte. A lui piaceva ordinare solo delle grandi tazze di caffè. Una volta che si era limitato a fare delle strane mosse davanti alla fotocamera e delle strane espressioni il suo lavoro era finito, alla fine del servizio non era solito salutare né ringraziare, non che ce ne fosse seriamente bisogno, ma un po' di gentilezza non avrebbe fatto male a nessuno.
Dopo questa domanda, come da copione, Corinna sarebbe dovuta passare a domande più personali e come d'accordo successe ciò, ma qualcosa andò decisamente storto.
«Direi di passare all'ultima parte dell'intervista, ovvero a quella che sicuramente più interesserà alle tue fan. Allora Aaron, come abbiamo detto sei stato in Australia qualche settimana fa, hai fatto degli scatti ed hai passato un po' di tempo a divertirti con dei tuoi amici. Alcuni paparazzi, però, ti hanno visto ed, ovviamente, scattato delle foto con una ragazza, esattamente questa» si fermò la donna, additando lo schermo dietro le loro spalle. Quelle che passarono furono alcune foto di Aaron, ovviamente, in compagnia di una bella donna in costume; le foto erano sì, compromettenti, ma Aaron avrebbe dovuto subito spiegare chi fosse quella donna.
Quegli equivochi scatti erano esclusivi, infatti il paparazzo che aveva scattato le foto aveva venduto le sue foto direttamente al manager del programma.
Era la prima volta che gli spettatori venivano resi partecipi di questo fatto e vedessero queste foto, persino Aaron non le aveva mai viste prima d'ora.Ricordo ancora perfettamente che addirittura dalla mia tv riuscivo a percepire la paura e lo stupore del modello.
Le fan erano adirate, infuriare, odiavano vederlo con delle ragazze e quella sera diedero sfogo alla loro pazzia.
Si alzarono in massa, puntando il posto in cui sedeva il ragazzo. Lui aveva iniziato ad indietreggiare e non appena la barriera creata dalle guardie era andate in mille pezzi e le spettatrici avevano cominciato a riversarsi al centro dello studio, dove c'erano i due divanetti, iniziò a correre il più veloce che potesse, cercando un posto dove potersi nascondere dietro le quinte.Purtroppo fu constretto ad uscire dallo studio, ritrovandosi sulla strada trafficata del centro di Seattle.
Quel giorno risi come un pazzo, Aaron si era cacciato proprio in un bel pasticcio e non si sarebbe minimamente immaginato ciò che sarebbe accaduto nei prossimi mesi.Ma da lì cominciava la sua storia: la storia di una celebrità.
Allora, salve, è la prima volta che pubblico qualcosa del genere, sia dal punto di vista della narrazione ai capitoli, così lunghi e così dettagliati.
Ci tengo molto a questo lavoro ed al tipo di "esperimento" che sto portando avanti, quindi ci terrei veramente tanto se mi faceste sapere cosa pensate attraverso un commento. Grazie!🎈
DAMON ALBARN TI AMO
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Milk and honey «Timothée Chalamet»
Fanfiction«Sei solo uno stupido giocattolo nelle mani della società» Erano come il latte ed il miele. Il latte ha un sapore così anonimo e sciapo, quasi insulso, mentre il miele... il miele ha un sapore tutto suo, forte ma delicato; insieme, questi due, poss...