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In quel preciso istante la lama del coltello finisce nel suo addome, sangue rosso e denso cola lentamente dalla sua ferita, il suo odore invade le mie narici. Senza nessun lamento si accascia sul pavimento, lo vedo davanti a me inerme, incapace di muoversi, privo di sensi, il suo respiro e irregolare.
Mi inginocchio accanto a lui "perché Jack, perché?" Chiedo scoppiando a piangere.
"Mi mancherai, mi mancherà tutto di te...non avrei mai voluto che tu assistessi a tutto questo, voglio che tu abbia un bel ricordo di me, non questo...ma ormai è tardi" dice talmente a bassa voce che faticavo a capirlo.
Non si muove, il suo petto ha smesso di alzarsi e abbassarsi, le sue palpebre ricadono pesantemente sugli occhi, ha finito di soffrire.
Mi rialzo lentamente, le mani insanguinate, le guance rigate dalle lacrime, che ora si stanno trasformando da lacrime di dolore a lacrime di rabbia, tutta la rabbia repressa nei confronti di mia madre, la guardo con occhi di fuoco e dico una sola e semplice frase "Bel lavoro Cassandra".
Mia madre raccoglie il coltello da terra.
Mi guarda con sguardo assassino, c'è una strana luce nei suoi occhi, un ghigno malvagio si espande sul suo viso.
Mi si scaglia incontro con il coltello puntato verso di me.
Mi sveglio di soprassalto.
Era solo un incubo. Era solo un incubo... mi ripeto nella mia testa.
Guardo il telefono e vedo che sono quasi le quattro del mattino.
Cerco di riaddormentarmi, ma ogni volta che chiudo gli occhi vedo mia madre con un coltello insanguinato tra le mani. Decido di ascoltare un po' di musica per rilassarmi. Ma non la classica musica che ascoltano tutti, io per rilassarmi ho bisogno di ascoltare le sigle dei cartoni animati.

C'è una favola di mago che sta in un vaso,
con la moglie e con la figlia, stragrande meraviglia.
Basta fargli uno starnuto, si precipita in aiuto,
prima mette fuori il naso, e poi la pancia! Etccì!

Un cannoniere
ed un portiere
determinati
e scatenati.
Hanno la classe
dei fuoriclasse:
Holly e Benji.

Ciurma forza all'arrembaggio...
Forza tutti all'arrembaggio... ooooh!
Ciurma forza all'arrembaggio,
vincerà chi ha più coraggio,
forza tutti all'arrembaggio... ooooh!

Ora potete smettere di ridere, grazie.
5 sigle dopo sono completamente sveglia. Non c'è altro da fare che cominciare la giornata in anticipo. Mi vado a fare una doccia calda, anche se siamo quasi a giugno, fa freddo.
Scrivo a Ricky sperando che sia sveglio.

"Hey Ricky, sei sveglio?"

Non ricevendo risposta scrivo a Simon.

"Ciao Simon, sei sveglio"

La risposta non esita ad arrivare.

"Si sono sveglio, è successo qualcosa?"

"Hai da fare?" Domando.

"Si, cioè no."risponde con un messaggio vocale.

"Okay. Allora incontriamoci al Brooklyn Bridge tra mezz'ora, ho bisogno di uscire"

"Oh si. Proprio lì, sto venendo" manda un altro vocale.

Chissà cosa starà facendo, ansimava come dopo una maratona. Ok, no non lo voglio sapere.
Non poniamoci domande di cui non vogliamo sapere la risposta.

Sono le 5:20 circa. Sono seduta sul ponte e sto aspettando Simon, che non tarda ad arrivare. "Hey rossa" mi saluta Simon.
"Hey biondo" lo saluto io.
"Cosa è successo?" Chiede preoccupato.
"No niente" rispondo.
"Non è vero. Non mi avresti chiamato se non fosse niente" dice.
"Perché non ti posso chiamare?"
"Certo. Ma solitamente le persone non lo fanno alle 5 del mattino, a meno che non sia successo qualcosa. Quindi parla"
"È il solito incubo che ormai faccio da anni" rispondo freddamente.
"Ed è così brutto da tenerti sveglia?" Domanda.
"A quanto pare"
"Ne vuoi parlare?" Chiede esitante.
"No, proprio per niente"
"Oh meno male. Io non sono il tipo sentimentalista che ascolta e da consigli"
"Chissà perché me lo immaginavo" dico ridendo.
"Sei molto più bella quando ridi, dovresti farlo sempre" dice sedendosi accanto a me.
Distolgo lo sguardo perché so di essere arrossita.
"Hey, guarda. L'alba." Dico.
L'alba è così bella. Quando un'alba o un tramonto non ci danno più emozioni, significa che l'anima è malata. È l'ora in cui le cose perdono la consistenza d'ombra che le ha accompagnate nella notte e riacquistano poco a poco i colori. In India si dice che l'ora più bella è quella dell'alba, quando la notte aleggia ancora nell'aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l'uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa.
"c'est merveilleux" dice Simon.
"Cosa?" Chiedo non capendo la sua frase.
"È meraviglioso" traduce.
"Hai proprio ragione. È meraviglioso" concordo.
Passiamo diversi minuti a osservare il cielo di Brooklyn che si tinge di rosa.
In questi minuti non ho fatto altro che pensare a Jack.
Simon si volta verso di me e dice " stiamo pensando la stessa cosa?"
"Non lo so, tu a cosa stai pensando?" Domando.
"Sto pensando che mi devo lavare le mutande" dice.
Un sorriso spunta sul mio viso. "No, decisamente non stiamo pensando la stessa cosa"
"Però ti ho fatto tornare il sorriso" dice fiero di se.
"Dove sei stato per tutti questi anni Sigismond Simon?" Domando.
"A casa mia"
Lui mi guarda. Io lo guardo.
"Dopo questa, no Maria io esco " dico.

La gang dei 5 ventiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora