L'estate sta giungendo al termine, settembre è sempre più vicino.
Sono passati due mesi da quando vivo con zia Molly, due mesi dall'incidente.
In due mesi sono riuscita a integrarmi bene in questa nuova vita, insomma cosa posso chiedere di meglio, faccio parte della gang più cool di Brooklyn.
Mi sveglio la mattina e non faccio niente, il pomeriggio non faccio niente, la sera solitamente esco con il resto della gang, poi torno a casa e comincia la notte di serie tv, di solito poi mi addormento alle 4 del mattino e dormo fino all'ora di pranzo.
E oggi a pranzo zia Molly mi fa notare il fatto che non faccio nulla da mattina a sera.
"Tesoro, ma l'iscrizione a scuola l'hai fatta?" Mi domanda mentre pranziamo.
La guardò per un secondo per poi scoppiarle a ridere in faccia.
A scuola?! Io?! Hahahaha
"Beh, cosa c'è da ridere? Tu sei ancora minorenne, e per quanto mi risulta ti manca solo l'ultimo anno di liceo per diplomarti"
"Si ok, e quindi?"
"Guarda che è molto importante per una ragazza, soprattutto così giovane avere un'istruzione" mi spiega lei.
"Io non ne vedo la necessità"
"Oh si invece, nella società di oggi se non hai un diploma sei come un'analfabeta, e l'unico lavoro che potresti fare è la lava cessi"
"Aspetta cosa? Lavorare?!"
"Beh certo, come pensavi di mantenerti?!"
"In effetti non ci avevo mai pensato" ammetto.
"Con un diploma non dico che sfonderai nel mondo del lavoro, di sicuro non potrai diventare una grandissima donna d'affari senza una laurea, e io non voglio assolutamente costringerti a frequentare anche il college se non lo desideri, però potresti trovare un lavoro che ti piace" continua il suo discorso zia Molly.
"Cosa? Io non voglio lavorare"
"Tesoro, so perfettamente che non vuoi lavorare, nessuno lo vuole, ma non puoi fare la mantenuta a vita, quindi io direi che come primo passo prendi questo diploma, e poi si vedrà, se vorrai andare al college sarò più che felice di pagarti la retta, a patto che tu ti trova un lavoretto da fare dopo le lezioni. In alternativa al college preso il diploma comincerai a lavorare e a mantenerti da sola"
"A questo punto penso non mi rimanga altra scelta di andare a scuola e prendere il diploma" dico.
"Sono così felice che tu abbia preso questa decisione, c'è un liceo molto carino in zona, potrebbe piacerti. Potresti andarci a piedi, ma conoscendoti direi di escludere questa opzione"
"Già sono pienamente d'accordo" confermo.
"Oh si, non ci avevo pensato, potresti andare in macchina, l'età per guidare c'è l'hai"
"Ehm... ecco si, io non ho la patente"
"Davvero?! Non hai la patente. Tesoro mio lasciatelo dire ma sei proprio una scansafatiche"
"Apprezzo la stima che hai di me zia" dico sarcastica.
"Beh, bisogna rimediare anche a questo, comincerai la scuola guida oltre al liceo, così potrai guidare fino a scuola"
"Questo vuol dire studio in più?"
"Preferisci andare a piedi? No non credo, quindi taci e non ti lamentare così tanto"
Beh, niente da aggiungere, non posso controbattere, mi duole darle la vittoria, ma... la pigrizia vince su tutto!
"Ok, va bene zia mi hai convinto, mi iscriverò a scuola, e anche a scuola guida"
"Sono così fiera di te tesoro, e se passerai l'esame della patente al primo colpo potrei anche regalarti la macchina"
"Ok zia ho capito, comincio a mettere i soldi da parte" mi ressegno al mio destino, superarlo alla prima botta, impossibile.
"Non essere così pessimista, basta studiare e con un po' di impegno ci riuscirai, e poi Riccardo ha già la patente, fatti aiutare da lui. Ora però vai a iscriverti a scuola, prima che sia troppo tardi"
"E dove dovrei andare zia? L'iscrizione la faccio online, ricorda che hanno inventato questa magnifica cosa chiamata internet che permette di fare qualsiasi cosa, stando comodamente sdraiati sul divano, senza bisogno di muoversi"
"Fa come vuoi, ma a forza di stare seduta ti verrà il culo piatto e flaccido. Invece io che mi muovo molto ho un bel culo sodo"
Io basita. Niente da aggiungere. Mi sento offesa nel profondo.La scuola. Una prigione per giovani.
"Colui che apre la porta di una scuola, chiude una prigione" citazione dell'illustre scrittore francese Victor Hugo, quello che ha scritto il gobbo di Notre-Dame per intenderci, chi non ha letto il gobbo di Notre-Dame? Io, perché ho guardato il film della Disney, ma vabbè stiamo lì eh, è la stessa cosa fondamentalmente.
Li in quelle quattro mura bianche, neanche fosse un ospedale, passi buona parte della tua giornata, seduto su delle sedie non scomode, di più, e stai lì ad ascoltare un vecchio che parla, e ogni tanto codesta persona decide di interrogare o fare delle verifiche, o peggio ancora assegnare dei compiti. Che poi si sa, i compiti si copiano, punto. Non c'è ne sí ne ma, i compiti vanno copiati, c'è pure un famoso detto che dice che "chi fa da sé prende tre".
Io, povera ragazza sventurata, che di sfiga nella vita ne ha avuta tanta, ho sempre incontrato la peggior specie di professori, qui di seguito vi elenco la top 3 dei peggio.
Al 3 posto abbiamo:
La rincoglionita; quella prof che non si ricorda mai niente, non sa chi voi siate, cosa dovete fare e perché si trova li, ma guarda caso, quando vi deve rimproverare sa sempre chi siete.
Al secondo posto:
La prof in menopausa; perennemente incazzata, con la faccia come il culo, il minimo rumore le dà fastidio, ha gli occhi anche sulla nuca, quindi fate sempre attenzione, lei vede tutto.
E il primo posto lo vince:
La logorroica, lei... lei è della peggior specie, comincia con un argomento e finisce a parlare del gatto della vicina di casa dell'ex marito di sua cugina di 3 grado, per poi magicamente tornare all'argomento iniziale. Lei ha la capacità di confonderti le idee in 3 secondi netti. So che può sembrare fantastica, perché cazzo non si fa mia lezione, ma non lasciatevi ingannare, perché lei alle interrogazioni chiede quel piccolo particolare della vita sentimentale di Hitler, che lei ha detto nel suo lungo discorso, ma che tu ovviamente non hai ascoltato, e lì tu sei fregato, non c'è modo di salvarti, perché lei l'ha detto, e così partono le sfilze di insufficienze a tutta la classe.
Ecco, diciamo che poi la prof non si deve lamentare se si ritrova la macchina con tanti disegni di anatomia umana sopra.
STAI LEGGENDO
La gang dei 5 venti
RandomAmerica - Stati Uniti - New York - Brooklyn 5 paesi. 5 nazionalità. 5 VENTI. La giovane Skyla si ritrova catapultata in una nuova vita. Nuova città, nuova famiglia, nuovi amici. E che amici! Per molti della peggior specie, per lei i migliori. E non...