Capitolo 12

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Justin esce velocemente dalla cucina ignorando la proposta della madre di mostrarmi la casa

Rivolgo alla madre un sorriso imbarazzato che come me ha assistito alla scena , senza dire niente provo a capire dove sia andato

Passando per il soggiorno inciampo sul tappeto arrotolato su se stesso , prima che il mio corpo tocchi il pavimento sento due mani poggiarsi delicatamente sui miei fianchi e sorreggermi

Alzo lo sguardo e mi immergo con i pensieri nell'osservare i suoi occhi . Molti si farebbero ingannare dal suo respiro calmo e regolare , dai lineamenti del suo viso rilassati ma quei molti non sarebbero in grado di guardarlo negli occhi , nessuno ti guarda mai negli occhi , nessuno riuscirebbe a capire che quello è l'azzurro di un cielo dopo la pioggia .

<< Sta più attenta >> il suo tono è distaccato e i suoi occhi sono fermi sui miei

Mi alzo e sento le sue mani staccarsi dai miei fianchi , vedo la vena sul collo pulsargli sulla pelle e la mascella contrarsi appena i suoi occhi si fermano a osservare un punto vuoto nella stanza

<< Sei arrabbiato perchè ho detto che rimango ? >> mi do della stupida mentalmente subito dopo aver pronunciato queste parole , una bambina di sei anni sarebbe di sicuro riuscita a dire qualcosa di più intelligente .

Lo vedo continuare a fissare il vuoto , si morde il labbro scuotendo la testa in segno di no

<< Come cazzo riesci a stare anche solo un minuto di più in questa casa dopo quello che hai visto? >>

Si alza mettendosi le mani in faccia e continuando a scuotere la testa mentre io cerco una risposta alla sua domanda . Sua madre ha insistito perchè rimanessi , che altro avrei potuto fare?

<< vattene >> mi dice voltandosi nella mia direzione

Quelle parole fanno scendere una scarica di dolore lungo la mia spina dorsale , non mi stava cacciando dalla sua vita ma solo da casa sua eppure meno di dieci minuti fa eravamo in cucina che mi chiedeva di restare .

Non sopporto la sua incoerenza e il modo in cui crede di poter trattare le persone senza conseguenze , soltanto perché sta male non c'è ragione per far stare male anche gli altri .

<< Tua madre mi ha chiesto di restare e lo farò perché quando me lo si chiede io resto per davvero >> dico un pò troppo ad alta voce

<< Cosa c'entra adesso ? ti ha chiesto di rimanere a cena non di farle da badante a vita >> il tono è di un sarcasmo amaro che mi lascia piuttosto confusa

<< C'entra che tu mi stai chiedendo di andare via quando dieci minuti fa mi chiedevi di restare>> non posso guardare il mio riflesso ma sono sicura che dai miei occhi possa trasparire tutto il dolore che provo nel pronunciare queste parole .

E' ridicolo non stiamo nemmeno insieme , e sono qui impalata nel suo soggiorno a urlargli contro perché vuole che esca da casa sua .

Si blocca a quelle parole e mi fissa come per aspettare un mio gesto , io nel frattempo resto immobile nella speranza che ciò che dirà non mi ferisca

<< La cena è pronta >> annuncia Kate dalla cucina

Justin mi passa davanti per andare a aiutare la sorella che sta uscendo dalla sua cameretta

Da fuori si sente un auto che ha appena percorso il vialetto , subito dopo compare da dietro alla porta una figura alta e slanciata .

La madre di Justin si affretta ad aprire mentre gli altri due si stanno accomodando a tavola

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