Atto VII

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Ricordi quando ti chiamai nel cuore della notte per colpa di un incubo?

«Jungkook!» urlai al cellulare appena accettasti la chiamata.

«Che succede?» domandasti allarmato con voce ancora assonnata.

Incapace di calmarmi, non smisi un attimo di urlare. «Dove sei?! Stai bene?!»

«Sì, Jimin, sto bene. Sono a casa e stavo dormendo prima che tu mi svegliassi» spiegasti calmo. «Adesso vuoi dirmi cosa succede?

Sospirai sollevato. «Ho avuto un incubo, tutto qui. Scusa per averti svegliato.»

«Non dirlo nemmeno» mi rassicurasti e per quello te ne fui infinitamente grato. «Vuoi parlarmene?»

«Io...» titubai qualche istante, indeciso se metterti al corrente o meno del mio brutto sogno, prima di prendere la parola. «Ho sognato un incidente stradale e che anche tu venivi coinvolto. Ho avuto così paura...»

«Va tutto bene adesso.» Ti sentii sorridere appena. «Amore, dammi cinque minuti e sono da te.»




Quella fu l'ultima volta che sentii la tua voce.

Non avrei mai dovuto permetterti di raggiungermi. Se solo non avessi avuto così bisogno di te quella notte...

Nella mia mente riecheggia ancora l'ultima frase che hai detto al cellulare prima di chiudere la chiamata.

'Amore, dammi cinque minuti e sono da te.'

Maledizione, ti sto ancora aspettando.

'Amore.'

Sì, amore, quello che ora mi manca più di te e che mi sta pian piano deteriorando l'anima.

Alone {jikook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora