L'altra metà del mondo

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"Dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso.

(Robin Williams nel film L'attimo fuggente)"

Pov.s Alex

Non ho nemmeno la forza per lamentarmi, saranno secoli che camminiamo e ho sinceramente voglia di stendermi a terra.
Albert continua a ripetere che "siamo quasi arrivati", ma la verità è che qui non si arriva mai.
Non vedo l'ora di conoscere Linda, almeno a questo gruppo si aggiungerà una ragazza e non sarò più sola da questo punto di vista.
Spero anche di instaurare un buon rapporto, così magari da diventare amiche, non sono certo il  tipo da "Bff" o cose varie, devo essere certa di potermi fidare prima di aprirmi con qualcuno.

Io e John siamo un pò indietro rispetto a Ryan e Albert, segno che siamo entrambi sfiniti.
Ad un tratto Albert si ferma e ci dice che siamo arrivati; io e John, senza esserci messi d'accordo, fischiamo all'unisono, per esultare e far capire che siamo ancora vivi.
Poi ci guardiamo e scoppiamo a ridere, ci avviciniamo alla porta di una casetta, che, causa la stanchezza, fino a poco fa non avevo neanche notato.
Ryan dopo poco bussa e aspetta di ricevere risposta. 

Passa un pò ti tempo e non riceviamo risposta, così comincio a preoccuparmi,ma mentre sto vagliando tra le più svariate ipotesi, qualcuno apre la porta. 
Inizialmente mi si illuminano gli occhi: è proprio lei, pare abbia circa la nostra stessa età.
Sposto lo sguardo su Ryan: la fissa in estasi,sembra abbia appena ricevuto un illuminazione divina.
Mi sale un groppo alla gola, e sento una leggera fitta al petto. Faccio un passo indietro rispetto agli altri. Non mi va di stare in mezzo a loro ora. Questa sensazione...o no, no, adesso capisco, capisco che sono nella merda fino al collo.

Cerco di tornare con i piedi per terra e di inserirmi nel discorso che stanno facendo i tre.

«Ora, non vorrei ferire la vostra sensibilità ma credo dovremmo incamminarci e nel frattempo pensare a come lasciare quest'isola, la costa non è molto distante da qui» dice Linda con voce dolce e decisa, fin troppo forse.

Odio dover dare ragione alle persone, ma in questo caso devo proprio perché sono stremata e non ho voglia di stare ancora qui.

«Ha ragione, non abbiamo tempo da perdere»
Non faccio in tempo a finire la frase che Linda è già entrata dentro la sua casetta e ne è uscita con uno zaino pieno di roba.
Solo ora riesco a vedere i suoi capelli: sono lunghi, lunghissimi. Sono di un biondo chiarissimo, e poi ha gli occhi di un colore chiarissimo.

«E va bene» rispondo io, dopo che ci siamo organizzati per andare via da quest'isola.
Abbiamo deciso di usare i poteri di John e Linda con l'aiuto di Ryan, per creare una specie di barca fatta d'acqua mossa dal vento. 
Sono un titubante, la testa mi dice che qualcosa andrà storto, ma in fondo, se siamo giunti fin qui...
La barca comincia a fluttuare, vedo che Ryan sta facendo un grande sforzo.
E non posso fare a meno di guardare Linda, che a parer mio gli sta attaccata come una sardina.
Ad un tratto, siccome la cosa diventa insostenibile, mi allontano dal gruppo, rilasciando un enorme sospiro che fa girare tutti nella mia direzione.

«Dove stai andando?» mi chiede Ryan
«mi faccio un giro» dico con faccia di disgusto.
Io sono così, non riesco a fingere. Se qualcosa non va lo dico o lo faccio notare.
Come in questo caso: mi infastidisce l'atteggiamento di Linda e Ryan. Certo, io non sono nessuno per dirlo. So che non stanno facendo niente di male ma a me questa situazione non piace per niente.

Inizio a credere che forse John aveva ragione: se solo io non avessi dato ragione ad Albert forse non saremmo venuti qui e non avremmo conosciuto Linda.Pensare che fino a qualche ora fa non vedevo l'ora di incontrarla,e adesso non credo nemmeno di riuscire a sopportarla.
E poi lei, così carina e dolce, chi non cadrebbe ai suoi piedi? beh, io decisamente no.

«Siamo arrivati» annuncia ad un tratto Linda, facendo un cenno a tutti.

«Bene, ora vediamo...»
Ryan si concentra, lascia le mani a Linda e John, e d'un tratto la zattera d'acqua si smaterializza, ridiventando acqua marina. Rilascia un sospiro e apre gli occhi, chiusi precedentemente.

«Perfetto. Ora possiamo andare»
«Io non posso farmi vedere» dice Linda

Siamo tornati al villaggio e Linda non può farsi riconoscere o qualcuno potrebbe chiamare le guardie Reali.

«Ryan, hai qualche idea adesso?» dico io nervosa.
«No tranquilli, vi mostro io la strada, di qui non potrà vederci nessuno» dice Albert e imbocchiamo un vicolo buio.

Mentre camminiamo, Ryan mi si avvicina e appena lo sento vicino, mi innervosisco. 
«Cos'hai? Sei strana»
«A te che importa?» sputo secca
«Sei strana» ripete
«Tutto benissimo, sono solo stanca»
Per la prima volta mento contro mia volontà.
Ryan si allontana da me, continuando a guardarmi, poi si volta e va accanto ad Albert e John, e io rimango sola, con Linda.
Mi fa sentire un certo fastidio la sua presenza, ma cerco di calmarmi e di continuare a camminare, sperando che non mi parli.

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