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Nel settimo capitolo abbiamo visto insieme l'utilizzo dell'Indicativo, il modo della certezza. Ora, vedremo insieme l'utilizzo del modo congiuntivo.
Come voi sapete, il congiuntivo è il modo del dubbio, del desiderio, dell'incertezza o della possibilità. Questo modo viene utilizzato soprattutto nelle subordinate, ma vi è anche l'utilizzo del congiuntivo per le proposizioni dipendenti e indipendenti cioè per:
- dubbi o supposizioni;
- augurio o desiderio;
- oppure per esortazione.
Il congiuntivo è composto da quattro tempi: presente, passato, imperfetto e trapassato.
Analizziamoli uno per volta.
Presente
S'usa il congiuntivo presente per esprimere un dubbio, un augurio o un'ipotesi al momento della scrittura o dell'enunciazione dell'azione stessa.
Si utilizza anche nelle frasi subordinate. In quanto non riesca a spiegare a parole l'uso del presente in base alla subordinata, vi lascio un esempio.
Non credo stia piovendo.
Il congiuntivo presente si utilizza come forma di cortesia.
Imperfetto
Questo viene utilizzato per esprimere una speranza o un augurio, che è possibile (ma non del tutto sicuro) che si realizzino.
Passato
Viene utilizzato per esprimere dubbi o possibilità.
Trapassato
Il congiuntivo trapassato viene utilizzato per esprimere un desiderio o una possibilità riferiti al passato, ma ormai irrealizzabili.
Quante volte capita, a noi ragazze d'andare a fare shopping e, quando ormai ce ne stiamo a casa e riproviamo i capi acquistati, ce ne pentiamo? E diciamo quella stessa fatidica frase: Se solo avessi comprato la maglia di un altro colore! Ecco, questo è il giusto utilizzo del congiuntivo trapassato.
Si utilizza anche per periodi ipotetici dell'irrealtà, dove si combina con il condizionale passato.
Quando prendi un brutto voto e tua madre: Se tu avessi studiato, non avresti preso un'insufficienza! Bei tempi, quelli.
Questo è tutto! Il prossimo sarà il modo condizionale.
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