«Lord of Blood and Destruction» [Pt.2]

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{ One Shot; Rating giallo. Protagonista: Leonard. }

Oh, umani

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Oh, umani. Siete tornati.
Come dite? Siete qui per sapere la fine di quel racconto? Mh... Lo farò, nonostante sia la parte del racconto che più detesto. La prima parte forse era il "Sangue", ma questa è la più buia e totale "Distruzione".

Una folle, ecco cosa era Liz. Come poteva anche solo pensare di perdonarmi dopo quel gesto? Quale persona normale dopo aver visto la morte in faccia, le farebbe una carezza? Perché era ciò che ero in quel momento: la morte.

«Leonard...» Sussurrò ancora agitata, sfiorandomi delicatamente il viso. Quello sguardo mi era quasi fatale. Cosa avevo rischiato di farle? «Va tutto bene.»

Bene? Come poteva dirlo? «Stai scherzando spero.» In silenzio mi rialzai, asciugando quelle dannate lacrime rosse sulle maniche della mia camicia. Indietreggiai, senza staccarle gli occhi di dosso. Perché non fuggiva?

«Ti sembro forse stupida?»

«Non ho mai pensato una cosa simile...»

«E allora ascoltami!» Non l'avevo mai vista alzare la voce in quel modo. Non dissi una sola parola, mi limitai a guardarla. Non riusciva ad essere arrabbiata. «In tre mesi secondo te non mi ero accorta di nulla? Non mi ero accorta delle finestre chiuse in casa tua, né della totale assenza di specchi?» Mi arrivò pericolosamente vicina e mi strinse, facendomi sussultare. «Questa è stata solo la conferma, Leòn!»

«E perché non sei scappata quando potevi?!»

Se solo avessi avuto ancora un cuore funzionante, sicuramente mi sarebbe esploso nel petto in quel momento. Le sue labbra calde, riuscivo a sentirle contro le mie.

Riuscivo a sentire qualcosa. Non ero ancora del tutto morto dentro, allora.

La guardai con lo stupore in volto, e istintivamente mi sfiorai le labbra con due dita. Era davvero successo?

«Non sono scappata perché ti amo, Leòn!»

Che giornata che fu, quella. Mi illusi di poter cambiare le cose, pensai che non sarebbe più servito nascondermi. E per un periodo fu così, in effetti. Fu il periodo migliore della mia vita, quell'anno. Ma a ripensarci ora, che stupido che fui. Gli umani sono esseri che non meritano alcun tipo di fiducia. Lei, solo lei era diversa. Nemmeno voi che state leggendo siete degni della mia fiducia, perché uomini come voi mi hanno rovinato la vita.

«Uno specchio in casa tua? Mi sorprendi ogni tanto!» Liz rise, soffermandosi davanti il suddetto specchio per controllarsi. Era comunque bellissima, perché perdere tempo in quel modo?

«Mi serviva per poter fare meglio una cosa.» Mi avvicinai a lei, cingendole la vita con le braccia. La strinsi da dietro, così che potesse guardare il suo riflesso. Poi afferrai un metro, e risi nel notare la sua espressione. Chissà a cosa stava pensando? Non ero quel genere di persona -anzi, a dire il vero, non ero nemmeno una persona-.

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