«Made of Memories»

226 17 9
                                    

{Flash-Fic; Rating verde. Liberamente ispirata all'Iliade, e al libro "la Canzone di Achille". Protagonisti: Elías ed Ismael (OC)}

«Mio principe», è così che mi chiamavi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Mio principe», è così che mi chiamavi. 
E nonostante quell'appellativo non mi piacesse, sorridevo. Perché era un pretesto per sentire la tua voce. Per correre da te.

«Non ti lascerò mai. Sarà così per sempre, per tutto il tempo che me lo permetterai», dicevi.
Bugiardo. 
Dove sei, adesso che ho bisogno di te? E dove eri tutte le notti in cui mi stringevo in me stesso, tra le lacrime, sognando di essere cullato tra le tue braccia?

Dovevi tornare, dovevi tornare. Me lo avevi promesso. Non dovevi lasciarmi. Come hai potuto lasciarmi nel dolore più atroce del mondo?


La mia vista si sta appannando. Abbasso lo sguardo, non dico una parola. Lascio che quella spada mi trafigga il petto in silenzio, senza nemmeno badare alle lacrime del troiano davanti a me. Non voleva farlo, lui. Ha ceduto al migliore dei greci, che implorava la morte. 


«Devi vivere.»  Avevi detto. Non posso, senza te. 


Sorrido, e lo faccio di vero cuore. La fine di quella sofferenza, finalmente. Gli Dei mi hanno ascoltato. Mia madre mi ha ascoltato.


«Trovami.»  Lo farò. Te lo prometto, philtatos, ti troverò.


Le mie gambe cedono. Cado al suolo, eppure non sento alcun dolore.

Sono felice.

Finalmente posso raggiungerti.


Le Moire hanno già manipolato i nostri fili fino a spezzarli, come era stato predetto. Sono accanto a loro adesso, ad un passo dal fiume. 

Se una vita non mi è bastata per renderti felice, proverò di nuovo. 

Non ho mai scordato le notti passate a fantasticare su quale altra realtà avremmo potuto vivere insieme: una in un mondo senza guerre, dove la nostra unica preoccupazione sarebbe stata fare l'amore tutto il giorno; una vita dove il mare non ti metteva poi così tanta paura, mio uomo, una vita senza sangue ed un mare e un cielo senza Dei, un mondo solo nostro e tutto nostro. 

«Cosa vorresti dalla tua nuova vita?» 

Ancora assorto a contemplare le acque del Lete, lascio scappare un singhiozzo. Quella era la vita che volevo, che volevamo, e che giuro amore mio sarei riuscito a darti prima o poi. Gettarmi in quel fiume significherebbe dimenticare tutto, ma vorrebbe dire anche avere un'altra occasione di trovarti. Niente e nessuno mi potrà mai togliere il tuo nome dalla testa; tutto avrei scordato -perfino il mio, di nome- ma non te, philtatos

«Ismael» è tutto ciò che riesco a sussurrare «Non mi importa del resto, voglio stare con Ismael». 

Avverto un accenno di risata alle mie spalle, forse è solo un'impressione. O forse sono le Moire che ci deridono, divertite dalla nostra disperazione, perché loro -immortali- non comprendono l'amore, e non possono capire perché tu, magari, hai chiesto loro lo stesso. 

Magari la prossima volta saranno più magnanime con noi.

E magari, la prossima volta, riusciremo ad essere felici.

E magari,

un giorno, 

mi chiamerai ancora "mio Sole".

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 01, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

One Shot & Co.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora