La settimana era appena finita, e finalmente era sabato.
Sarei uscita con mia madre, come ogni weekand, cercando di mascherare i miei stati d'animo.Da alcuni mesi questo non sembrava più un problema, riuscivo a conversare tranquillamente con mia madre senza trasparire emozioni e cercando di sembrare il più calma possibile.
In fondo, non era nulla di particolarmente complicato: bastava rispondere guardandola negli occhi e sorridere ogni tanto.
Ero talmente allenata a fare questo, che ogni tanto quasi mi dimenticavo dei miei problemi.Quando aprii gli occhi, la prima cosa che vidi fu la penna blu sul mio comodino, e a quella vista mi sentii quasi patetica.
L'avevo conservata come se la sua mano fosse ancora aggrappata a quell'oggetto.
Però sorrisi, perché ormai i ricordi erano l'unico motivo per compiere questa azione.Mi alzai da letto, e guidai il mio corpo verso il bagno, per sciacquarmi il corpo. Cercai di combattere contro i miei occhi per non guardare il riflesso sullo specchio, perché sapevo che avrei provato disprezzo nel guardare una figura così inutile.
Inutile.
Azionai il getto dell'acqua, e subito il mio corpo fu bagnato da quest'ultima.
Subito mi sentii rilassata, e dimenticai quello che era successo il giorno prima.
Tutto questo era tremendamente rilassante.
Il rumore delle gocce d'acqua che scrosciavano su di me mi trasmise tranquillità e mi sentii più serena.Finita la mia doccia, andai dritta in cucina anche se avevo ancora addosso il mio accappatoio.
"Buongiorno, tesoro!" disse mia madre venendomi incontro.
Forzai un sorriso e la salutai a mia volta, per poi prendere posto a tavola.
"Oggi non possiamo andare nei soliti posti" disse cambiando subito espressione.
La guardai corrucciando le sopracciglia, non capendo il suo cambio d'umore improvviso.
"Qualcosa non va', mamma? Dove dobbiamo andare?" le chiesi preoccupata, bevendo un sorso del latte che mi aveva precedentemente preparato.
"Vedi, Tessa, oggi siamo state invitate a pranzo" rispose seriamente alla mia domanda.
"Da papà" disse poi.Mi bloccai sul posto.
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Circa un'ora e mezza dopo ero vestita e pronta per uscire.Appena entrata in macchina, feci la più ovvia delle domande a mia madre.
"Perché stiamo andando a casa sua?" chiesi freddamente.
"Perché ci ha invitato" mi rispose con fare ovvio senza nemmeno guardarmi.
"Ma va'? Voglio sapere perché ci ha invitate" domandai ancora più nervosa di prima.
"Perché gli mancavamo, ha detto."
"E gli manchiamo ora? Dopo tutto questo tempo?"
"Non fare così, tesoro, ormai siamo per strada. Anche io non sono particolarmente entusiasta, ma mi sembrava scortese rifiutare così, sarà solo qualche ora" disse con una leggerezza che non mi sarei mai aspettata da lei.
"Come fai a prenderla con questa leggerezza? Dopo 4 anni ti telefona, ti dice che gli manchiamo, ci invita a pranzo e tu accetti?"
"Siamo arrivati, Tessa, basta fare storie e scendiamo dalla macchina" disse facendo cadere l'argomento.
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Mi guardai attorno un po' stranita.
In giro per la casa c'erano dei giocattoli da bambini, questo significava che ora aveva altri figli? Si era anche risposato?
Tutto questo mi disgustava.
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Little Things // Tutto potrebbe Cambiare [SOSPESA]
Novela Juvenil"Ero depressa, tutto quello che avevo intorno a me era privo di vita, e non sapevo il significato della felicità. Non sapevo cosa significasse avere un'amica e poter parlare di tutto. Non sapevo cosa significasse essere amati. Non sapevo cosa si pr...