Capitolo 14

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Ecco la vita che mi passa davanti gli occhi...
i profumi,
i ricordi,
le voci confuse.
Tutto così rapido e rumoroso per la mia mente...
Io...non capisco che mi succede e l'unica cosa di cui sono certa e che ho un malditesta immenso è una nausea terribile. Non ricordo dove sono e non mi è per nulla famigliare quello strano odore che sento, tento di socchiudere lo sguardo mah la luce che c'è mi circonda mi infastidisce, così tengo gli occhi chiusi.

Passa il tempo e mi sento indebolire completamente il corpo, la mente si rilassa e la paura mi invade il cuore. Che mi stava succedendo?
Ieri non mi pare di essermi ubriacata o di aver mangiato o bevuto cose strane...forse è solo un sogno o un incubo?
Devo svegliarmi ora.
Questa cosa non mi piace. Basterà che apro gli occhi e vedrò tutto.

Eccomi, sono nel netto. Eh? Mah questo non è il mio letto?

Mi guardo intorno con sguardo preoccupato e insospettito, cercavo qualcosa...qualche riferimento...qualunque cosa che mi facesse ricordare perché ero lì. Eh nulla nella mente avevo un vuoto totale, non ricordavo nulla...e questo non ricordare mi metteva ancora più paura, ansia, preoccupazione. Dovevo alzarmi da quel letto e andarmene via da lì il prima possibile, mah prima che io riuscissi a scoprirmi dalle coperte sentii dei passi venire da dietro la porta...qualcuno stava per entrare. Mi ricoprii per poi ritornare alla posizione in cui mi ero svegliata e con gli occhi leggermente socchiusi guardavo chi si avvicinava a me, era un ragazzo moro con due occhi scuri insuscettibili. Non mi sembrava di averlo mai visto, chissà chi era?
E perchè lui era quì?

Così mentre io mi ponevo queste domande, il ragazzo si sedette sul bordo del letto in cui ero distesa. Lui rimase lì immobile e passivo a guardare il pavimento per poi ogni tanto girarsi a guardarmi...e sinceramente questa cosa mi stava imbarazzando...

Prov. Ilaria.
Mah che cazzo succede? Eh questo tipo chi è? Io dove sono? Ieri ero in vacanza con i miei e mia sorella, mi ricordo benissimo. Avevo anche parlato durante il pomeriggio con Emo e Dennis...e poi avevo cenato ed ero uscita.
si ero uscita...mah non ricordo che cosa sia successo dopo.

Mentre mi interrogavo mentalmente su quello che mi era successo il giorno prima, il ragazzo iniziò a dire qualcosa a voce bassissima...

Prov. Ilaria
Che tipo strano...parla da solo questo. Meglio svignarsela appena si può che questo è un pazzo psicopatico.

Ragazzo  non so come diglielo...ah beh papà mi ha detto come fare. Si appena si sveglia lo dirò.

Eh poi lui uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Io mi scoprii per poi alzarmi dal letto e andare verso la finestra...la aprii e guardai giù.

Prov. Ilaria
Se salto non dovrei farmi tanto male...dai sono al primo piano. Al massimo mi spacco una gamba o un braccio. Nulla di preoccupante, "diciamo" dai ce la posso fare. Al tre salto, quindi...
Uno...
Due...
Due e mezzo...
T-tttrè!
E mi buttai dalla finestra, per fortuna come secondo i miei calcoli non mi ero fatta nulla apparte che le gambe mi facevano un poco male. Mi guardai intorno e cercai un punto facile da scavalcare per uscire da quella recinzione...mi avvicinai all'angolo del cancello ed iniziai a scavalcarlo quando sentii gridare "AL LADRO! AL LADRO!!!"

Prov. Ilaria
CAZZO! SONO NELLA MERDA! Ora che faccio? Meglio darsela a gambe!

Iniziai a correre come se non ci fosse un domani per le strade, per poi fermarmi ad un parco dove iniziai a riflettere sul da fare.

Depressa.=Non pazza. Grazie...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora