TYLER POV
CAPITOLO BONUSLa giornata inizia bene, stranamente soleggiata. Decido di fare i 4 isolati che mi separano da scuola a piedi ascoltando Heroes, di David Bowie cercando di non pensare a tutti i miei problemi. Ricevo un messaggio da Colton, che mi chiede se deve passarmi a prendere, mentre io nego cortesemente per due motivi:
innanzitutto sono già a metà strada e poi chissà cosa penserebbero i miei vedendo una Porsche argentata parcheggiata davanti casa pronta per prendere il loro figlio. Scuoto la testa per allontanare quel pensiero e in un attimo arrivo al cortile. L'arrivo a scuola è spiacevolmente cambiato da circa una settimana, infatti nonostante la storia non sia divenuta ancora pubblica Dylan ha deciso di bandirmi e dal momento che nessuno vuole mettersi contro di lui ho perso il supporto del gruppo, in più avendo fatto arrabbiare Halston e di conseguenza tutte le sue amiche sono rimasto solo, schivato anche da quel rifiuto di Nicky, gelosa perché gli ho rubato il ragazzo. Pochi passi nel corridoio e vengo affiancato dalla stazza di Colton. Lo guardano tutti, e bè, capisco il perché. Oggi è più bello che mai: sta sorridendo. In pubblico non osiamo toccarci, ho stabilito una distanza minima di 25 centimetri che lui puntualmente accorcia. Suona la campanella e lui prende il suo iPhone 7 plus, mi scrive *Dobbiamo parlare. Ci vediamo alla 4ª ora, ho buco*, invia e svolta a sinistra verso i suoi amici che lo aspettano davanti alla classe. Resto interdetto da queste parole che non sono neanche accompagnate da un emoji... scorro mentalmente l'orario e scopro di dover saltare matematica. Poco male, tanto avrei dormito. Mi fermo davanti alla porta della classe e faccio un respiro profondo pensando che dovrò sopportare gli sguardi roventi di rabbia di Dylan per ben 4 ore.
A metà della 3ª dico al prof di ginnastica di dover andare in infermeria e inizio a vagare per i corridoi aspettando l'ora x e pensando a cosa vorrà mai dirmi. Forse non è niente di grave. Cioè. Stava sorridendo. Ma Colton non sorride spesso. Anzi. Colton non sorride mai. Quindi magari è successa una cosa grave. Oppure grave solo per me. Magari mi lascia. Magari mi lascia perché non abbiamo ancora fatto sesso dopo un mese di relazione. Magari si è reso conto che in realtà è etero.O magari... per il fatto delle droghe. Lui, come Dylan e gli altri, sono venuti a sapere della mia dipendenza. Che cazzo in questi giorni di astinenza insieme allo stupido gruppo di supporto, sto impazzendo. Ma ho promesso di ripulirmi, l'ho promesso a lui, e soprattutto a me stesso. Tyler. Stai andando in iperventilazione. Calmati o adesso che suona la campanella ti vedranno steso al centro del corridoio principale. L'acuto suono della campanella sulla mia testa mette brutalmente fine al monologo con me stesso e perciò decido di andare ad aspettare Colton davanti alla sua classe. Appena esce non dice niente e io lo seguo verso il cortile interno. Lo vedo ora ed è evidentemente in ansia, ma nel contempo è anche felice. Strano. Ci sediamo su una panchina e finalmente lui mi parla.-Tyler devo dirti una cosa...-panico totale
-Dimmi- forzo un sorriso
-Stasera ti presento i miei- shock
-Ty stai bene?- Chiede notando il mio sguardo assente-Scusa puoi ripetere? Ho sentito tipo che sta sera mi fai conoscere ai tuoi- gli rispondo ridendo, poi guardo la sua espressione e capisco che non sta affatto ridendo
-Ma Colton, non sei dichiarato con i tuoi...- e a quel punto lui inizia a parlare con foga e occhi felici
-Lo soo, però sento che è giunto il momento. Ty, io ti amo e non voglio che i segreti mi impediscano di dimostrarlo appieno. E poi mio padre è dall'altra parte del mondo con la sua amante. Sarà un'intima cena con me, te e mia madre. Nulla di più semplice.- Fa una breve pausa
-Finalmente sono riuscito a trovare il coraggio, grazie a te- a questo punto gli prendo le mani e gli dico-Va bene, se ti senti pronto, non posso fare a meno che appoggiarti- Ok, ora io non sono del tutto convinto della sincerità di questa frase. Cioè, non che io non voglia il bene di Colton, ma si tratta di conoscere la signora Taylor Haynes Swift. Cioè colei che scrive l'editoriale di Vanity Fair e che partecipa in prima fila a tutte le sfilate della settimana della moda di Parigi e Milano, che viene invitata a tutte le première e a tutte le feste con gli attori a Hollywood. Una donna che avrebbe potuto tranquillamente preso il tè con Oprha e la Regina Elisabetta, nonché ambasciatrice per i diritti delle donne alle Nazioni unite. Io sono terrorizzato e ho solo poco più di 8 ore per prepararmi. Io e Colton ci salutiamo nel cortile deserto e io torno a lezione mentre lui va in biblioteca. Normalmente avrei parlato di questo con Dylan e lui mi avrebbe tranquillizzato, dicendomi che tanto agli adolescenti non importa più dell'opinione dei genitori, e io a quel punto mi sarei arrabbiato dicendo "stai forse insinuando che non piaccio ai genitori?" E allora lui avrebbe fatto finta di pensarci un attimo per poi rispondere affermativamente e scoppiare a ridere. Dio quanto mi manca. Suona la campanella e decido di saltare il pranzo e tornare a casa.
Quando arrivo a casa la trovo deserta e considerando l'ora decido di fare un sonnellino, perciò mi spoglio e mi sistemo nelle lenzuola sfatte. Appoggio la testa sul cuscino e mi addormento. Sogno di essere il primo cavaliere del re, in un Approdo del Re popolato dai miei conoscenti. Un'incantevole Britt nei panni di Cersei, Colton vestito da Lord Comandante della Guardia Reale come Jaime, e poi Halston e Claire agghindate come figlie di qualche grande Lord. Tutti questi e molti altri erano radunati in una piazza assolata, zitti e immobili. Sembrano guardare me ma guardando meglio mi accorgo che stanno fissando qualcuno dietro di me. Mi giro e vedo Dylan, con la corona che sta facendo un discorso. Dylan sta pronunciando la mia condanna a morte. Applausi. La spada del boia fende l'aria. Apro gli occhi ricoperto di sudore. Sto ancora tremando di paura quando mi accorgo che la poca luce che entra dalla finestra della camera entra con una strana angolazione per essere le 3 del pomeriggio. Volto la testa verso il comodino e mi viene un colpo leggendo l'ora sulla sveglia: 6:18 pm. Colton passa alle 7. Sono spaventosamente in ritardo. Salto in piedi come una molla e corro in bagno. Mi rado la barba con la massima attenzione per evitare di tagliarmi e fare la figura dell'incompetente, mi lavo i denti 3 volte e per trovare qualcosa da indossare svuoto l'armadio sul letto creando un disordine incredibile. Alla fine, preso dalla disperazione opto per una camicia bianca e dei jeans neri strappati in più punti, ma non sono per niente soddisfatto, perciò sono steso sul letto tra i vestiti a fissare il soffitto stanco e deluso. Il trillio dell'iPhone mi spinge a frugare nel casino e dopo diversi sforzi riesco a leggere il messaggio *Non preoccuparti, sei perfetto così*. Resto spiazzato e fermo con un sorriso ebete guardando il telefono. Sono le 6:53, perciò mi affretto a scendere le scale e a chiudermi il portone della piccola villa in cui abito, alle spalle.
Vedo la Porsche, salgo e finalmente bacio Colton, senza preoccuparmi che qualcuno ci possa vedere.
Penso che mi porterà in qualche ristorante stellato che di sicuro non mi posso permettere. Parliamo del più e del meno mentre rimaniamo inbottigliati nel traffico verso Manhattan, poi andiamo verso sud passando accanto a Cantral Park e finalmente ci fermiamo nel parcheggio sotterraneo di un grattacielo del distretto finanziario. Ci fermiamo in una piazzola riservata ai residenti e sottobraccio ci dirigiamo verso l'ascensore. Su un pannello touchscreen Colton selezione l'ultimo piano e inserisce un lunghissimo pin poi si gira e sorride cortesemente all'usciere di servizio nell'ascensore. Usciamo in un elegante corridoio con un unico elegante portone bianco alla fine.
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Different 2||Dylan O'Brien -LAST SUMMER-
RomanceDopo la coinvolgente storia di Dylan e i suoi amici... ci ritroviamo in un sequel tutto nuovo, pieno di cambiamenti. L'estate è appena iniziata; Dylan e Britt dopo la serie di avvenimemti accaduti in precedenza, decidono di lasciarsi. Tyler, vedendo...