Guardai la macchina uscire dal vialetto di casa mia, quel suo "ti chiamo dopo" mi aveva fatto stare dannatamente bene, tanto che la giornata si prospettava positiva. Era come se mi sentissi più leggero, più calmo sapendo che lei mi avrebbe chiamato. Chiusi la porta e guardai l'ora. 6:32. Era ancora presto, sarei dovuto andare verso la scuola alle 7:45 e solitamente nella mattinata ero pronto in 10 minuti, 20 se dovevo farmi una doccia veloce. Sospirai sonoramente, se fosse stato chiunque altro gli avrei sbattuto la porta in faccia mandandolo al diavolo, ma non con lei.
Mi fiondai nuovamente nel letto, tornando a dormire come un bradipo in coma. Il mal di testa non cessava, però il sonno ebbe la meglio su di me.13:00
Mi ero svegliato puntuale quella mattina, avevo preso una medicina al volo per il mal di testa e mi ero diretto verso l'istituto con la moto.
Ora invece stavo percorrendo la strada al contrario, tornando verso casa. Le lezioni erano state monotone, come al solito, se non fosse per alcune battute di Shane che mi facevano ridere parecchio, portando gli sguardi divertiti degli alunni verso di noi e quelli severi dei prof che richiedevano il silenzio.
Aprii la porta di casa lanciando le chiavi sul tavolo e buttandomi a peso morto sul divano, accendendo la tv per vedere cosa potevano fare di interessante.
Le repliche di squadra speciale cobra 11 che avevo trovato mi stavano letteralmente appassionando. Ricordo che da piccolo amavo questa serie e tutt'ora non era passata questa passione per i film d'azione ma con un giusto spirito di umorismo. Vidi il cellulare tremare sul piano trasparente del tavolino davanti al divano mentre lo schermo si illuminò mostrando la chiamata di un numero che non avevo salvato. Pensai subito a "miss cold" ed accettai la chiamata
«Pronto?»
«Hey casanova»
La sua voce era dannatamente bella e potevo intuire che stava sorridendo dall'altro capo. Non mi aspettavo che mi chiamasse per davvero, dopotutto con lei non ero mai certo di nulla. A volte sembrava interessata e amichevole, in altre invece era distaccata e indifferente, quasi assente.
«Hey baby»
Sentii la sua risata e la immaginai appoggiarsi al muro con un ghigno stampato in volto
«Baby? Dici sul serio Steale?»
«Mai stato più serio donna»
Mi leccai un canino divertito, mentre fissai il soffitto, ero troppo concentrato su di lei che nemmeno la mia serie preferita mi stava distraendo
«D'accordo hombre, mi raccomando salva il mio numero perché non credo ti chiamerò tanto presto»
«Oh oh! Hey miss, hai già intenzione di chiudere la chiamata?»
«Potrei farlo, non credi?»
«Potresti, ma non lo fai»
«Non provocare hombre, potresti rimanere deluso»
Alzai il busto dal divano mettendomi a sedere, appoggiando un gomito sul ginocchio lasciando il braccio a penzoloni dalla coscia
«Ti piace sfidarmi, eh donna?»
«A te invece piace provocare, eh uomo?»
Mi si formò un ghigno sulle labbra, mi leccai il canino assottigliando lo sguardo
«È la cosa che so fare meglio baby»
«Casanova, smettila di chiamarmi baby»
Arricciai il naso, alzandomi dal divano per andare a prendere qualcosa in cucina da mangiare
«Non te lo posso assicurare, ma forse posso diminuire le volte in cui lo dirò»
«Sei un caso perso... ora devo andare, ci vediamo in giro chissà. Bye hombre»
«Hey aspetta! Dannazione»
Ormai aveva già chiuso la chiamata e feci lo stesso poco dopo appoggiando il cellulare sul bancone della cucina. E dire che volevo invitarla ad uscire sabato.
Scossi la testa scacciando i miei stessi pensieri, lei voleva solo amicizia a quel che sembrava, mentre io volevo di più ma so che non me lo avrebbe mai dato. Per lei ero "l'uomo che non vuole relazioni e che scopa e basta", in fondo era proprio questo che ero prima. Ma non con lei, lei era l'unica donna che sapeva esattamente come prendermi mentre parlava, come farmi ridere e come farmi venire la voglia di non fare lo stronzo egoista. Dopotutto nemmeno lei aveva la certezza che facessi tutto questo per portarmela a letto, solo io potevo dire che non era così. Per la prima volta non la volevo nel mio letto, la volevo nella mia vita.
Sospirai e presi qualcosa dal frigo per mangiare, dovevo distrarmi prima di cedere alla tentazione di richiamarla. Quella donna era una calamita, mi sarei fatto male andando avanti così ma dopotutto, tentar non nuoce.
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Sceglimi sempre
Romance"Mi ha stravolto la vita, ma non voglio che smetta di farlo." Derek Steale, un ragazzo australiano costretto a trasferirsi in America compiuti i 21 anni. Il passato scrisse la sua storia indelebilmente e, solamente dopo un fatidico incidente, si chi...