Un mese e mezzo.
Questo era il tempo esatto passato da quando avevo lasciato Harry a bere la tazza fumante in quella dannata caffetteria o bar che fosse.
In tutto questo tempo non mi ero mai e ripeto mai pentita della scelta che avevo fatto. Harry Styles per quanto potesse essere affascinante e gentile non era proprio il tipo di perdona con cui avrei immaginato di formare una famiglia e passare tutto il resto della mia vita.
Però le cose non vanno mai come voglio che vadano e per completarla devono esserci sempre complicazioni su complicazioni.
Circa tre settimane fa ho iniziato ad avere nausea. Pensavo fosse dato da qualcosa che avevo mangiato per questo ho preso qualche farmaco e ho preso qualcosa di caldo pensando passasse e così facendo sono riuscita a guarire un minimo. Però la nausea è tornata peggio di prima preceduta da una leggera febbre che ha aperto un vero e proprio periodo di inferno. Non sapendo cosa potessi avere mi sono prima presa qualche giorno al lavoro poi sono andata in ospedale, poiché si era anche presentata la problematica del mio ritardo del ciclo mestruale che sarebbe dovuto arrivare una settimana e mezza prima.
Fatto sta che fui mandata d'urgenza in ginecologia dove la dottoressa mi fece un'ecografia e mi fece capire di essere in "dolce attesa" da ben quattro settimane. È inutile dire che diedi di matto e non per la felicità sia chiaro.
Ovviamente non fu difficile riuscire a rintracciare quale fosse il padre perché mi sembrava fosse chiaro. Probabilmente quel idiota si era dimenticato di prendere precauzioni oppure ancora peggio le aveva prese ma era stato così idiota da romperle.
Fatto sta che ho passato una sola settimana dentro casa ad elaborare la novità traumatizzante e a cosa farne del mio futuro. Sono anche scesa alla soluzione di andare in ospedale ed abortire senza dire niente al genio, ma alla fine non mi è sembrata la migliore delle idee.
Il problema appena "guarita dall'idea di aspettare un bambino da quel individuo" era appunto riuscire a comunicare con lui data la situazione che lui aveva espressamente spiegato sarebbe stata l'ultima volta che ci siamo visti se l'avessi lasciato da solo in quella dannata caffetteria o bar che fosse.
Alla fine mi sono decisa solo quattro giorni fa a scrivergli e fortunatamente non è stato scortese o cafone ha accettato la mia richiesta do incontrarci e fra due giorni ci incontreremo nella stessa caffetteria dato che prima i suoi impegni da cantante non gli permettevano di incontrarci.
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Questa volta sono io quella in ansia ad aspettare lui in questa caffetteria proprio nello stesso posto di un mese e mezzo fa.
Lo vedo avvicinarsi lentamente al tavolo in cui mi sono messa e togliersi la giacca per poi posarla dietro la sedia che poi sposta per farsi spazio e riuscire a mettersi a sedere di fronte a me.
"Ciao" mi dice guardandomi. "Come mai tutta questa fretta? Hai bisogno di qualcosa?"
Lo guardo aprendo la bocca per iniziare a parlare ma appena sto per emettere un suono la mia voce si blocca.
" Hey qualche problema?"
Dice mettendo avanti le mani sulle mie ma le ritira subito anche perché la cameriera arriva e noi la liquidiamo ordinando due caffè.
"Vuoi dirmi cosa hai fatto? C'entra per caso quello che è successo ... ti hanno fatto qualcosa?"
"No no non è per quello che è successo cioè si si c'entra"
"Ovvero?" Dice per poi fare spazio alla commessa che ritorna con i due caffè che avevamo ordinato.
Mi si stringe la bocca dello stomaco ma non posso continuare così devo dirglielo. Chiudo gli occhi prendo un respire conto fino a 10.
" Sono incinta" gli dico guardandolo dritto in faccia.
Rigetta nella tazzina tutto quel poco caffè che aveva messo in bocca guardandomi come se avessi parlato arabo.
" Come ... come cavolo è potuto accadere"
"Ah non lo so Harry questo dovresti dirmelo tu sai"
"Ma sei sicura che ... che insomma"
"Senti l'ultima persona con cui ho avuto un rapporto sessuale negli ultimi sei mesi sei stato tu quindi a meno che non sia stato lo spirito Santo credo proprio di non avere alternative migliori"
Mi guarda con le guance totalmente rosse a causa di non so quale sensazione, che neanche mi interessa sapere francamente.
" Sei andata da un dottore Y/N?"
"Si qualche settimana fa'"
"Mm"
Continuiamo a fissarci per altri 10 minuti fino a quando non mi prende di nuovo le mani nelle sue ma io lo scanso.
" Si ma potresti evitare di comportarti così"
"Io sono venuta qui per parlare di quello che sta accadendo e non per farmi coccolare non ne ho bisogno"
"Secondo me invece si"
"Si hai ragione ma non da te"
"Ma si può sapere perché mi odi tanto? Che ti ho fatto di male non puoi trattarmi così non ne hai alcun diritto, sono stato fin troppo gentile con te sai e ringrazia Dio al nostro bambino altrimenti sarei già andato via"
Mi osserva e sento che mi sta per bucare con quel suo sguardo.
" Che c'è ora non parli? Non c'è alcun bisogno di trattarmi male perché io non ti ho fatto niente"
Ha ragione. Ha ragione.
"Sto aspettando delle scuse"
"Che non arriveranno -rispondo- io ... senti credo che abbiamo capito che per entrambi sia un peso stare insieme quindi magari la soluzione migliore sarebbe abortire, ho parlato con un ginecologo e mi ha detto che sono ancora in tempo se voglio sottopormi all'operazione"
"No è fuori discussione che ti uccida il nostro bambino"
"Ma pensaci magari è proprio questa la soluzione migliore entrambi siamo giovani e indipendenti e porterebbe solo impicci poi tu non ci sei mai e "
"No basta tu avrai questo bambino" mi zittisce costringendomi a fare qualsiasi cosa pur di evitare di guardarlo e reagire lasciandomi scappare qualcosa che dovrebbe rimanere dentro di me.
Opto così per prendere il caffè che avevo ordinato ma appena porto alla bocca la tazzina vengo fermata.
"Può far male al bambino fermati-mi fa appoggiare la tazzina sul tavolo- andiamo forza"
Lascia sul tavolo una banconota e mi porta a casa tenendomi la mano per tutto il tempo.
Il mio cervello non è riuscito a trovare una spiegazione logica al mio comportamento e al suo.
Mi accompagna a casa mia dato che ero arrivata in centro con l'autobus e sale con me a casa per assicurarsi che sia tutto apposto.
"Domani usciamo e andiamo all'ospedale io e te passo a prenderti per le 10 e sii puntuale"
Mi lascia un bacio sulla guancia e se ne va.