Capitolo 6. Stiles

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Le mille fotografie su cui era rappresentato anche il volto di Stiles non potevano che farlo sorridere

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Le mille fotografie su cui era rappresentato anche il volto di Stiles non potevano che farlo sorridere. In quegli scatti, si vedeva felice, spensierato. I problemi che il liceo aveva creato, non esistevano al tempo. In quelle foto, c'era solo uno Stiles sorridente, con tanti capelli e in  brutte pose. A confronto con allora, era cambiato parecchio. Ma d'altronde, non poteva che non essere il contrario. Da quando aveva visto, in quel primo anno all'High School, dei cambiamenti strani nel suo migliore amico, si era messo ad indagare.
Sapeva che dietro a tutta quella storia c'era quel corpo per cui era andato assieme a Scott a cercare quella notte. Sapeva che, in tutti quei cambiamenti, c'era lo zampino di Derek Hale, di cui anni non si era vista nemmeno l'ombra.
E, come sempre accadeva, aveva avuto ragione. Aveva avuto ragione nel riconoscere delle spiegazioni sovrannaturali a ciò che stava accadendo al suo migliore amico.
Guardandosi in quelle fotografie, Stiles non riuscì a non domandarsi che cosa fosse la vera spensieratezza, ancor prima che sua madre lo lasciasse.

Spostò il suo sguardo alle immagini più recenti, scattate nel periodo del liceo. Nonostante la pace interiore in lui se ne fosse andata, le posizioni alquante ambigue che intraprendeva negli scatti erano rimaste le stesse.
Mille di quelle appese avevano come protagonisti lui e Scott, anche se alcune lo rappresentavano tra i suoi amici.
Guardando quei sorrisi veri, quelle espressioni felici, riuscì a capire. Era l'amore che li teneva ancora tutti uniti, ancora tutto insieme, riuscendo a non disperdere le loro anime in mille pezzettini. Era l'amore a tenerli ancora in vita, a tenere ancora la loro anima viva. Senza l'amore che provavano l'uno verso l'altro, nessuno sarebbe dov'era in quel momento, in quell'istante.

«Quando sono tornato a Beacon Hills ho tornato la mia camera come l'avevo lasciata. Mia madre non ha toccato nulla, non ha cambiato niente. Pure quelle fotografie, sono ancora dove le ho lasciate, nonostante mia madre non le abbia mai sopportare in questa quantità.» Ridacchiò Scott, scovando l'amico intento ad osservarle una ad una. Entrambi sorrisero, all'idea di Melissa. Quella donna, seppur piena di grandi problemi, era sempre rimasta in piedi, pronta ad aiutare chiunque ne avesse bisogno. Più volte Stiles si era lasciato svelare qualche piccolo segreto, qualche piccola malinconia alla madre del suo migliore amico, quando questo non era presente; in risposta a quelle rivelazioni, Melissa gli aveva sempre dato gli stessi consigli che riferiva al figlio. Per questo, dopo tutti quegli anni, Stiles non poteva non considerare quella donna la sua seconda madre.

«Melissa è sempre stata brava a riconoscere le tue idee più folli. Quante volte ha salvato la pelle a tutti noi dopo aver origliato qualche tuo piano suicida?» Aveva risposto Stiles, suscitando in entrambi una fragorosa risata. Scott, appoggiato sullo stipite della porta, sorrideva all'amico, felice che fosse finalmente con lui.

Stiles aveva raggiunto Beacon Hills per primo, essendo il più vicino. Aveva guidato senza sosta, senza fermarsi a fare pause. Lo sguardo era puntato verso la strada, in un punto non determinato. La Jeep che lo accompagnava anche in quell'avventura pronunciava dei rumori strani, per cui solitamente Stiles avrebbe fatto una pausa per ricoprire posti che non c'entravano niente con il nastro adesivo. D'altronde, il veicolo in parte color indaco era ormai tutto grigio chiaro per i suoi lavoretti da meccanico. Più volte aveva fatto su qualche pensierino su quel mestiere che in parte lo affascinava, e il non essere entrato in polizia aveva aumentato il suo desiderio di provare. Così, determinato più che mai, aveva fatto domanda per un giorno di prova ad un'officina non lontana da Washington. Inutile dire che, dopo essere caduto più volte a causa della elevata, a parer suo, pesantezza delle ruote, aveva capito che sarebbe stato meglio lasciare il posto a qualcuno con qualche muscolo in più.

Take Me Home || Stydia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora