Due

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E così Clarissa si ritrovò a sfrecciare di nuovo per le strade della sua città, diretta verso il laboratorio di un dottore appassionato dalla storia che aveva trovato il modo di viaggiare nel tempo per andare a studiare la Guerra contro i Persiani; quel ragazzo era fantastico ed era anche un amico di vecchia data di Clarissa, si erano conosciuti mentre lei studiava e faceva esami e test per entrare nell'esercito come soldato di fanteria e lui studiava per entrare come scienziato militare ed era anche una vecchia fiamma di Clarissa, alla quale il ragazzo piaceva ai tempi dei loro studi, tutto sommato era un bel ragazzo, con i capelli neri sempre disordinati, gli occhi verdi che la ragazza gli invidiava, avrebbe dato di tutto per averli così invece che azzurro ghiaccio che la facevano sembrare quasi senza capacità di esprimere altre emozioni oltre alla spietatezza, ma lei sapeva anche di essere in grado di amare ed essere gentile, ma tornando a Jake Morgan, il ragazzo era alto e con il corpo dai muscoli scolpiti dato che per qualunque motivo volevi far parte dei militari dovevi esercitarti perché i test fisici e di resistenza toccavano a tutti, con un sorriso sempre in volto e la testa persa nei suoi pensieri; quel ragazzo l'aveva sempre affascinata, era una persona fatta a modo suo ma sapeva quando essere crudele e freddo e quando essere gentile e dolce, le sarebbe piaciuto molto rivederlo prima o poi, ma quello che la giovane tenente non sapeva era che l'avrebbe rivisto abbastanza presto.

Scesa dalla macchina dopo averla parcheggiata davanti all'edificio dove risedeva il laboratorio del dottore Morgan e dopo essersi riempita la cintura di bombe a mano, pistole con i rispettivi carichi in caso finisse i colpi e essersi legata le cinture di proiettili per l'M16, che era decisamente la sua arma preferita, attorno al busto si avviò correndo silenziosa e imbracciando l'arma per le scale antincendio da dove le sarebbe stato più facile entrare nell'edificio e dove sicuramente avrebbe destato meno sospetti e avrebbe risparmiato spaventi alle persone che lavoravano lì dentro nonostante fosse domenica e gli uffici erano quasi tutti chiusi.
Si issò il fucile sulla schiena e spiccò un salto per aggrapparsi alla scale ed iniziò ad arrampicarsi verso il soffitto, grazie al cielo non soffriva di vertigini o avrebbe dovuto chiudere gli occhi mentre saliva.

Arrivata in cima un filo di vento le faceva svolazzare leggermente i capelli neri ancora perfettamente legati, si guardò in torno per cercare una via d'entrata, per controllare se ci fosse qualcuno nei paraggi, se ci fosse Luke Shakers, il ricercato, nei paraggi.
Nessuno.
Entrò da una botola che si apriva anche dal fuori e ci scivolò dentro senza nessun problema, solo il fucile ancora issato sulla sua schiena fece un piccolo rumore appena atterrò in ginocchio e con le mani appoggiate a terra per evitare alla testa di sbattere in avanti, si alzò e prese l'arma in mano controllando che nessuno l'avesse vista entrare e che io campo fosse libero per il suo passaggio; tutto regolare per il momento, il che la insospettiva un po' data la sua esperienza con il silenzio che da un momento all'altro potrebbe rivelare valanghe di nemici ad accerchiarla, ma anche dopo aver proceduto per alcuni corridoi e aver girato alcuni angoli nessuno sbucò fuori.

Individuò finalmente il laboratorio del dottore Morgan e si assicuro ancora una volta che non ci fosse nessuno per il corridoio, così contò fino a tre come era solita fare con la sua squadra, che al momento non era in missione con lei, e sfondò poi la porta con un calcio rapido e sicuro che scardinò la porta facendola cadere a terra:<<Luke Shakers, esci dal tuo nascondiglio, sappiamo che sei qui.>> disse Clarissa entrando nella stanza che era ampia e piena di tavoli competenti da fogli, pozioni dai vari colori, becher, esperimenti incompleti, una lavagna a pennarelli era addossata alla parete destra e aveva delle formule chimiche scritte più dei termini latini e grechi scritti in una bella calligrafia per un dottore e poi davanti a Clarissa, attaccato al muro dall'altra parte della stanza, c'era un grande cerchio con un sacco di pulsanti attorno; sembrava spento, ma Clarissa era sicura che si sarebbe potuto accendere da un momento all'altro.
"Il marchingegno per viaggiare nel tempo" pensò e subito dopo gli arrivò la conferma:<<Si chiama "Cronos", ispirato al Titano del tempo, Crono, e serve per viaggiare nel tempo. È un'invenzione del dottore Morgan, penso che tu lo conosca, e anche bene.>> disse una voce alla sua sinistra, la ragazza si girò di scatto alzando il fucile e puntandolo addosso a colui che aveva parlato: Luke Shakers, il ricercato.

Born to be a fighterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora