Il ragazzo biondo si girò e cominciò a fissarla.
«Sei scemo o cosa?» gli chiese Marinette impaziente di avere una spiegazione di ciò che stava facendo pochi secondi prima.
«E-Ehm io...no, cioè...» balbettò il biondo.
«Vabene, ho capito, complimenti per il lavoro a tutti e tre.» sbuffò sconfitta facendo spaziare lo sguardo su Chloé, e la sua compagna di bravate, Sabrina.
Marinette aveva imparato a subire gli scherzi di Chloé sin da quando era piccola. Ora, oltre Sabrina, si era aggiunto anche questo ragazzo che lei aveva soprannominato "biondo".
«Senti biondo, puoi alzarti da lì, la gomma è già stata attaccata sufficientemente» disse fissandolo con lo sguardo ricco d'odio.
«Ma io...» cominciò lui, venendo subito zittito.
«Non voglio sentire nient'altro» mormorò a gran voce, in modo da farsi sentire da farsi sentire dal biondo che, con l'arrivo della professoressa in classe, dovette rassegnarsi e andare a sedersi.
Era un bel ragazzo, questo doveva ammetterlo, ma era amico di Chloé e non era il suo tipo, decisamente. Lo aveva visto su qualche rivista di 93 Style, doveva essere un modello.
Ma era un bel ragazzo.
No, non doveva farci conoscenza. Né tanto meno arrivare ad innamorarsi. Magari era solo uno di quei spezzacuori, che ti usano solo. Non doveva diventare sua amica.
E se invece si fosse comportato bene in futuro con lei?
Beh, questo era da vedere.□
Quella ragazza.
Dio, quant'era bella.
L'aveva incantato.
Alla terza ora, Nino era andato alla toilette e Chloé era andata a sedersi di fianco a lui per quei pochi minuti.
Marinette gli passò di fianco dirigendosi verso la cattedra per consegnare dei fogli alla professoressa, e Adrien non poté far altro che fissarla.
«Cosa guardi, Adrien caro?» chiese Chloé, venendo bellamente ignorata da lui.
Marinette stava tornando a sedersi al suo posto, e d'improvviso si sentì spinto verso l'esterno del banco, e per sbaglio spinse lo zaino...
Nei piedi di Marinette, che cade rovinosamente al suolo.
Perfetto.
Un'altro incidente.
Adesso non lo avrebbe neanche più guardato in volto.
E tutto era colpa di Chloé.
Si alzò dal banco, voleva aiutarla ad alzarsi ma con scarsi risultati, poiché si scostò da lui e corse a sedersi.□
Un'altra volta.
Un'altra volta quel ragazzo l'aveva messa in ridicolo avanti a tutta la classe.
Era chiaro, era alleato con Chloé.
Uscì dalla classe dopo il suono della campanella che annunciava la fine delle lezioni.
Una volta uscita dall'edificio, seguita da Alya, vide il biondo.
Quel biondo che tormentava i suoi pensieri da quella mattina.
Non pensarlo, Marinette. È uno dei tanti scemi.
Quel ragazzo era circondato da ragazze che avevano ciascuna un blocchetto alla mano, con una penna.
Era chiaro.
Stava dando il suo numero a tutte quelle ragazze. Bene.
Hai visto? Era come pensavi!
Marinette scese le scale, e come suo solito, cade rovinosamente...
Tra le braccia del biondo.
«Ciao! Siamo partiti con il piede sbagliato, io sono...» tentò di presentarsi lui, venendo zittito di nuovo da Marinette.
Comportati da persona cattiva Marinette. Fagli vedere che sei una tipa tosta.
«Non mi interessa sapere chi sei.» sbottò, portandosi una ciocca scura dietro l'orecchio «Và pure da Chloé, ti sta aspettando, no?»
«Cosa intendi?»
«Intento che, dato che frequenti quella ragazza, non saremo mai amici, biondo» dichiarò Marinette voltandosi e dirigendosi verso casa sua, sotto lo sguardo attonito di Alya.
Brava Marinette. Lo hai rimesso al suo posto. Così si fa.
Marinette parlava spesso con sé stessa nella sua mente, ma era un modo per darsi sicurezza.□
Che cosa aveva fatto di male?
Lui voleva solo conoscerla, perché doveva pregiudicarlo solo per una sua amica?
«Ciao, ehm, Alya giusto?» chiese il giovane alla ragazza rossa che, a quanto pareva, era la migliore amica della mora.
«Si, Adrien Agreste?» chiese la ragazza porgendogli una mano in segno di conoscenza.
«In persona.» dichiarò, stingendo la mano che gli era stata porsa «Sai perché Marinette non vuole neanche provare a conoscermi?»
«Beh, la verità?»
«Si.»
«Ti ha trovato ad attaccare una gomma alla sua panca, è un po' scortese sai? Poi l'hai fatta inciampare con la tua cartella, gettandogliela fra i piedi. E, infine, ti ha visto dare il tuo numero a tutte quelle ragazze, o almeno è quel che pensa.»
«Per tutto c'è una spiegazione! Nulla è come sembra!»
«Questo devi dirlo a lei, non a me.» ridacchiò Alya sotto lo sguardo sconfortato del giovane «Però voglio avvisarti: Marinette è una ragazza difficile, nel senso che se le fai un torto sarà difficile conquistare la sua fiducia. Ma sono convinta che ce la farai, Adrien. Oppure biondo, come ti chiama lei.»
«Biondo?»
«Mh. Sì. Ti chiama così.»---
Ed eccoci qui a fine capitolo! So che avrei dovuto postarla domani, ma un giorno di anticipo non fa poi male!
Che dire, prima di tutto vi ringrazio perché state cominciando a seguire questa storia, giuro che ce la metterò tutta per non farvi pentire della vostra scelta! Ma, nel caso, vi invito a cena per scusarmi!
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Amê Soeur
FanfictionAdrien, un ragazzo che ha bisogno di trovare la sua anima gemella per non essere intrappolato nell'oblio dei suoi incubi. Il tempo scorre, e ne ha sempre meno prima di essere imprigionato nel buio da cui è minacciato ogni notte, in sogno. Innamorato...