Da bravo ragazzo quale era, aveva chiesto il numero di Marinette ad Alya, in modo da poterla contattare.
Decise di scriverle un messaggio:"Buonasera."
Chissà se gli avrebbe risposto.
Era probabile che non lo avrebbe fatto.
Ma perché ce l'aveva tanto con lui?
Quella ragazza.
Erano partiti decisamente con il piede sbagliato, lo sapeva bene.
Quella ragazza... gli aveva fatto battere il cuore all'impazzata.
Un brivido lungo la schiena.
Il suo sguardo verde si era perso in quello celeste di lei.
Non ci aveva capito più nulla.
E dire che per lui, Adrien Agreste, era molto.
Lui non si era mai sentito in quel modo.
Quella sensazione.
Era quello l'amore?□
Era distesa sulla chaise-longue a fissare il soffitto.
La prima giornata di scuola, la peggiore.
Per non parlare del biondo che aveva contribuito nel rendere quella giornata un'inferno.
Perché ce l'aveva tanto con lei?
Eppure a prima vista sembrava un bravo ragazzo.
Invece no, si sbagliava.
D'improvviso il suo cellulare, abbandonato sul tappeto, vibrò rivelando sul display un messaggio da un numero sconosciuto."Chi sei?"
"Sono il biondo"
"Che vuoi da me?"
"Perché fai così tanto la
scontrosa?""Okay voglio dirti solo una
cosa: non mi va di conoscerti
né di avere a che fare con
te, capito?"Il biondo non rispose.
Lo aveva rimesso al suo posto.
Uao. Ci era riuscita.
Grande Marinette, si disse in mente.
Si sentiva stupida a parlare da sola nella sua testa, ma la rendeva più forte.□
Non mi va di conoscerti né di avere a che fare con te, capito? Non mi va di conoscerti né di avere a che fare con
te, capito? Non mi va di conoscerti né di avere a che fare con te, capito?
Le parole di Marinette gli ronzavano nella testa.
Non gli avrebbe mai dato corda.
Beh, non ancora per molto.
Lei probabilmente era la sua unica speranza di salvarsi dall'oblio, lei era la ragazza di cui si era innamorato.
Non poteva metterci una pietra sopra.
Non poteva rassegnarsi.
Doveva lottare per avere ciò che desiderava.
Tanto valeva tentare, no?□
7.30 suonò la sveglia, e Marinette non voleva saperne di alzarsi come ogni mattina.
Doveva smetterla di cucire o disegnare la sera tardi, altrimenti avrebbe dormito sempre poco.
Secondo giorno di scuola.
Uh, fantastico.
Il fatto che ci fosse un'altro spavaldo aiutante di Chloé l'aveva abbattuta.
Il suo anno sarebbe stato ulteriormente un inferno.
Poteva andare peggio di così?
Si affacciò alla botola, notando le goccioline d'acqua sul vetro: pioveva.
Scese in cucina e fece colazione, recuperò i libri, il tablet e lo zaino e aprì la porta di casa.
«Buongiorno.» fece una voce alla sua destra, che lei conosceva bene.
Il biondo.
Dai Marinette, mandalo via.
«Cosa ci fai qui? La scuola è da quella parte.» gli disse indicando l'edificio lontano vari metri.
«Nulla, ora ci vado.» disse lui, porgendole il suo ombrello.
Lei lo prese.
Sembrava un bravo ragazzo.
No, Marinette, non dimenticare ciò che ti ha fatto ieri.
«Non sperare che basti un ombrello per fare amicizia.» gli dichiarò avviandosi con l'ombrello alla mano verso la scuola.
«Perché non vuoi avere a che fare con me?» le urlò dietro il giovane.
«Perché non mi sembri il mio tipo, tutto qui» dichiarò tranquillamente Marinette.
«Dimenticavo, sei una che si ferma alle apparenze»□
"Dimenticavo, sei una che si ferma alle apparenze" le aveva detto.
Apparenze?
Ma quali apparenze?
Sapeva far bene la parte del misterioso.
Prese il cellulare e aprì la conversazione del giorno precedente con quel numero che ancora non aveva salvato in rubrica."Sei bravo a fare il misterioso,
biondo""Forse sei tu che non ti curi
di capire""Cosa ci sarebbe da capire?"
"La gomma stavo cercando di
toglierla dalla panca. Lo zaino è
finito tra i tuoi piedi per un
incidente, per via di Chloé""E il numero che hai dato a tutte
quelle ragazze?""Stavo facendo loro un autografo, sono un modello"
Marinette spense il telefono, maledicendosi per la sua stupidaggine.
Era stata così cieca.
Non aveva capito nulla.
Possibile che fosse arrivata ad essere così tonta?
Doveva scusarsi con lui.
Lo aveva trattato con indecenza.
Perché? Perché era stata cieca.
Perché non si era curata di capire.
Perché si era fermata alle apparenze di scene fasulle.---
Siamo al termine di questo capitolo!
Marinette, Marinette! Vi preannuncio che probabilmente nella mia testolina si sta formando una nuova storia, prendendo ispirazione da una già esistente ma molto più intrigante!
E nulla, se vi è piaciuto questo capitolo lasciate una stellina!
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Amê Soeur
FanfictionAdrien, un ragazzo che ha bisogno di trovare la sua anima gemella per non essere intrappolato nell'oblio dei suoi incubi. Il tempo scorre, e ne ha sempre meno prima di essere imprigionato nel buio da cui è minacciato ogni notte, in sogno. Innamorato...