*Eren's pov*
Era ormai mattina, mi stavo incamminando verso casa per farmi una doccia, ne avevo proprio bisogno.
Avevo una strana sensazione, come quando sai che sta per succedere qualcosa di brutto ma non riesci a capire cosa.
Ero a pochi metri di distanza dal portone che intravidi due figure davanti ad esso, le riconobbi subito.
《Armin, Mikasa che ci fate qua?》
《Eren! Dove sei stato?》 Mi domandò la corvina saltandomi addosso per abbracciarmi.
《Ti stavamo aspettando, volevamo andare a scuola con te.》 Mi sorride cordiale Armin.
《Ragazzi, prima di tutto vi avevo detto di dimenticarvi di me e-》
《Eren scordatelo, noi siamo i tuoi migliori amici, non ti abbandoneremmo mai! Nemmeno se sei tu a chiedercelo!》
Non potei non sorridere all'afermazione di quel cocomero biondo.
《Stavo dicendo, e secondo oggi non vengo a scuola.》
《Perché?》 Chiese la corvina.
《È un segreto, lo scoprirete più tardi oppure domani dipende.》 Feci un sorriso sornione.
《Ma non è niente di pericoloso vero?》 La solita iper-protettività di Mikasa.
Sospirai sorridendo.
《No tranquilla, comunque vi conviene andare se non volete fare tardi.》
《Oh, si meglio andare. Ma dopo scuola ci devi raccontare cosa farai oggi chiaro? Ci vediamo al solito bar alle 16:30 ciao!》 Esordì Armin, e senza darmi il tempo di rispondere prese per mano Mikasa e si misero a correre nella direzione della scuola.
《Com'è che oggi non vai a scuola?》 Mi chiese d'un tratto una voce a me familiare, fin troppo.
<<Ecco cos'era quella brutta sensazione, ci mancava solo questa.>>
《Non hai sentito? Sorpresa.》 Risposi con tono annoiato, alzando le mani alla parola "sorpresa" facendo finta di esultare ironicamente.
Dovete sapere che soffro di personalità multipla, almeno credo non ho mai avuto né il tempo né la voglia di farmelo confermare da qualcuno, ed il "secondo Eren" è esattamente il mio opposto: cazzuto, insensibile, sfacciato... insomma un sottospecie di Levi.
[N.A. Quando parla il "secondo Eren" è scritto il corsivo, più avanti capirete perché ho deciso di fare questa distinzione.]
《Tu piuttosto, che ci fai qui?》 Chiesi acido.
《Ma come Eren, non sei felice di rivedere il tuo fratellone?》 Ghignò, la persona davanti a me.
《Se per felice intendi che mi fai salire il vomito ed il suicidio allora, si, sono felicissimo.》 Dissi ironico con un tono annoiato.
《Oh Eren, non ti conviene fare così con me, lo sai di cosa sono capace, lo sai meglio di chiunque altro.》 Mi prese per il colletto sbattendomi al muro.
Mantenni uno sguardo monotono e distaccato degno di Levi. Dovete anche sapere che per mia sfortuna il "secondo Eren" salta fuori solo con il mio "adorato" fratello.
《Si lo so, ma non mi fai paura.》
《Ne sei sicuro? Quindi se adesso io volessi ucciderti non avresti paura?》 Tirò fuori dalla tasca della giacca un coltellino svizzero che mi punto alla gola.
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I Feel in Love 《ERERI》
FanfictionEren e Levi due ragazzi molto diversi ma che si completeranno l'un l'altro. Eren Jaeger è un sedicenne alto, con dei capelli color cioccolato, occhi di un verde speranza tendente a giallo, pieno di vita, solare, giocoso e molto socievole con chiunqu...