Eterno Pensiero - Primo Atto.

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"Resisti Near, non mollare proprio adesso!"

Un passo, due. Near entrò in camera sua, richiuse la porta e le forze lo abbandonarono. Era tutto finito. Kira era morto. Loro avevano vinto. Tutto era andato bene. Loro erano vivi. Loro. Lui no. Lui, selvaggio, avido, passionale, crudele.

Perché solo un essere infinitamente crudele gli avrebbe fatto arrivare una lettera.

Solo un essere crudele, solo un essere magnifico come Mello, poteva riuscire nell'ardua impresa di privarlo di ogni controllo...

"Mello... ti ho ucciso io."

Near tentò con tutte le sue forze di rimanere in piedi, ma il suo corpo tremò, il suo cuore palpitò quasi volesse urlare il suo dolore, così violentemente, da spingerlo ad ansimare con forza.

Tutto... avrebbe fatto qualsiasi cosa per non udirle più nella mente.

Near, quando leggerai questa lettera, io non sarò più qui.

La morte mi attende a braccia aperte...

"Eccole di nuovo."

... e l'ho voluto io, Near.

Near si accasciò a terra, vinto da quelle parole che ossessionavano la sua mente, e contro cui non riusciva a lottare.

Sono un idiota, vero? Eppure mi va bene così.

"No, non va bene così!"

Near strinse i denti, cercò di respirare lentamente, ma l'aria si riversò con forza all'esterno, per poi tornare da lui con prepotenza, quasi che fosse preda di uno spirito malefico che, quella notte, aveva deciso di torturare proprio lui.

"Avrei dovuto capirlo, l'idiota sono io, solo soltanto io!" si disse con rabbia. "Perché, Mello? Perché? Perché mi hai fatto questo? Perché?"

Se il mondo è così crudele da voler condannare a morte uno dei due, allora che si prenda pure la mia vita e vada all'inferno!

Near ansimò. "Mello... no..."

Ogni volta che facevano capolino nella sua mente, tutto perdeva forma, persino lui.

Near.

Ancora una volta Near cercò di allontanare quelle parole, ma esse tornarono a riversarsi nella sua mente, portate dall'eco di quella voce che mai più avrebbe udito. Stremato e vinto, si lasciò avvolgere dalla spirale del caos, pregando in cuor suo di uscirne vivo.

Near...

Vorrei riuscire a riderne, ma non ci riesco, la verità è che ho paura di morire, ed è tutta colpa tua! Perché quella dannata fotografia mi ha ossessionato e mi ossessiona persino ora.

Arrivati alla fine, niente dovrebbe avere più importanza, ma quelle due semplici parole... dannazione Near! Hai idea di cosa ho provato in quel momento?

Mi sono sentito come se avessi detto TI AMO.

Avrei voluto uccidere tutti solo per poter stare solo con te.

Sì, Near, hai letto bene.

Il tuo eterno rivale ha desiderato avvicinarsi a te, affondare le mani in quella serica e candida perfezione, mentre il mio volto si accostava al tuo, per poi catturare quelle labbra così perfette fra le mie.

Sì, Near, ho desiderato baciarti lentamente, mentre le mie avide mani liberavano la tua pelle dalla loro prigione.

Sì, Near.

Avrei voluto morderti, graffiarti, marchiare la tua anima e il tuo stesso cuore come mio.

Sì, Near!

Ho desiderato udire la tua voce pronunciare il mio nome in preda all'estasi così tante volte, nell'arco di una sola notte, da non riuscire a contarle.

Near, a volte, il desiderio era tale che mi sembrava tutto reale. Sentivo persino il tuo odore!

Near, ti ho odiato tanto quanto ti ho amato.

Non avrei mai pensato di arrivare a morire per te, ma è l'unico modo che conosco per farmi perdonare di averti amato tanto da averne paura.

Io non merito di vivere. Le mie mani sono macchiate di sangue. La mia anima ha conosciuto l'inferno e ne è rimasta annientata. Ma tu, tu no. Near, tu non meriti di morire, io sì.

Perché tu, con quelle due parole, hai cercato di avvicinarti a me, incrinando per un solo istante la barriera dietro alla quale ti proteggevi, ed io, andandomene, mi sono sentito come se ti avessi respinto.

No.

Sono io che merito di morire.

L'amore è l'unica cosa al mondo di cui ho avuto veramente paura.

Ridicolo vero?

Eppure è così...

Oramai, non mi restano che i rimpianti di quello che avremmo vissuto, se solo io avessi osato portarti via con me. Perdonami, se puoi.

Per il resto dell'eternità, respinto dal Paradiso e dall'Inferno, il mio unico e solo pensiero sarai tu. Il pensiero di amarti dona al mio cuore una pace senza fine.

«Mello...»

Una sola parola e la sua anima si spezzò. Le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento si riversarono sulle sue guance. Irrefrenabili, violente, invincibili...

«Mello...»

La sua voce lo sussurrò, per poi urlarlo, come se fosse lì, e potesse sentirlo ma, ovunque fosse, Mello non lo avrebbe sentito.

«MELLO!»

I suoi occhi si oscurarono e il mondo si contorse dietro quelle lacrime dolceamare.

Ti amo tanto.


MelloxNear - RaccoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora