Il grido del Malessere

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Dopo essermi svegliata presi un piccolo boccale e ci versai del caffè d'orzo.
Quella bevanda aveva il sapore amaro  delle delusioni e scottava  come i tagli sbarrati su quelle piccole e insulse braccia.
Mi chiesi:<<Perché ti ostini a farti del male?>>Non riuscii a darmi una risposta logica,mi guardavo attorno e avevo nei miei occhi spenti e fuggitivi il desiderio di qualcuno che mi accettasse realmente nonostante le crepe e i lividi.
Mi sentivo insulsa,fievole come una sigaretta consumata nell'amarezza di quell'attimo abbandonato nella sua tristezza.
Ero stanca,talmente fragile e fiacca,una rosa nera in mezzo a mille rose rosse,quasi appassita e desiderosa di qualcuno che la guardasse come un raro campione.
"Non mi ritenevo meglio di molti,ma semplicemente più vera di tanti".

Il Rumore dell'odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora