Lo spagnolo e il francese si bloccarono appena udirono la voce dell'inglese arrivare fino alle loro orecchie.
"Ma guarda chi è venuto a farci visita, Antonio e Francis" Arthur incrociò le braccia al petto avanzando fra i suoi uomini fino ad arrivare davanti ai due, "A cosa devo questa, noiosa e sgradevole visita?" chiese bloccando l'uscita.
"Lo sai benissimo non fare il fintotonto Kirkland" sbraitò Antonio tentando di mantenere la calma per evitare di finirgli addosso, "Dear proprio non capisco" "Voglio Romano ora" ordinò Antonio assottigliando gli occhi.
Nel mentre i due discutevano Francis studiava i nemici e un piano per uscire dalla situazione che si era creata. Aveva contato quanti membri della ciurma dell'inglese erano presenti, in quel momento era con Arthur solo il 20% della sua ciurma; anche se c'era il 20% della ciurma di Kirkland erano sempre in svantaggio: venticinque contro due, il destino non giocava a loro favore.
Nelle camere della taverna, intanto, i restanti membri della ciurma si stavano preparando per tornare in mare. Leon appena vestito dovette occuparsi del prigioniero quindi lo prese modo sacco di patate sulla spalla, per poi dirigersi dagli altri.
"Bastardi perché non mi liberate?? Ho capito avete paura che vi possa uccidere eh? È così!" continuava a ripetere Romano portando gli uomini, e Leon all'esaurimento. Il piccolo asiatico non riuscendo più a sopportare l'italico corse dal proprio capitano, chiedendogli se potevano sedarlo o altro.
Antonio e Francis approfittando del momento di distrazione dell'inglese sgattaiolarono nelle camere della taverna, sicuramente Romano era lì.
"Mon ami facciamo il prima possibile" "Certamente Francis, ti assicuro ch" Antonio non finì la frase che davanti a loro gli si parò il portoghese João, facendo terminare la loro corsa.
"Dannazione" pensò Francis tenendo sempre vicino la mano all'elsa della spada; Antonio invece era pietrificato dell'apparizione del ragazzo, sembrava come se lo conoscesse, probabilità forse corretta. "Guarda un pò. Siete venuti per lui?" dalla sua domanda si poteva sentire la freddezza e l'apatia di quest'ultimo. João tirò una corda a se, e come intuito anche Romano.
"Romanito" disse entusiasta Antonio facendo un passo verso l'amato, ma subito Joao gli puntò la spada contro la gola, "Li sai i patti fratellino. Su non fare i capricci e obbedisci al fratellone" dopo che tali parole uscirono dalla sua bocca calò il silenzio, nessuno osava parlare, sopratutto perché tutti erano sorpresi della situazione: anche il primogenito della famiglia reale Spagnola era diventato un pirata.
"Fratellino non gliel'hai detto? Che scortese" Joao scoppia in una risata alla vista dei compagni e di Arthur, che avevano bloccato la via di fuga ai due. "Tonio.." mormorò Romano notando l'amato diverso dal solito, "ANTONIO!" quel unico nome nominato da quella persona, importante per lui, fece tornante in se lo spagnolo che impugnò la spada sicuro di se. "Mi spiace ma non cadrò mai ai vostri piedi".
La ciurma di Antonio, che aspettava ancora al porto, non vedendo il proprio capitano e uno dei vice capitani non tornare con un mozzo iniziò a preoccuparsi. "L'avranno trovati e staranno pensando a un piano" riflesse Elizaveta appoggiata da Roderich, "Oppure li stanno affrontando" aggiunse Gilbert mentre accarezzava Gilbird, "Oppure sono stati catturati" terminò Charlotte. "Che pessimista signorina" rise il quasi albino prendendo il cannocchiale tentando di vedere gli amici, "Nelle strade proprio non ci sono" iniziò chiudendo l'oggetto "Saranno dentro una locanda", "Forse l'hanno trovati dentro una locanda" aggiunse Charlotte impugnando la propria spada bastarda. "Mi formicolano le mani stando qui, Elizaveta vieni con me?" chiese la bionda avvicinandosi all'asse, "Va bene, se li troviamo corriamo qui con loro" i ragazzi lasciarono senza esitazioni le due sapendo che, sopratutto Elizaveta, era un osso duro.
"Siamo ancora alla pari caro mio" rise beffardo Arthur combattendo con la spada contro Antonio, "Non contarci!" il castano fece scivolare l'inglese che cadde all'indietro perdendo la spada di mano. "Arthur!" João corse verso il biondo difendendolo "Fratellino se uccidi lui....ti uccido senza esitazione" Antonio accenno un sorriso "Io voglio solo Romano poi me ne vado" Antonio ripeté l'ultima parola sorridendo.
Romano fu liberato e i tre uscirono dalla locanda, non venendo inseguiti ed incontrando le due ragazze tornarono alla nave.
"Non li seguiamo capitano?! Non voleva i tesori?" chiese Leon agitando le braccia all'aria per attirare l'attenzione del biondo, "Ovvio" iniziò Arthur "Lo prenderemo quando saranno tornarti, dopotutto non voglio seguirli fino li giù rischiando di essere ucciso da dei cannibali" "Ha ragione capitano".
Il galeone della ciurma di Antonio riprese in largo, e in due giorni navigava in mare aperto.
Romano aveva dormito profondamente per due giorni interi, non essendo riuscito a chiudere occhio i giorni in cui era stato rapito; quando si sveglio divorò un quinto dei viveri, fortuna che in mare aperto c'è abbondante pesce gratis.
Charlotte e Clause stavano pescando sperando di trovare dei pesci grossi, Francis e Gilbert parlavano fra di loro di cose futili; mentre Antonio parlava con Romano, Roderich ed Elizaveta studiando una strategia una volta arrivati nella terra sconosciuta nella cabina del capitano. "Dopo presi i tesori ce ne andremo in Prussia a spassarcela per un bel pò, che ne dite?" propose Gilbert avvicinandosi agli amici, "Oppure in Francia o nel Regno delle due Sicilie" Romano sovrapposte le sue idee a quelle di Gilbert, "Sono tutte buone idee, successivamente vedremo ragazzi" terminò Antonio prendendo appunti su un foglio.
"Prima di pensare a dove andiamo dobbiamo sapere se arriviamo o torniamo" "Kesese quanto dei pessimista! Vedrai che ci riuscirermo!", Roderich e Gilbert iniziarono il loro solito battibecco che solo Elizaveta poteva far tacere dividendo i due.
Romano s'avvicino ad Antonio stringendolo da dietro sussurrandogli qualcosa all'orecchio "Antonio quindi quel portoghese è tuo fratello?", Antonio prima di rispondere esitò un minuto riflettendo sul perché il fratello fosse diventato un pirata, "Si..è mio fratello maggiore..gli voglio tanto bene, anche se ora è nostro nemico". Romano notò l'aria malinconica, triste e delusa dell'ispanico. "Questa cosa ti turba?" "No, non sarei capace di ucciderlo l'ammetto, però se rincontreremo la ciurma dell'inglese l'affronteremo di nuovo", l'italico capì che l'argomento in questione non gli andava giù quindi da li in poi l'evitò di dirlo ed accentarlo.
"Damit!" impreco di nuovo il biondo battendo la mano sulla scrivania "Fregato da LORO! Che figura di merda!", l'urla dell'inglese si propagavano per tutta la taverna, fortuna che non c'era gente ad alloggiarci, João notando il proprio ragazzo teso ed iracondo lo calmo facendogli delle dolci carezze per tutto il corpo facendolo rilassare.
"Prima o poi le nostre ciurme si rincontreranno caro Antonio. Potrei essere anche la persona più paziente del mondo, ma se me lo ritrovo davanti l'uccido" riferì il biondo mentre veniva accarezzato.
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Mi sono innamorato di quel pirata
FanfictionPaolo Vargas è il capofamiglia di una delle famiglie mercantili più famose e ricche di tutta la Repubblica di Venezia, è sposato con sua moglie Laura ed è padre di tre figli: Romano Lovino, Feliciano Veneziano e Romeo Valentino; il loro commercio s...