Capitolo 19

4 1 0
                                    

EMMA:
Torno a casa felice come non mai, oggi appuntamento con Oli!
"Come mai così felice" mi chiede James sorridendomi "avete chiarito tu e Lola?"
"Si" anche se avevamo già chiarito ieri.
"Mamma?" urlo per la casa.
"Non c'è, oggi ha il turno doppio" dice James andandotene in camera sua.
Prendo il telefono di casa e chiamo mia madre, prima che mi dimentichi di avvisarla, così da non uscire.
"Pronto mamma"
"Cosa c'è? Emma sono un po' impegnata"
"Posso uscire sta sera in pizzeria, con.. Lola?" non mi farebbe andare con uno che non conosce.
"No"
"Come no?"
"Ho comprato l'arrosto, quindi sta sera mangeremo tutti l'arrosto, invitala pure non ci sono problemi. A sta sera" e mi riattacca in faccia.
"Da quando mamma fa l'arrosto?" chiedo andando in cucina da Jeff.
"Glielo ha insegnato la nonna, una settimana fa. Dicendoci che appena sareste arrivati tutti qui l'avrebbe cucinato" mi dice senza neanche sollevare la faccia dal telefono.
Visto che oggi c'è il l'arrosto.. inviterò anche Oli.
Mandato l'invito per sms, mi dirigo verso il bagno per fare un rilassante bagno caldo. Cosa c'è di meglio per rilassare innervi.
Appena mi immergo completamente, accendo la playlist e ascolto un po' di musica.
Quando vedo le mie mani sono ridotte come una ultra novantenne, esco dalla vasca e comincia ad asciugarmi.
Sento Jeff parlare al telefono, così chiudo la porta ed inizio a fonarmi i capelli. Pochi secondi dopo entra spalancando la porta, continuando a parlare al telefono; con il mio telefono.
"Un certo Olivier, ti chiede se può portare anche Marie e Liam"
"Dammi subito il mio telefono!"
"Per lei va bene" dice uscendo tranquillamente dal bagno, portando con se il mio adorato telefonino.
"Sai che me la pagherai vero?" dico urlandogli dal bagno.
Ritorna dicendomi "ho mandato l'indirizzo a quel tipo e ho avvisato mamma. Verranno qui per le otto. Sono le sette e venti ti consiglio di smetterla di lamentarti e iniziarti a preparare. Prego"
"Grazie, però me la pagherai comunque"
Sono le otto e cinque, mamma ha preparato l'arrosto e io mi sono finita di vestire in tempo. Un pantalone nero con una camicia tartan del medesimo colore.
"Appena sento suonare il campanello, parte una gara olimpica tra me e James, per chi arriva per primo ad aprire la porta. Sfortunatamente con il suo centimetro di altezza in più arriva per primo. Appena entrò Olivier, potei ammirarlo in tutta la sua bellezza.
Mi costa ammetterlo, ma mi fa ancora impazzire.
"Ehi Em" dice baciandomi all'angolo della bocca, facendomi rabbrividire dal piacere.
"C..ai.o Oli, mi dispiace aver annullato la serata in pizzeria" dico sussurrandoglielo all'orecchio.
"Tranquilla, poi non l'ho mai assaggiato l'arrosto. Mia madre purtroppo non l'ha mai fatto" dice spostando lo sguardo da una altra parte.
"Ehi, tutto okey?" gli dico guardandolo negli occhi.
"Tranquilla, ora presentami i tuoi fratelli. Ho paura che stiano per scavare una fossa dove buttarci il mio cadavere"
"Hahahaha che esagerato"
Qualche minuto dopo, entrano anche Marie e il piccolo Liam.
"Ehi ti sono cadute le chiavi dell'auto" gli dice Mary entrando insieme a Liam
"Ehi Emmi come stai? Senza di te, è stata dura sopportarlo" mi dice indicandomi Oli.
"Tutto okey hahahaha"
"Ehi Emma" dice il piccolino salendomi in braccio.
"Ehi Liam, guarda ti faccio conoscere mio fratello, ha la tua stessa età"
Fatti presentare i due bambini, ritorno dagli altri per finire le presentazioni, quando James mi interrompe "piacere io sono James, e sono single" dice sorridendole.
"E lei è Marie, felicemente fidanzata" finisco io. Beccandomi uno sguardo omicida dal mio gemello.
Finite le presentazioni ci sediamo tutti a tavola e ricominciamo a parlare, mentre Jack porta l'arrosto.
"Allora voi di dove siete?" gli chiede mia madre.
"Io e Marie siamo di Chicago, mentre Liam è di qui"
C'è qualche secondo di silenzio, quando papà lo spezza, ridendo.
"Ah, è ha lui che hai mandato la classifica di ieri, vero?"
"Si.." rispondo in imbarazzo.
"Mi dispiace figliolo per la dura sconfitta subita"
"Non si preoccupi, ci rifaremo il prossimo anno" gli risponde Olivier.
"Ehi Em, non mi hai ancora detto chi era il tipo con cui hai preso il caffè all'aeroporto" mi chiede Josh con la bocca piena.
"1) non chiamarmi Em e 2) si chiama Adam, mi ha aiutato ad atterrare senza avere una attacco di panico"
"Simpatico?" mi chiede Olivier di fianco a me.
"Molto simpatico" gli rispondo sorridendo.
"Gentile?
"Molto" quanto mi piace da geloso.
"Carino?" mi chiede infastidito
"Con la fede al dito" gli rispondo con sorridendo, sotto lo sguardo interrogativo degli altri, anche se ricominciano a chiacchierare come se nulla fosse.
Mia mamma, mentre continuiamo a chiacchierare, mi chiede di aiutarla a sparecchiare. Così vado in cucina e appoggiai i piatti sporchi sul lavandino, per poi riprenderne subito di nuovi.
"Allora dimmi la verità.. è il tuo ragazzo?"
"Mamma! Nono" le dico in imbarazzo guardando l'adorabile casa sull'albero che abbiamo in giardino
"Sarà anche no, però mi accordo quando la mia unica figlia si innamora. Soprattutto quando ti piaceva quello stupidotto di Matt"
"Hahahaha mamma"
"Mi è sempre sembrato esageratamente finto, poi con quel tatuaggio sul polpaccio. Mi fa piacere che ti sia passata quella cotta"
Quando non ho più provato sentimenti per Matt, l'ho subito detto a mia madre, non gli è mai piaciuto.
Io e mamma portiamo dolce, quando sento parlare amorevolmente Olivier con mio padre e i miei fratelli. Non poteva essere più perfetto di così.
"Allora Olivier e Marie, come vi è sembrato il college?"  gli chiede mio padre.
"Beh, per me questo è il terzo anno" gli risponde pensierosa Marie
"A me quest'anno piace molto, soprattutto visto che avevo molte amicizie della mia vecchia scuola. Poi nostra madre è di origini francesi così.. perché no? Poi non mi dispiaceva approfondire un po' una nuova lingua" gli risponde per poi guardarmi e facendomi leggermente arrossire.
"Scusa, sei Olivier Roux, foglio di Sofy Blanc?" gli chiede Jeff pensieroso, continuando a digitare sul suo telefono.
"Sai che anch'io avevo questa impressione" dice Josh spostando lo sguardo dal fratello a Olivier.
"Dai, sembrate davanti ad una pop star hahahaha" dico ridendo
"Infatti no, su internet dicono che sei diventato il nuovo modello di Calvin Klein e Dior. E che la famosa marca Dolce&Gabbana ti vuole sulla passerella per una sfilata di Milano, in primavera" mi dice Jeff.
Eh? Come e da quando? Possibile che in tutte le riviste di moda che ho, io non l'abbia mai visto?
"E quando me l'avresti detto?" dico guardando Oli dritto negli occhi
"Non era importante" mi dice indifferente, continando a mangiare la torta al cioccolato come se non fosse appena successo nulla.
Io gli ho detto tutto di me e lui? Non mi accenna su questo particolare?
Mi alzo e mi dirigo verso camera mia. No, come pensavo non è cambiato, sempre problemi, sempre cose da nascondere, sempre indovinelli, non voglio giocare ad un puzzle per sempre.
Sto per arrivare alla mia stanza, quando sento tirarmi il braccio da qualcuno, anche se so già chi è .
"Emma.."
"Cosa?" dico frustata alzando la voce un po' più forte del dovuto
"Non volevo dirtelo perché.."
"Perché?" gli rispondo sempre arrabbiata
"Potresti smetterla di urlare! Non sono mica sordo!" dice alzando di più la voce per poi abbassarla continuando a parlare "sembriamo quando siamo usciti la prima volta con gli altri, abbiamo urlato fino a spaventare addirittura un bambino. Te lo ricordi?" mi chiede accennando un sorriso.

You are in my every breath Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora