Solo un bacio

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SOLO UN BACIO




Sakura sbuffò.

La giovane donna se ne stava ormai da ore stesa sull'enorme letto della camera del palazzo Uchiha che la vedeva sua ospite. Da ormai tre ore Sakura si girava e rigirava nel letto con fare inquieto e ormai erano le tre di notte passate e il mal di testa che l'aveva colpita non accennava a placarsi.

La povera mente di Sakura era tartassata da mille dubbi e mille preoccupazioni.

Le parole del conte Orochimaru non le lasciavano un minuto di tregua e il suo cervello ogni due minuti continuava a ripensarci e ripensarci.

Sei disposta a rischiare di perdere Sasuke?

Aveva risposto d'istinto con un categorico "No" ma lei non era mai stata così maledettamente egoista e quella volta non faceva alcuna eccezione anche se ciò comportava perdere Sasuke per sempre.

Inoltre così facendo prima si liberava dell'impegno di essere il medico personale di Sasuke prima poteva partire alla scoperta di cosa comportava avere quel potere e da dove provenisse.

Inoltre terminare presto e in anticipo il suo lavoro a corte portava con se molti vantaggi primo fra tutti non avrebbe più nè rivisto, nè toccato, nè respirato Sasuke Uchiha. Non lo avrebbe più avuto a così stretto contatto, non avrebbe più sentito la sua voce, nè si sarebbe più inebriata del suo profumo né si sarebbe più riempita gli occhi della sua bellezza e della sua prestanza fisica, nè avrebbe più percepito il suo calore, nè nulla che riguardasse il principe.  Sasuke Uchiha sarebbe uscito dalla sua vita. Quella sera Sakura voleva celebrare dentro di sé il lutto di aver perso il suo grande amore e solo dopo rintanarsi in un luogo qualunque ma sperduto e isolato affinché lei potesse a leccarsi le ferite di ragazza con un cuore perdutamente innamorato di chi non poteva avere e aspettare che il tempo la guarisse o che un miracolo divino le togliesse quella colossale cotta per Sasuke Uchiha, ma prima di fare ciò esigeva il proprio pagamento.

Un singhiozzo le sfuggì involontario mentre si alzava dal letto con lei idee ben chiare e precise prese la lettera che aveva poggiato sul suo comò poi uscì dalla sua stanza per immettersi nel corridoio del palazzo che in quel momento era buio e deserto.

Facendo attenzione si girò lentamente verso il settimanile vicino la porta e prese tra le mani flebili e tremanti la candela.

La leggera e lunga camicia da notte verde pallido si mosse da sola come se una folata di vento l'avesse circondata per darle coraggio mentre lei nascondeva la lettera tra una piccola piega della camicia da notte.

Sakura mise piede fuori dalla sua stanza e rabbrividì leggermente, poi facendosi coraggio prese a camminare lungo il corridoio. Con la mano sinistra teneva il porta candele che illuminava i suoi passi, sulla spalla destra aveva poggiato i suoi lunghissimi capelli rosa privi di foulard e con la mano destra teneva leggermente su la camicia da notte. Sakura tremava dalla testa ai piedi ma nulla le avrebbe impedito di realizzare il suo ultimo desiderio d'amore.

Si fermò davanti la porta dove dormiva Ino e l'apri lentamente notando che ai piedi del letto dove la sua migliore amica riposava, appisolato c'era il principe ereditario: Itachi. Non aveva alcuna voglia di parlare con lui, tanto già sapeva quello che Itachi le voleva dire, ma anche se il principe maggiore fosse stato sveglio, quella notte non sarebbe riuscito a fermarla. Richiuse piano la porta e stando attenta a non fare rumore, poi riprese il cammino verso la sua meta. Si fermò davanti la porta dove il cugino riposava. Quella sera anche lui era ospite della famiglia reale. Aprì la porta e entrò notando che Naruto dormiva a sonno pieno. Sembrava rilassato e teneva arpionato a sè il cuscino mimando il gesto di baciarlo. Sakura sorrise, sapeva perfettamente chi stava sognando Naruto: lady Hinata. Intenerita dalle movenze del cugino si chinò su di lui e gli baciò teneramente una guancia.

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