1. Meeting

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Quella sera, l'alzatore del liceo Kitagawa Daichi stava tornando a casa da una sessione di allenamenti con la sua squadra in preparazione dei tornei di fine medie.
Il cielo era piuttosto rabbuiato, coperto da nuvole nere e cariche di pioggia.
Stava camminando sul marciapiede quando un rumore arrivò alle sue orecchie: somigliava quasi ad un cinguettio, molto debole.
Abbassò lo sguardo, notando con sorpresa un piccolo uccellino a terra, sotto alla pioggia che emetteva svariati e flebili cinguettii.
Si chinò, coprendolo un po' con l'ombrello che aveva con se.

«Cosa? È un corvo...?»

Chiese a se stesso, non molto convinto.
Avvicinò un dito al piccolo esserino, che subito zampettò verso la sua mano, tremando leggermente.

«Sicuramente sarai spaventato, hm?»

Il ragazzo si stupì quando notò che non accennava ad allontanarsi dalla sua mano, ma anzi, picchiettava delicatamente il becco sul dorso di essa.
Era la prima volta che un animale non fuggiva terrorizzato da lui, questo gli fece sciogliere il cuore: decise di portarlo con se a casa, riponendolo momentaneamente in una scatola di cartone trovata a terra.

«Sono a casa»

Urlò pigramente varcando la soglia di casa per avvertire i genitori del suo arrivo, si diresse subito in camera posando il suo nuovo amico sulla scrivania.
Prese infine un asciugamano, riponendolo dentro la scatola pensando che fosse molto più comodo per il nuovo arrivato.

«Uhm... Hai fame?»

Si sedette su una sedia, tirando fuori dalla scatola il piccolo corvo.
Lo guardò qualche secondo, pensando sul da farsi.

«Però mi sembri abbastanza a posto...»

Passò qualche altro minuto ad accarezzargli con molta delicatezza le piume, per poi dirigersi in bagno e farsi una doccia.
Dopo essersi preparato cenò, raccontando ai due parenti di quel suo incontro, di come avesse reagito quel pulcino e di come si sia sentito stranamente bene a portarlo con se. Sentiva di fare la cosa giusta.
Dopo cena, andò nella sua cameretta, giocò ancora qualche minuto con il suo nuovo animaletto notando un piccolo ciuffo di piume colore arancione per poi coricarsi nel letto, addormentandosi poco dopo.
Quella notte, fece uno strano sogno, sognò un ragazzo della sua età. Non ricordava il suo viso, non ricordava la sua voce e tanto meno quello che gli avesse detto.
Nel frattempo il corvo aveva iniziato a svolazzare per la stanza, posandosi poi sul letto di Kageyama intento a dormire profondamente.

La mattina dopo, Tobio aprì gli occhi e si mise a sedere. In un primo momento non riuscì a credere a quello che trovò nel suo letto, a fianco a lui: un ragazzo stava dormendo al suo fianco tranquillamentea, nudo.

Gotcha [KageHina]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora