5. The end?

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«Da oggi in poi ti è vietato cambiare forma a tuo piacimento.»

Disse freddamente Kageyama mentre si metteva la felpa della sua scuola.

«Eh?!»

Hinata, che era seduto sul letto, lo guardò con gli occhi leggermente sbarrati.

«Quello che sto cercando di dirti è che da ora in poi rimarrai un corvo.»

L'alzatore non lo degnò nemmeno di uno sguardo, limitandosi ad infilarsi le scarpe. Sentendolo pronunciare quelle parole il rosso si strinse nella stoffa della camicia bianca, che gli era stata imprestata da Kageyama quella stessa mattina, iniziando a sentire un pizzico di preoccupazione.

«M-Ma...»
«No, capiscimi, se rimani così la gente potrebbe insospettirsi.»

Provò ad intervenire, venendo subito zittito.
Quando fece per riaprire bocca, Kageyama alzò il tono di voce, irritato.

«Per colpa tua le mie condizioni mentali stanno peggiorando. Se continui ad annoiarmi ti butto fuori di casa. Intesi?!»
«Okay... È solo che... Sono un po' triste perché non posso rimanere vicino a te.»

Disse il più basso con le guance leggermente gonfie e con un piccolo broncio.

«Bene.»

Tobio si alzò, seguito dal compagno, afferrò una ciocca di capelli arancioni, attirandolo un po' a se per riuscire a baciarlo.
A quel contatto Hinata sussultò, cercando di opporre una minima resistenza.

«M-Ma... Non è la fine, vero?»

Disse guardandolo, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime.

«Posso ancora parlare con te, posso ancora, vero? Questa... non è la fine.»

Lo guardò negli occhi, preoccupato e triste, con le sopracciglia aggrottate e con i lacrimoni agli angoli degli occhi.

«Non lo so, alza il viso.»

Rispose semplicemente il corvino. Shoyo fece come gli disse, mentre le labbra di Kageyama si avvicinarono alle sue.

«Kageyama...»

Due grosse lacrime solcarono le guance del più basso, mentre una nuvola lo avvolgeva, trasformandolo di nuovo in un pulcino nero.
Finalmente, Kageyama pensò che ora avrebbe avuto un po' di pace, che i giorni tranquilli sarebbero tornati. Si sbagliava.
Spalancò la porta della sua camera, richiudendola poi alle sue spalle facendola sbattere contro i battenti. Gettò in malo modo la cartella sul letto, facendo spaventare il piccolo Hinata che dormicchiava nella sua scatola.
Curioso, balzò sulla scrivania, guardando il suo amico arrabbiato.
Kageyama si sentì più irritato del solito, ma questa volta non era colpa di Hinata.

Gotcha [KageHina]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora