Veronica #9

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Le altre guardie avevano cominciato a preoccuparsi notando l'assenza del loro compagno.
Mi facevano quasi tenerezza.
"Va a prenderli" dissi abbassando lo sguardo.
La guardia di cristallo obbedì senza esitare e, senza sforzi, portò qui un uomo, tappandogli la bocca e tenendogli le braccia ferme dietro la schiena.

Lui cadde a terra ed io, per educazione, lo accolsi.
"Benvenuto, non serve che ti agiti, tranquillo, tra poco diventerai anche tu parte dello specchio. Non preoccuparti, farò veloce, ora, saresti così gentile da alzarti e da sdraiarti su quel tavolo laggiù?" gli chiesi indicandolo.
Lui sembrò non ascoltare niente di quello che gli avevo detto, sembrava troppo occupato a meravigliarsi del mio aspetto per pensare ad altro.

Sbuffai ormai annoiata dalla cosa e feci cenno al mio aiutante di procedere.
Lui in malo modo lo spinse sul ripiano e lo immobilizzò, subito dopo indietreggiò di qualche passo, facendomi segno che ora era il mio turno.

Mi avvicinai lentamente osservando quella persona, che senza riuscirci, tentava di liberarsi dimenandosi in modo quasi animalesco.
Passai lentamente una mano sulla sua pancia facendola salire sui pettorali fino a raggiungere il collo.
Lo strinsi con forza spaventando a morte la mia vittima che sobbalzò e spalancò gli occhi per la sorpresa.
Subito dopo posai una mano sul suo cuore e di nuovo sentii quella sensazione di forza, potere...
Magia, scorrermi dentro.

"Questa volta è definitivo...
Benvenuto" dissi facendo scattare le manette che subito si aprirono.
Lui si alzò, i suoi occhi spenti mi segnavano ed ispiravano vittoria.

"Ne mancano solo due..." dissi lasciando che un sorriso sadico si facesse strada nel mio viso.
"Solo due..." sussurrai camminando verso lo specchio...

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Era fatta...
Oramai avevo tutti quegli uomini sotto il mio controllo.

Mi avvicinai con cautela alla mia sagoma riflessa in quella lastra lucida che mi stava davanti e, per la prima volta, capii il perché delle reazioni di quelle persone dinnanzi il mio aspetto.
Una pelle, quasi bianca, aveva coperto il mio corpo, i miei capelli avevano mutato colore...
Non erano più i capelli castano chiaro di prima, che variavano in talmente tante sfumature che era impossibile identificare un colore preciso...
Ora, solo due colori avevano colorato la mia chioma...
Bianco... E nero...
La loro lunghezza era aumentata notevolmente, se prima ricadevano morbidi sulle spalle, ora, davano vita ad onde mosse che arrivavano al di sopra del fondoschiena.

I miei occhi...
Quelli furono la parte che mi sorprese di più...
Da verdi erano diventati...
Azzurro ghiaccio...
Un azzurro talmente freddo da poter essere scambiato per gli occhi di una persona cieca o, ancora peggio... Morta...
Capii anche un'altra cosa sui miei occhi...
Tutte quelle volte che quella strana sensazione si era diffusa e propagata in me, quella cosa che continuavo ad associare ad un liquido denso e viscido...
Ogni tal volta che lo provavo...
I miei occhi...
Da ghiaccio...
Diventavano...

Neri.
Completamente neri.
Immersi dentro quella sostanza prodotta da tutto il mio odio, da quella assenza di calore, da quella voglia di sentirsi potente...
Nero.
Questo era quello che avvolgeva le sfortunate menti che incontravano il mio sguardo.
Nulla di più.

Osservai la parete alla mia destra notando in un secondo momento un abito appeso al muro.
Diversi pezzi formavano il vestito.

Mi diressi verso di esso e, senza timore, lo afferrai.
Quell'indumento mi trasmetteva lo stesso significato dello specchio che poco fa avevo attraversato.
Osservai per l'ultima volta i miei vestiti strappati, rovinati e persino consumati a causa della mia trasformazione.
D'improvviso, attorno a me, cominciarono a crescere come delle pareti di cristallo che non lasciavano intravedere nulla dell'altra parte, ne fuori, ne dentro.

I vestiti mi si misero da soli ed io, incapace di reagire, lasciai solo che quello che stava succedendo accadesse.

Una volta che i muri si furono abbassati, notai il mio aspetto, ora diverso, e non potei fare a meno di lasciarmi scappare un sorriso.
Una strana gioia invadeva il mio corpo, una nuova energia.

Questo, ora, era il mio aspetto.

Questo, ora, era il mio aspetto

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