Capitolo tre

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Astrid non vide Hiccup il giorno seguente. Diversamente da come pensava il non averlo visto non le procurò una sensazione di sollievo, ma riuscì a procurarle anche più ansia. Jack invece la evitò, come se fosse unicamente colpa sua. Quella giornata era passata di colpo, velocemente, lasciandola con la mente annebbiata dall'ansia e da tutti i suoi dubbi. Si sentì quasi inesistente quella giornata. Aveva però deciso di parlare con Jack e di mettere definitivamente un punto di fine nella loro relazione, cercando comunque di non ferirlo. Astrid era stata male, ovviamente, ma questa relazione non le faceva bene.

Il secondo giorno rivide Hiccup. Un brivido le percorse interamente il corpo guardandolo parlare con Jack, tranquillamente, come se fosse stato un sogno ad occhi aperti quella sera. Sentì la testa scoppiarle mentre continuava a guardare il ragazzo che ora era girato nella sua direzione. Per un attimo rivide la scena di quella sera e si sentì mancare. Indietreggiò di un passo mentre Hiccup si avvicinava a lei. Quando le fu abbastanza vicina mise le mani dinanzi a sé, come se fosse lei il mostro.

-Astrid ti prego, fammi spiegare.
Lo disse appena sussurrando, ma data la vicinanza Astrid riuscì comunque a sentirlo.

-Cosa vorresti spiegarmi ? "Ehi Astrid, non preoccuparti, sono solo una sanguisuga gigante che vuole mangiarti, vieni dal papino" ?
Hiccup nascose un sorriso, passandosi una mano tra i capelli, scompigliandoli. Astrid lo fissava seria, quasi con uno sguardo assassino e questo bastò a farlo tornare serio.

-Astrid, per favore. Non ti farò niente.

-Come faccio a fidarmi di te ? Ti ho visto prosciugare un fottuto animale.

-Appunto! Non farei mai del male ad una persona. Per favore.

Astrid sospirò guardandolo mentre nervosamente si torturava le mani. Gli occhi verdi ancora pieni di risentimento la scrutavano in attesa di una risposta. Astrid sbuffò.
Se ne sarebbe pentita sicuramente.

Aveva detto a Jack che sarebbe andata a cercare altra legna in compagnia di Hiccup. Jack le aveva sorriso forzatamente, forse alla presenza dell'amico, e li aveva raccomandati di stare attenti.
Se solo avesse saputo...

Erano arrivati ad una decina di metri di distanza dall'area campeggio, quando Astrid vide Hiccup appoggiarsi al tronco di un albero.

-Sicuro di non avermi portato qui per uccidermi e far perdere le mie tracce ?

-No! Non sono così stupido. Se avessi voluto ucciderti l'avrei fatto ad una distanza maggiore. Oppure avrei potuto farlo quella stessa notte, non credi?

Astrid restò zitta, guardando in basso. Hiccup le mise due dita sotto il mento, obbligandola a guardarla negli occhi, la distanza tra loro era minima. Astrid vide chiaramente ogni dettaglio di quegli smeraldi, sentendo il respiro caldo di Hiccup scontrarsi sulle sue labbra. Si spostò di un passo, trovandosi a disagio in quella situazione.

-Hai ancora paura di me ?

-Sei un fottuto vampiro, potrebbe venirti un attacco di schizzofenia ed uccidermi come se niente fosse.

-Io non soffro di schizzofenia, e so controllarmi benissimo.

Hiccup ridacchiò, guardandola alzare gli occhi al cielo.

-Quella sera... avresti potuto uccidermi.

-Ma non l'ho fatto. Ci conosciamo da meno di una decina di giorni, ma mi fido di te. Sul serio. Fallo anche tu, fidati di me.

-Io... non so che dire Hiccup.

-Si beh, non credo che tu abbia conosciuto molti vampiri, giusto ?

-Esattamente.
Astrid sorrise, passndosi una mano sul viso.

-Dimostrami che posso fidarmi di te.

Hiccup la guardò riconoscente, una nuova scintilla negli occhi che li fece brillare di un verde intenso, ed Astrid si rese conto di amare quella sfumatura di verde.

Era notte fonda quando Astrid sgattaiolò fuori dal sacco a pelo. Controllando che Jack stesse dormendo, con passo felpato si addentrò nel bosco. Si guardò intorno cercando il vampiro, fin quando non lo vide sul ramo di un albero. Hiccup scese velocemente, sorridendo ampiamente ed andandole incontro. La fece sedere accanto a lui, la schiena poggiata contro il tronco dell'albero.

-Perché ti fidi di me, Hic ?

Hiccup non la guardò, gli occhi rivolti verso il cielo buio.

-Non lo so.

-Avrei potuto farti uccidere.

-So che non l'avresti fatto.

-Come fai ad esserne sicuro ?

-Mi sono basato sull'istinto. So che sarebbe stato pericoloso, ma non avevo intenzione di spaventarti. Per questo volevo parlare con te e spiegarti tutto.

-Ma avresti comunque potuto sbagliarti su di me.

-Lo so. Ma ho sentito una sensazione... come se qualcosa mi spingesse a fidarmi di te.

-Non sei in campeggio con i tuoi amici, giusto ?

-No. Qualche migliaio di metri dall'area campeggio si trova una villetta. Era dei miei genitori...prima che morissero.

-Mi dispiace.

-Non farlo. È stato tempo fa. Lo stesso vampiro che mi ha morso li ha squartati davanti ai miei occhi, nella nostra casa in città. Da quel giorno non riesco neanche più a metterci piede. Per questo sono qui.

-Deve essere stato traumatico, Dio.

-Lo è stato. Ma ormai è passato. Da decenni.

-Quindi, sei un vampiro giovane.
Hiccup annuì guardandola negli occhi.

-Hai rintracciato quel vampiro ?

-Si. L'ho ucciso.

-Sul serio ?

-Non spaventarti. Ma si, l'ho ucciso. Meritava di morire dopo aver ucciso i miei genitori ed avermi reso un mostro. Avrei preferito che mi uccidesse piuttosto che rendermi così.

Astrid gli posò una mano sulla guancia.

-Non dirlo Hiccup. Non sei un mostro.

-Astrid, so che l'hai pensato. I tuoi occhi dicevano tutto.

-Non lo nego. Ma so che sei una brava persona. Dopotutto non mi hai uccisa.

Hiccup fece un mezzo sorriso, spostandole la mano dalla guancia, iniziando a giocare con le sue dita.

-Grazie per essere venuta. Sinceramente non me lo aspettavo.

-Ci ho pensato tanto. Ero riluttante, ma... una sensazione mi ha spinto a fidarmi.

-Non te ne pentirai. Te lo giuro.

Angolo autrice
Via la Jastrid, viva l' Hiccstrid ✌
Commentate e votate pimpi belli 😆
Addeoh 🙂

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