Capitolo 4

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DEBORAH'S POV
Ormai il ricevimento è terminato, e dopo aver salutato tutti, Matias escluso, con un caloroso abbraccio mi dirigo verso la macchina di Jason.
Sto per aprire la portiera quando due possenti braccia mi afferrano le spalle facendomi voltare verso l'unico ragazzo che mi provoca brivi ogni volta che mi sfiora.

"Promettimi che ci penserai" mi chiede Matias.

"Mi pare di sapere che tu non vai molto d'accordo con le promesse" gli dico acida per poi chiudere la portiera alle mie spalle e chiedere a Jason di mettere in moto.

Mi giro per vedere la sua reazione e noto che ha le mani a coppa sul volto quasi stesse per piangere, sta soffrendo, ma non ha nemmeno lontanamente idea di quanto abbia sofferto io a causa sua.
Le lacrime iniziano a scorrere senza controllo, la sua presenza questa sera ha scatenato in me un turbine di emozioni che non provavo da tanto, forse troppo tempo e che non ho idea di come gestire.
Mi giro verso il finestrino nel vano tentativo di non farmi vedere da Jason.
Dopo poco arriviamo a casa ed immediatamente mi dirigo in camera chiudendomi dentro con l'intenzione di buttarmi letteralmente sul letto, ignorando ogni richiesta di Jason in cerca di spiegazioni.
***
1 settimana dopo...
Toc toc

"Avanti"dico io

"Indovina cosa ho preparato per colazione? I pancakes!" dice Jason col vano tentativo di farmi addentare qualcosa.

"Grazie ma non ho fame..."dico io

"Deborah basta, è una settimana che mangi poco e niente, adesso devi spiegarmi cosa succede, io personalmente credo che c'entri Matias, dato che non rispondi ai suoi messaggi da una settimana."dice lui

"Mi controlli il telefono?"chiedo io

"Ehm no...In ogni caso sono preoccupato per te, devi mangiare qualcosa o potrai ammalarti"afferma lui

"Senti sto bene, davvero."dico io mentre mi dirigo fuori.

Jason mi precede e chiude la porta a chiave, nascondendo queste ultime all'interno della sua tasca.

"Nono signorina, tu non esci di qui fin quando non mi  avrai raccontato per filo e per segno tutto ciò che ti ha detto Matias, non ce la faccio più vederti cosi, rinchiusa nella tua camera senza mangiare..."

"Sediamoci"dico io sedendomi sul letto seguita a ruota da Jason.

Faccio un respiro e parlo.

"Mi ha dato spiegazioni, ha negato il tradimento e ha giurato di amarmi, ma io non ho idea di cosa fare.
Non vorrei rischiare di rimanere delusa nuovamente, ma io lo amo e vederlo così vicino a me questa sera mi ha fatto ricordare cosa significa sentire i brividi ad ogni suo tocco o le farfalle nello stomaco ad ogni affermazione dolce. Te lo giuro non so cosa fare." Gli spiego parlando con una velocità inaudita.

"Ho sempre saputo che tutto questo sarebbe successo, hai sempre avuto paura di afforntare la situazione e ora che ti ci sei ritrovata costretta non sai gestire tutte le emozioni che la sua presenza genera in te.
A mio parere dovresti dargli modo di spiegarti tutto con calma, in un posto tranquillo senza interruzioni, devi fargli capire il tuo punto di vista e devi lasciare che le cose facciano il loro corso.
È inutile continuare a far finta di nulla, è arrivato il momento di gestire la situazione con maturità." Mi consiglia lui.

E a dire la veritá ammetto che ha completamente ragione, in fondo è quando si tocca il fondo che le cose cominciano a migliorare.

"Accompagnami da lui" gli dico impulsivamente facendo comparire sulle sue labbra un sorriso compiaciuto.
Mi sto facendo mille paranoie su quale possa essere la sua reazione, su cosa posso dirgli, ma sono sicura che una volta arrivata da lui le parole usciranno da sole, forse senza un senso logico, ma d'altronde non posso farci nulla.
Una volta salita in macchina non ci metto niente ad arrivare dato che conosco a memoria la strada, una volta arrivata gli mando un messaggio.

Meravigliosamente diversi 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora