Capitolo 2

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DRIN. DRIN. DRIN.

Cazzo, già la sveglia.

Sono le 7.30 di mattina, devo prepararmi per andare a scuola. Ho sempre avuto la fortuna di abitare proprio accanto alla scuola, così posso svegliarmi a quest'ora ed essere puntuale per le 8.10.

Esco dalla camera con un andamento post apocalisse zombie, o meglio, post maratona di serie tv fino alle 4 di mattina.

Attraverso il corridoio fino ad arrivare a quella piccola rampa di scale che mi guida verso la cucina. Arrivata in cucina vedo mia madre già vestita e truccata e Hope che sta mangiando la sua tazza con i cereali.

Ah già, vi starete chiedendo perché a 19 anni vado ancora al liceo. Ebbene sono stata bocciata qualche anno fa poichè con il mio problema non davo tanto peso alla scuola. L'unica gioia è che ho già un lavoro e quando avrò abbastanza soldi mi trasferirò e comincerò una nuova vita.

Solo a guardare Hope mangiare mi vengono in mente le calorie che potrebbero esserci in quella tazza. La mia colazione ideale sarebbe composta di gallette di riso soffiato e un bicchiere d'acqua, ma mia madre, come giusto che sia, vuole che mangi e perciò ha preparato anche a me una tazza di cereali, ovviamente più piccola di quella di mia sorella. Isomma, mia madre conosce i miei limiti, e preferisce che mangi un po' di meno, invece che farmi mangiare un sacco con la consapevolezza che potrei vomitarlo.

Ebbene si, non sono del tutto guarita, ma mi sto impegnando molto per raggiungere ottimi risultati.

Torniamo a noi.

Mangio i miei cereali. E quando ho finito torno su per lavarmi e vestirmi.

8.00.

Sono pronta. Lavata, vestita, truccata, pettinata, tutto.

Esco di casa. Come ho già detto, abito molto vicino alla mia scuola e infatti in due minuti sono già lì.

Vedo le mie amiche e vado incontro a loro, per parlare in questi minuti che ci rimangono prima del suono della campanella.

Erika Campbell; ha 17 anni, è quella con cui ho un rapporto più unito, confidenziale. Clara Valdez, 17 anni, e con lei invece ho un rapporto basato molto sul divertimento, più che sull'amicizia vera e propria. E infine Dory Cortese, 18 anni. Non si chiama proprio così, ma si dimentica sempre di tutto e perciò le abbiamo attribuito questo nome, in realtà il suo vero nome è Elena, come la mia mamma.

DRIIIIN.

Entriamo in classe.

Fortunatamente siamo tutte nella stessa classe, e abbiamo i posti anche molto vicini: io dietro con Clara, e davanti Erika e Dory.

Entra la nostra professoressa con un ragazzo, un ragazzo sicuramente più grande di noi, persino di me.

<Prof, chi ci ha portato?> chiede Dory con non chalance.

<Giusto. Ragazzi, lui è mio figlio Damian, ha 21 anni e l'ho portato qui per aiutarmi con questo computer che come ben sapete, non ne vuole sapere di collaborare ad accendersi.>

Cavolo, non capisco come abbia fatto un ragazzo così carino ad uscire dalla vagina di quel mostro.

Guardandolo bene, è proprio carino, capelli chiari, occhi più o meno come i miei, bocca carnosa...insomma niente male. Ma io non sono il tipo che si fa agganciare subito, ci metto molto tempo prima che una persona mi piaccia, di certo non sono come quelle ragazze che dopo aver visto un ragazzo carino fanno di tutto per prenderselo o comunque dicono di amarlo. Bleah, non è proprio roba per me.

Damian si gira e mi guarda. Io ovviamente distolgo subito lo sguardo; insomma, non vorrei che si renda conto che mi sono incantata a pensare alla montagna di ragazze che sicuramente gli sbavano dietro.

Vedo Alexa, la snob della scuola, che lo guarda con occhi da cerbiatta, nascondendo il fatto di essere una vipera velenosa; io faccio una risatina compiaciuta, e mi accorgo sempre più di quanto il suo cervello sia bacato.

Damian riesce ad aggiustare il computer e se ne va.

Passano 5 ore finché non suona la campanella finale, finalmente possiamo andare a casa.

Come quasi ogni giorno, dopo l'uscita andiamo a casa mia, perché è la più vicina e possiamo mangiare prima.

Le mie amiche sanno del mio problema, e per questo stanno sempre attente che io mangi abbastanza per non ritrovarmi come qualche anno fa.

<Damian è molto carino, vero Kira?> chiede Erika.

<Chi è Damian?> chiede Dory. Noi la guardiamo stranite. <Ah già, è il figlio della professoressa. Si è carino.> Io l'ho detto che si dimentica sempre di tutto.

<A me è sembrato che guardasse te.> disse Erika con un sorrisetto pervertito riferendosi a me.

<Ho notato, ma non mi interessa.> dico.

E stranamente, per la prima volta sto dicendo la verità sui ragazzi alle mie amiche.

O almeno, credo che sia la verità.



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