Capitolo 4

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Neanche ci accorgermo di stare per addormentarci, che già ci stavamo precipitando in un sonno profondo.

12.00.

Mi sveglio.

Cazzo, è già mezzogiorno, e queste dormiglione ancora non ne vogliono sapere di svegliarsi. Mia madre non c'è, l'ho sentita tornare stamattina verso le 5 ed è già andata via di nuovo, quella povera donna ha proprio bisogno di riposo.

Il sabato mia sorella non va a scuola, perciò dovrebbe essere in casa. Vado a vedere se è sveglia oppure se dorme ancora.

Salgo la solita rampa di scale e mi precipito lentamente verso la seconda camera a destra, appunto quella di mia sorella. Come pensavo, lei è in camera sveglia a giocare.

<Hai fame?> chiedo.

<No, mamma mi ha fatto la colazione.> mi dice.

<Hope a che ora è andata via la mamma?> le chiedo un po' preoccupata.

<Verso le 8.30, ma perché?> mi chiede.

<Niente, solo pensavo che la mamma ha proprio bisogno di riposo, dovremmo farla riposare un po', che dici stasera di portarla a cena fuori nel suo ristorante preferito, e chiamare nel suo ufficio per chiedere un giorno libero in più?> le chiedo.

<Ah non lo so, sei te quella grande. Però io vorrei che chiamassimo anche Lucas, magari vuole stare con tutti e tre.> dice.

Cavolo, ci sarebbe un po' troppa tensione, ma è suo figlio pure lui, quindi accetto.

<Va bene, ora chiamo.>

Esco e vado in salotto per prendere il telefono e chiamare.

Dopo aver chiamato l'ufficio, chiamo Lucas.

-Pronto.

-Lucas, sono Kira.

-Dimmi.

-Stasera cena con mamma e Hope nel suo ristorante preferito, alle 8. Ci stai?

-Ci sarò.

E riaggancia.

Vado a svegliare le ragazze, magari i loro genitori sono preoccupati.

Faccio per svegliare Erika, finchè non sento bussare alla porta. Vado ad aprire.

E' Damian, e io sono in pigiama, col trucco colato e sicuramente con una faccia da zombie.

<Oh, quindi sei tu.> dice con aria da superiore.

<Chi sarei io?> chiedo un po' nervosa.

<La bella addormentata nel bosco...secondo te? La figlia dell'avvocato, in classe di mia madre.>

<In persona, che vuoi?>

<Cavolo, un po' di cordialità manca in questa minuta ragazza.> dice.

Wow, era più attraente in classe, quando ancora non aveva aperto bocca.

Lo guardo male.

<Io mi chiamo Dam..>

<So come ti chiami, entra, sali le scale, l'ultima porta a sinistra, è l'ufficio di mia madre.> dico fredda.

<Sarà fatto principessa.> dice con aria molto pervertita, e anche molto persuasiva.

Lo guardo salire le scale, poi mi avvio verso il divano per svegliare le ragazze.

<Siamo sveglie da almeno tre minuti, giusto in tempo per sentire la vostra fiammeggiante chiacchierata.> dice Clara, con una faccia a dir poco pervertita.

<Oh piantatela, è un idiota.> dico spazientita, e anche offesa dal comportamento di quel rude ragazzo.

<Abbiamo notato.> dice Erika. <Ma è anche molto carino, e non credere di avere un carattere molto diverso; anche tu sei molto scorbutica e rude.>

<Sarà, ma spero che mia madre finisca velocemente questa causa, perché non potrei sopportare di vederlo qui tutti i giorni.>

A quel punto entra mia madre, col fiatone, si vede che ha corso per arrivare qui in tempo per chissà quale ora fissata.

<E' su.> dico.

<Grazie, Key.> mi risponde sollevata.

<Di niente mamma.>

<Kira noi dovremmo andare.> mi dice Dory.

<Oh si, certo, scusate mi ero incantata.> dico.

Le accompagno alla porta e le saluto.

Vado a farmi una doccia, ne ho proprio bisogno.

Entro in bagno ma è finito il balsamo. Mi tocca anche andare da mia madre per chiedere se posso prendere quello che ha nel bagno dell'ufficio.

Busso. Apro.

<Mamma non vorrei disturbarti ma non c'è più balsamo, posso prendere quello in questo bagno?> chiedo, molto imbarazzata.

<Certo, ma fai veloce.> mi dice.

Prendo il balsamo nel bagno e quando esco, c'è Damian che mi guarda con aria di sfida, come se si aspettasse che io faccia qualcosa di stupido, ma a me non interessa la sua opinione. Devo però essere gentile, devo per mia madre.

Esco dall'ufficio e vado a farmi una rilassante doccia calda della durata di un ora e mezzo.

Quando esco, vedo che lui è ancora nell'ufficio, la porta è chiusa.

Vado in camera, e mi metto dei vestiti a caso per stare in casa.

Nello stesso momento in cui io esco dalla camera, Damian esce dall'ufficio, e ci guardiamo negli occhi.

<Ciao principessa.> mi dice.

<Non chiamarmi così.> dico fredda.

<Okay, principessa.> dice, per poi scendere le scale e andarsene.

Che idiota, mi fa salire certi nervi.

Sto qualche ora a cazzeggiare in camera, intanto prenoto il risporante.

Sono circa le 6.30, vado da mia madre per dirle di prepararsi al meglio.

Mi guarda con aria stranita, ma poi accetta.

<Devi essere pronta per le 8.15, intesi?>

<Si, capitano.> disse ridendo.

Mi vestii elegante: una maglietta bianca con un lieve spacco sulla schiena, e dei pantaloni neri, con delle scarpe nere col tacco, e una borsetta bianca.

Il trucco era molto semplice: una sottilissima linea di eye-lyner, mascara e rossetto rosa. E capelli sciolti.

Ho messo il rossetto anche a Hope, per rendere un po' più elegante anche lei.

Sono le 8.15, e mia madre è puntuale come sempre.

E' bellissima: un vestito grigio attillato, capelli racchiusi in una crocchia perfetta, mascara e rossetto rosso opaco. Senza dimenticare le sue scarpe col tacco e la sua borsa neri.

Insomma, essendo un avvocato la vedo sempre vestita elegante, ma mai così, stasera è proprio perfetta.

Suonano alla porta, è Lucas, ma mia madre ancora non lo sa.

Apre la porta e lo abbraccia fortissimo. Anche lui è molto elegante, bellissimo, ammetto che mi è mancato, e mi manca molto il nostro rapporto di una volta.

Anche Hope gli salta addosso e lui l'abbraccia e la prende in collo riempiendola di baci, proprio come faceva con me.

<Ciao.> dico.

<Ciao, Kira.> mi risponde.

Usciamo e entriamo in macchina. Lui al volante, mia madre accanto, io dietro appoggiata al finestrino, e mia sorella accanto a me.

E partiamo.


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