Capitolo 7

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E' in piedi accanto al tavolo. Inizio a correre verso di lui e gli salto addosso.

<Mi sei mancato tanto.> dico.

<Anche tu, amore mio.> mi dice dolcemente.

<Mi raccomando, Hope non sa ancora niente, deve essere una sorpresa.> interviene mia madre.

Annuisco, e ricomincio ad abbracciare l'unico amore eterno della mia vita. Quando c'è lui io divento una persona completamente diversa. Solitamente sono un po' rude, quando c'è mio padre divento docile e amorosa.

<Aspettiamo che Hope torni a casa?> chiedo.

<No, la vado a prendere io a scuola, ho già chiamato la baby-sitter per dirle di rimanere a casa.> dice mio padre. <E stasera, tutti a cena.> continua.

Cazzo, stasera mi sarei dovuta vedere con Damian, ma non mi importa, quando c'è mio padre tutto può aspettare, persino il sesso.

Prendo di nascosto il telefono di mia madre dalla sua borsa e mi segno il numero di Damian su un foglietto.

Corro in bagno e mi ci chiudo dentro. Mando un messaggio a Damian.

'Sono Kira. E' tornato mio padre, stasera non posso, domani sera va bene?'

'Mattina?'

'Ho un impegno, domani sera e non rompere.'

'A domani sera.'

Ogni tanto capisce.

Torno giù e ci mettiamo a tavola a parlare, di me.

Mio padre mi chiede ogni cosa su come e cosa mangio, poi ci mettiamo a giocare a carte, finché non è ora di andare a prendere Hope a scuola. Vorrei tanto andare con loro per vedere la sua espressione, ma penso che sia meglio che ci vada papà da solo. E' giusto che sia così.

Mio padre è uscito di casa e io ho bisogno di farmi una doccia.

La doccia dura circa un'ora, neanche il tempo di uscire dal bagno che sento la porta di casa aprirsi, quindi mi precipito lì per salutare Hope e vedere la sua faccia. E' contentissima, e ha la faccia piena di gelato.

Carlos Harvelle, bentornato a casa.

Li abbraccio tutti e due.

<Sei tutta bagnata!> dice Hope divertita.

<Lo so, l'ho fatto apposta.> dico io ridendo. <Vado a prepararmi per stasera.> continuo.

Salgo in camera mia e in 20 minuti già sono pronta, devo solo aspettare che i capelli si asciughino, mancano ancora più o meno due ore, e ho tutto il tempo per vedermi con Damian.

'Ora?'

'Certo. Ti vengo a prendere davanti a scuola così i tuoi non ti vedono. Tra 10 minuti.'

'Tra 10 minuti.'

Sono già pronta, devo solo aspettare qualche minuti, poi uscirò.

Sto un po' al telefono e mi arriva un messaggio da Elijah.

'Allora domani sera?'

Oh Dio, troppi impegni. Non mi ricordo neanche se avevamo fissato per domani sera.

'Ehm, si, certo.'

'Tutto okay?'

'Si, scusa devo andare'

Devo vedere come vanno le cose, ne ho troppe per la testa. Intanto esco di casa.

In 2 minuti, come al solito, sono davanti scuola, e dopo qualche secondo di attesa arriva Damian col motorino. Non ci salutiamo neanche e salgo sul motorino, non ci guardiamo neppure.

Sono seduta dietro di lui, profuma di vaniglia, non ho mai sentito un ragazzo profumare di vaniglia. Sa anche di fumo, ed è così tanto che io non fumo, mi fa quasi tornare la voglia.

Arriviamo a casa sua, non mi da neanche il tempo di chiudere la porta, che mi prende e mi porta sul letto.

Come al solito, dopo aver finito mi rivesto e faccio per andarmene.

<Vieni a vivere qua, sesso tutto il giorno.> dice.

Cosa? Non sono una stampante di vagine. E non potrei mai vivere qui, dovremmo dormire insieme, e i sentimenti sarebbero inevitabili.

Probabilmente vede la mia faccia stranita. Infatti dice:

<Scherzavo.>

<Si, lo sapevo. Senti, c'è per caso qui in questo palazzo qualcuno che si chiama Elijah?> chiedo.

<Si, Maxwell, lo conosco, non mi piace, perché? chiede.

<Mi ha scritto, e chiesto di uscire.>

Il suo sguardo cambia completamente, da rilassato passa a infuriato.

<Cosa? Non è che solo perché la nostra è solo una storia di sesso tu possa uscire con altri. Stiamo insieme, ma senza sentimenti.> dice.

<Ma sei impazzito? Quando mai mi hai detto una cosa del genere? Noi non stiamo insieme, e io posso uscire con chi mi pare. Fottiti Damian, non sono una bambolina.>

<Infatti, sei una principessa, la mia.> dice dolcemente.

<Ma levati, divertiti d'ora in poi con la tua mano, è finita.>

Apro la porta e scendo le scale velocemente, voglio solo andarmene.

Sono già due minuti che sto camminando velocemente e mi vedo una moto passarmi accanto a una velocità assurda e frenarmi davanti, è Damian.

<Che vuoi?> dico.

Lo vedo scendere dal motorino e venirmi incontro. Ha sempre il suo solito profumo.

<Voglio di più da te.> mi dice.

<Ma fottiti, lo fai solo perché vuoi che continui a venire a letto con te.>

<No, pensavo fosse così, l'ho fatto solo per dimenticarmi di te come persona, non fisicamente. Ti ho raccontato il mio più grande segreto, cioè come sono, ciò che mi ha fatto mio padre, ciò che ho provato, e lo sai solo tu. Tu mi hai raccontato il tuo passato, e so che non è una cosa che hai raccontato a tutti, forse solo alle tue amiche. Siamo andati a letto due volte, solo per provare a dimenticare te come persona, e pensare a te solo come fisico, ma anche il tuo fisico rispecchia ciò che sei, ciò che hai passato, e sei stata l'unica a farmi sentire così, me stesso.>  dice.

E' pazzo, lo so.

 <Tu sei pazzo.> dico.

<Sai, questa la cosa la dicono in tanti, ma si, sono pazzo, di te.>

Si avvicina, il mio cuore batte fortissimo, mi prende il viso tra le mani e mi bacia.

Come suo solito, sa di fumo. Ma questo è il primo vero bacio che mi da. Ho avuto tanti ragazzi ma so che stavolta può andare meglio, voglio provare a vivere la mia vita...anche se ancora appena mi piace, mi interessa, so che potremmo costruire qualcosa.

O almeno, lo spero.

<Devo andare.> dico.

<Lo so, principessa.> mi dice <Vieni, ti accompagno.>

In pochi minuti sono davanti a scuola, ci salutiamo, e mi incammino verso casa.

Forse non sarebbe dovuta andare così, ma diamo tempo al tempo. Diamo tempo a Damian. Diamo tempo a me.

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