Parte senza titolo

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È da un po' che non, diciamo, scrivo.

Onestamente la mia assenza non è stata causata da una crisi mistica o artistica, di che arte stiamo parlando poi?

Il spero non vuoto venutosi a formare è semplicemente dovuto alla perdita di motivazione. Oggettivamente le critiche mi hanno fatto stare male perchè è praticamente palese che chi le ha scritte non ha capito nulla dei miei testi. Trovo l'ignoranza peggiore dell'odio. Vedere che le cose che scrivo vengono oltremodo sminuite e semplificate in tale maniera crea in me il dolore che un padre prova a vedere il proprio figlio distruggersi.

Ironico no, papà? Dici che è il karma?

Ciò ha fatto in me scomparire la voglia di scrivere o di produrre una qualsiasi cosa. Non per paura o perchè temessi i giudizi ma per perdita di motivazione. Quando sei a letto e pensi che non vuoi fare nulla e sei stanco, pur non avendo fatto niente di faticoso, vuoi solo dormire, vuoi solo che il tempo passi e che ricominci tutto da capo. Vivere la vita come un libro e considerare ogni giorno una pagina nuova, bianca, nella quale puoi iniziare a scrivere partendo da zero. Solo che, come tutti i libri, la carta è fine e se esageri con l'inchiostro in una pagina poi l'ombra della macchia si vede anche nella pagina successiva. Io non posso fingere che sia passato tutto o che abbia ignorato ciò che è stato detto. Voglio solo finire questo testo perchè mi sto stufando, non ho la minima voglia di scrivere, di scrivere sapendo che verrà letto. I commenti sotto i post non tornano, non torneranno più, perchè è avvilente leggere quello che viene scritto. Due dita in gola e vomitiamo un po' di verità, mi importa, se non mi importasse cosa viene detto non renderei una cosa pubblica, se non mi importasse la terrei per me. Dai, qualcuno ha pensato che mi sia passato o che mi possa passare un giorno, quei commenti mi hanno davvero rovinato la vita. Scrivevo per un po' e l'odio passava, l'odio o la tristezza. Ora non riesco a scrivere e l'odio rimane. Io veramente auguro a quelle persone tutto il male del mondo, tutte le cose peggiori che possano capitare, mi hanno oggettivamente rovinato quel mio piccolo angolo di paradiso. Non doveva finire così, doveva essere un lieto fine in cui dicevo che avevo capito lo scopo della scrittura, in cui dicevo che mi sarei preoccupato solo di me e altre favole che non mi sento più di dire. Non ho più voglia di scrivere. Non scriverò più e se lo farò i testi rimarranno privati. Sono profondamente dispiaciuto di aver avuto una scintilla di fiducia nell'umanità, non avrei mai dovuto. Spero che quei quattro stronzi di ThisCrush siano contenti ora.

Non c'è il lieto fine nella vita reale.













Potrebbe darsi che domani cambi idea e torni a scrivere. 

ØPensieri vol. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora