Il cane sentì un nuovo rumore.
Questa volta erano passi.
Fiutò l'aria, mosse leggermente le labbra canine, mosse il naso in cerca di odore. Iniziò a rizzarsi e a fissare la porta.
Naturalmente, anche il riflesso del cane fece lo stesso.
Sentì di nuovo il primo rumore indefinito. Poi un altro, che questa volta conosceva, un suono che gli umani producono scoprendo i denti. Era simile ad un ringhio, ma non era minaccioso, facevano sussultare le spalle.
Ah Ah Ah.
E questo rumore sembrava prodotto da un cucciolo di umano, che chiamavano bebé, o bambino, o tesorino.
Solo che la padrona non aveva un tesorino, né un bebé, né un bambino.
Il cane sollevò le labbra ed iniziò a ringhiare, mostrando le zanne, bianchissime.
Naturalmente, anche il riflesso del cane fece lo stesso.
Entrò nella stanza Lisa, urlando. Chiuse la porta dietro di sé, respirando affannosamente, barricandosi dentro, trascinando davanti alla porta della stanza tutti i mobili di cui era riuscita a sopportare il peso.
Si girò verso il cane, che aveva cominciato ad abbaiare.
Era un abbaio strano.
Sembrava doppio, metallico.
Guardò il riflesso nello specchio delle ante dell'armadio, e solo allora notò lo specchio.
Il suo cane era girato verso la porta barricata, ma il riflesso di quest'ultimo, nello specchio, era girato verso la parte opposta, cioè in direzione della finestra.
Lisa aveva barricato la sua unica via di fuga.
